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Castellammare di Stabia

Cucci: “Allegri basta bullismo da Vip: i bambini (ancora) ci guardano!”

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Allegri basta bullismo da Vip: i bambini (ancora) ci guardano!”

Il giornalista Italo Cucci duro contro la Juve e Allegri nel suo editoriale per QS: “Vista la risposta di Allegri allo scoop di Dagospia sulla rissa nello spogliatoio juventino («Magari! A volte servirebbe…») stupisce che la Juve stia passando un brutto momento: se è vero che una bella rissa fa buon sangue e fa bene al calcio, dovrebbe in realtà godere ottima salute. Perché in casa della Signora – talvolta pronta a recitare ruoli più popolari – lo spogliatoio è diventato una sorta di londinese Speaker’s Corner dove ognuno può dire quel che vuole, quando vuole e come vuole. Ai tempi di Conte ci pensava Vidal a fare casino – notte e dì – e fu spedito in Germania; poi ci s’è messo Pogba, guarda un po’ anche lui ceduto. Finché a Cardiff – finale Champions – niente solisti ma un tutti contro tutti. Lo stile di questi svaghi disinvolti è all’incirca quello che costrinse Ventura a subire una rivoluzione dialettica che lo esautorò prima di Italia-Svezia. Allegri, già costretto a smentire o a far smentire altre chiacchiere – come quella sulla Samp “scansata” all’andata (ma feroce al ritorno) – s’è buttato sull’ironia finendo, in realtà, per elogiare la rissa e i rissosi proprio nel momento in cui si chiedono al calcio ben altri esempi. Proprio quando l’Uefa raccomanda “Respect”. Proprio quando parevano digerite certe scostumatezze di altre dimenticabili stagioni. Proprio quando Buffon è incerto fra continuare a fare il senatore sul campo o a Palazzo Madama. Ma io credo di sapere dove nasce il disinvolto “menatevi pure” di Allegri: l’allievo birbantello di Galeone – quello buono era Gasperini – ha certo ripensato alla leggendaria Lazio di Maestrelli, passata alla storia per aver vinto un magnifico scudetto nonostante i numerosi casi di Spogliatoi Proibiti. Giocatori divisi da rivalità di ogni genere ma pronti a farsi commando vittorioso; bambinescamente esaltati da armi-giocattolo, armi vere o giocattoli armati ; pronti dunque a passar dalla metafora alla pratica. Finché uno di loro, il più innocente, il più bello, il più allegro – Luciano Re Cecconi – giocando da bandito finì ammazzato. IL mondo è cambiato, caro Allegri, non si può più scherzare col fuoco, e quel giocar focoso di un Sivori, le zuccate di Del Sol a Perani, le gomitate di Riva a Morini, le gesta di Pasquale Bruno, gli ammutinamenti del Milan, le sbandate di Law e Becker, le baraonde bolognesi, i balletti napoletani di Maradona, le notti bianche di Ronaldo, le danze e i sospiri dell’Hollywood: tutto è cambiato o dovrebb’essere cambiato. Rissa vuol dire spesso bullismo, i bulli lasciamoli ai social, gli scontenti vendiamoli a gennaio. Ricordo un titolo che piaceva tanto a Caminiti, l’antico poeta juventino: “I bambini ci guardano”. Ci guardano ancora, Mister”.


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