Erpen, le sue dichiarazioni sulla Juve Stabia nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese”.
Horacio Nicolas Erpen, ex esterno offensivo della Juve Stabia, è intervenuto nel corso della trasmissione “Il Pungiglione Stabiese” per commentare con noi il momento delle Vespe.
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Le dichiarazioni di Erpen sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Seguo la Juve Stabia, non riesco a vedere le partite perché sono impegnato in campo lavorando con i ragazzi grandi e piccoli.Questo weekend soprattutto c’è stato il derby tra le due maglie che ho indossato, una prima e l’altra dopo.
Sono contentissimo per il campionato importantissimo che sta facendo la Juve Stabia con un grande affiatamento tra squadra e corpo tecnico.
Quando si fa un percorso importante è fondamentale questo.Vedo grande affiatamento nella squadra, i risultati non si raggiungono solo in campo ma anche per le qualità umane.
Penso che il lavoro del mister sia importante.
Vedo una squadra bella, coesa e compatta che fa fatica a prendere gol.Per fare un grande campionato bisogna essere squadra compatta e non un solo reparto.
Bisogna continuare così perché non è fatto ancora niente.
Erano tanti anni che la Juve Stabia non giocava in Serie B.Ho avuto pazienza perchè sapevo che prima o poi il mister Braglia avrebbe avuto bisogno delle mie qualità.
Ho aspettato il mio momento e Braglia mi disse guarda che anche se non ti alleni in settimana per me giochi anche con una sola gamba.Ogni volta che entravo in campo l’affetto del pubblico era eccezionale.
Avevamo Zaza, Mbakogu, Sau, avevo la fortuna di giocare con grandissimi attaccanti davanti.
Anche a Sorrento con Paulinho mi trovavo benissimo e ci siamo divertiti un sacco.
Adorante si è inserito molto bene, è un ragazzo intelligente, vedo che è determinante e ha fame.Speriamo che continui così a lungo.
Quando sono arrivato ho sentito subito quel piacere che per noi sudamericani è fondamentale come rapporto col pubblico sempre importantissimo e molto motivante.
La partita che ha determinato un po’ tutto è stato il rigore con il cucchiaio contro il Pescara al 92°.
Ad Anania quando era alla Pro Patria glielo avevo già fatto.Ho pensato che lui non se lo sarebbe mai aspettato siccome glielo avevo già fatto.
Ogni anno ci sono nuove realtà importanti in Serie B.
In questo momento è una Serie B un po’ più preparata.Credo che sia importante fare degli innesti mirati.
I giocatori devono dare un po’ in più sotto il profilo della personalità.Si va a giocare su campi importanti.
C’erano Sampdoria, Verona, Torrino.E’ un campionato equilibrato in cui vinci un paio di gare e ti trovi su e un paio perse e ti trovi giù.
Un campionato competitivo che negli anni sta cercando di migliorare e sta crescendo di qualità con tanti giovani promettenti.
I risultati si raggiungono con uomini e con una unione a livello di calciatori che sia tutta un insieme.E’ questo che fa la differenza.
Quell’anno arrivavamo due ore prima allo stadio ed era tutta una famiglia la nostra.Anche per le esultanze ci mettevamo d’accordo con Marco Sau per inventarci delle cose.
Il primo gol della Juve Stabia di ieri nasce da un grande lavoro di pressione sulla difesa avversaria.
E le Vespe ieri hanno iniziato col piglio della grande squadra andando ad aggredire subito molto alti gli avversari”.