Corbo: “Oggi in Ucraina sarà tutt’altra storia…”

Il suo pensiero Antonio Corbo nel’editoriale per La Repubblica: “Al Napoli raccontano che l’Ucraina è...

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Il suo pensiero

Antonio Corbo nel’editoriale per La Repubblica: “Al Napoli raccontano che l’Ucraina è cambiata, non è più terra di scandali, nel calcio li ha felicemente coltivati prima e dopo gli Europei del 2012 divisi con la Polonia, ora basta. È cambiata, giurano, da quando ha perso potere Hryhoriy Surkys, dirigente di irresistibile furbizia, lo stesso che divideva con Platini l’inattaccabile Pierluigi Collina, capo degli arbitri Uefa e in trascurato conflitto di interessi anche consulente della federazione ucraina. Surkys non è figlio unico, fatale un incidente al fratello Igor, accusato di aver offerto a nome della Dinamo ad un arbitro spagnolo una valigia con due pellicce, un piccolo pensiero certo, ma i soliti giornalisti montarono un caso, sempre loro. C’era Collina nel doppio ruolo, lui designatore degli arbitri in Europa ed il suo vecchio amico Luciano Luci a Kiev, quando il Napoli di Benitez fu eliminato dal Dnipro, 1-0, un gol in fuorigioco, e addio finale di Europa League. Sono passati due anni o poco più da quel cupo 13 maggio 2015, conviene credere che l’Ucraina sia cambiata, ma più importante è che siano arrivati nella città universitaria di Charkiv un allenatore che insegna calcio nuovo ed una squadra che sa tradurre in gol e spettacolo le sue lezioni, un altro Napoli quindi. Rassicurante anche lo scenario ad un anno dai mondiali. Non c’è più Platini al vertice Uefa, la Juve guida la risalita del calcio italiano come presidente dell’European Club Association (Eca), il Napoli lo affianca con De Laurentiis a capo del marketing. In Italia, venerdì va a giudizio in sede sportiva Andrea Agnelli, nel processo rinviato in primavera per i presunti rapporti con gli Ultras mediati dal calabrese Rocco Dominello. Comunque finisca, nei confronti della Juve e del suo presidente, l’inchiesta del procuratore federale Giuseppe Pecoraro è il segnale di svolta federale verso un inedito rigore. Dopo le ingiustizie con il Dnipro, l’Uefa invia un arbitro di buon passato: Felix Zwayer, 36enne agente immobiliare di Berlino. Sembra una garanzia, ne sapremo di più nella partita che il Napoli gioca con un club indecifrabile: niente «difficoltà mostruose» come paventa Sarri, ma lo Shakhtar è una formazione carica di sudamericani (8 brasiliani, 2 argentini) impostata da Mircea Lucescu che l’ha portato a vincere 8 campionati su 12, ancora capolista con Paulo Fonseca, portoghese di buon mestiere. Con dieci vittorie consecutive arriva il Napoli, turbato però da qualche luce fioca nel suo splendore: Hamsik, Jorginho e Hysaj, che copre un settore che il mercato avrebbe dovuto consolidare. Sarà un caso, ma Atalanta e Bologna hanno puntato con perfidia sulla fascia destra del Napoli, stasera ancora sotto pressione. Nel 4-2-3-1, dietro la prima punta Ferreyra, argentino, congiura un terzetto temibile in Viktor Kolovengo, giovane gloria ucraina e nel 29enne brasiliano Romero Bomfin detto Marlon. Ma Fonseca può inserire anche un altro mancino brasiliano, Taison. Si sa quindi da dove arrivano i pericoli, ma il Napoli che splende in campionato anche se gioca per un’ora in otto non può mica fermarsi nella grigia Ucraina orientale”.

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