Il tecnico ha esultato al gol del suo ex calciatore
Fabrizio Tazzioli, primo allenatore di Amadou Diawara ai tempi del San Marino, ha guardato con particolare attenzione il match tra Napoli e Chievo visto che il suo ex calciatore giocava dal primo minuto.
A
l momento del gol di Diawara ha esultato, ma non è rimasto particolarmente sorpreso: conosce bene le sue qualità e sapeva che il gol sarebbe arrivato da un momento all’altro. Ora Tazzioli guarda in ottica Juventus e in ottica finale di campionato.
Ecco il suo pensiero:
“In partita era stato un po’ timido, ma poi ha trovato il jolly e gol simili devi saperli fare, non sono casuali, ma c’è ancora lo scontro diretto”.
Dunque?
“Se il Napoli batte la Juve, sono convinto che vincerà lo scudetto. Se non perde sarà ancora in corsa per il primo posto. La lotta Champions, che resta viva, sarà fondamentale e, calendario alla mano, può aiutare il Napoli. E poi la Juve mica stravince le partite, anche a Benevento ha sofferto…”.
E il Napoli?
“Col Chievo sembrava tutto finito, ma in tre minuti ha ribaltato la partita e questo, banalmente, spiega che nel calcio tutto può succedere”.
Che gol ha fatto il “suo” Diawara?
“Non è da tutti una rete simile. Stoppare palla in un’area così affollata e concludere a giro, al minuto novantatré di una partita da vincere a tutti i costi, vuol dire avere talento. È segno di maturità e classe. La sua”.
Ha fatto un gol alla Yaya Touré?
“Sì, è così. Gli dicevo sempre: Amadou, sei un incrocio tra Yaya e Desailly. Chiunque dei due diventerai, sarai un campione”.
Andrà così?
“È ancora giovanissimo e giocare nel Napoli, che lotta per lo scudetto, non è semplice per nessuno. Quest’anno la sua crescita s’è un po’ bloccata, ma Amadou ha enormi margini di miglioramento sulla continuità e nel tentare giocate più difficili dal punto di vista tecnico”.
Si aspettava giocasse meno quest’anno?
“Ha sofferto l’exploit di Jorginho, che è bravissimo e sta facendo un campionato sopra le righe. Giocatori come lui hanno bisogno di giocare sempre per rendere al meglio. Sarri difficilmente cambia le pedine a sua disposizione, ma tutte le volte che è stato chiamato in causa, Diawara s’è fatto trovare pronto”.
Come col Chievo Verona….
“La prestazione non è stata eccezionale, ma era difficile chiedere di più a chi non giocava titolare in campionato da ottobre. Diawara è apparso timido, ha fatto una gara difensiva. Era molto difficile trovare varchi, avrebbe avuto difficoltà anche Jorginho per la tipologia tattica della sfida”.
Poi quella giocata ha stravolto tutto: opinioni, giudizi, speranze e umori.
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