Nell’anno del coronavirus ecco quando si può uscire di casa in Italia

Nell’anno del coronavirus anche in Sicilia sono stati presi ulteriori provvedimenti straordinari, urgenti e preventivi....

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Nell’anno del coronavirus anche in Sicilia sono stati presi ulteriori provvedimenti straordinari, urgenti e preventivi.

Ci sono alcune regole che devono essere rispettate per chi intende uscire di casa. Nei giorni scorsi era stata anche emanata una  disposizione del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese con la direttiva ai Prefetti per l’attuazione dei controlli nelle “aree a contenimento rafforzato.

L’autocertificazione è scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno. È disponibile anche sul nostro articolo “0 Marzo 2020 Si va fuori casa solo per lavoro, salute e spesa”. L’autocertificazione deve essere sempre compilata anche per gli spostamenti a piedi. Se si tratta di spostamenti fissi (ad esempio per andare al lavoro o per l’assistenza a un familiare malato) si può utilizzare sempre lo stesso modulo indicando le cadenze. Se invece si tratta di spostamenti diversi, bisogna compilarne uno ogni volta che si esce. Se al momento del controllo non si è in possesso del modulo si può giustificare verbalmente lo spostamento e comunque le Forze dell’Ordine provvederanno con una loro copia a far compilare il modulo.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva chiesto ai cittadini di rimanere a casa ma non aveva vietato in maniera esplicita le passeggiate. E dunque per tutto il giorno ieri si sono rincorse le interpretazioni e alla fine è stato spiegato che le passeggiate «sono consentite purché circoscritte alla propria zona e comunque per una durata di tempo limitata. Se si è in due bisogna mantenere una distanza di almeno un metro. Una modalità simile a quella concessa a chi ha necessità di portare a spasso il proprio cane o comunque deve raggiungere un negozio per fare la spesa oppure andare in farmacia o ancora andare a piedi a portare assistenza a un familiare. Anche chi va a piedi deve portare con sé il modulo di autocertificazione e giustificare lo spostamento in caso di controllo delle Forze dell’Ordine.

Sul sito della Presidenza del Consiglio si è deciso di fornire una linea precisa “Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro”. Ieri però alcune amministrazioni locali hanno deciso di vietare l’accesso ad alcuni parchi.

Il decreto firmato dal Presidente del Consiglio dispone la chiusura delle agenzie di pratiche e in ogni caso anche gli uffici dell’Automobile club d’Italia sono chiusi tanto che sul sito è comparso un messaggio per informare che “dal 16 marzo 2020 sarà attivo un servizio di assistenza destinato ai cittadini privati, finalizzato a rispondere alle richieste di informazioni sul funzionamento degli Uffici Pra del territorio nazionale e sull’espletamento delle formalità Pra in questo periodo di emergenza sanitaria”. In ogni caso fonti del governo hanno già fatto sapere che tutti i documenti in scadenza saranno prorogati fino alla durata dei divieti imposti dal decreto. Si è deciso invece disporre il rinvio per il pagamento delle cartelle esattoriali in scadenza.

Le regole da seguire sono sempre le stesse e dunque se si esce da casa bisogna avere il modulo di autocertificazione e comunicare il motivo dello spostamento. Quando invece si decide di rientrare presso l’abitazione principale non ci sono limitazioni perché il provvedimento del governo contiene un articolo che recita “Chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Eventuali spostamenti successivi sono consentiti soltanto per motivi di grave emergenza come una perdita di gas o di acqua, un crollo o altre situazioni di rischio che necessitano interventi di riparazione.

Ci sono limitazioni molto stringenti anche per andare a trovare i parenti che si trovano ricoverati. E infatti nel decreto è specificato che l’accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso è “limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura”, che è “tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”. In particolare viene raccomandato di non entrare nelle sale di attesa dei pronto soccorso a meno che il parente non sia autosufficiente proprio perché si tratta di luoghi maggiormente a rischio contagio.

Il decreto vieta gli assembramenti, una disposizione che era stata decisa quando ancora era consentita l’apertura di bar e ristoranti ed è stata rinnovata anche adesso che i locali pubblici sono stati chiusi. Serve infatti a evitare che le persone si riuniscano anche all’aperto e che i contatti siano tanto ravvicinati da non consentire il rispetto di quelle misure che sono state suggerite dal comitato tecnico-scientifico per evitare il contagio. Gli esperti sconsigliano anche gli incontri tra bambini che certamente non sono in grado di rispettare le limitazioni e dunque potrebbero trasmettersi il virus.

Intanto in Sicilia la Giunta regionale presieduta dal Presidente Nello Musumeci, nella seduta del 13 corrente mese, ha emanato dei provvedimenti straordinari.  Infatti, il Governo Musumeci, riunito eccezionalmente in video conferenza tra Palermo e Catania, ha dato il via libera a numerosi provvedimenti, straordinari e urgenti, che coinvolgono vari rami dell’Amministrazione regionale: dalla Salute alla Funzione pubblica, dalle Autonomie locali alle Attività produttive all’Economia.

In mattinata il Presidente della Regione aveva convocato e presieduto un vertice – sempre in video collegamento – con gli Enti locali, al quale hanno partecipato, oltre all’assessore alla Salute Ruggero Razza e al capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, anche il presidente dell’Anci Sicilia Leoluca Orlando, i sindaci delle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e i commissari dei sei Liberi consorzi dei Comuni. Nel pomeriggio, Musumeci ha preso parte, in collegamento dalla sede del governo a Catania, alla Conferenza unificata delle Regioni con gli altri governatori e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.

“Mentre al governo nazionale – evidenzia il presidente della Regione – abbiamo ancora sollecitato strumenti sanitari per la rianimazione, mezzi di protezione personale e misure urgenti di carattere sanitario ed economico, oggi siamo già passati a deliberare i primi provvedimenti di nostra competenza. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, avendo già ascoltato anche le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Uno sforzo, quello della Regione, che possa far fronte all’eventuale evoluzione dell’epidemia e attenuare la devastante crisi economica che lascerà questo fenomeno nella nostra Isola”.

I provvedimenti approvati riguardano la realizzazione dei cosiddetti Covid-Hospital, il reclutamento di personale sanitario, fino al coinvolgimento di professionisti attualmente impegnati nell’ospedalità privata, l’acquisto di nuove attrezzature sanitarie, la moratoria per i mutui a favore delle imprese, le disposizioni per i dipendenti degli uffici regionali, il rinvio delle elezioni ne Comuni, l’annullamento della partecipazione alle fiere in Italia e all’estero.

Covid-Hospital. Una manovra, quella approvata su proposta dell’assessore Ruggero Razza, che coinvolge l’intero sistema sanitario siciliano. Si tratta di Aree sanitarie già esistenti che si occuperanno in via esclusiva del trattamento dei pazienti affetti dal Covid 19. Saranno dislocate in varie aree della Sicilia, in modo così di coprire l’eventuale fabbisogno per tutto il territorio. Potranno essere sia pubbliche che private appartenenti o integrate con il Servizio sanitario regionale. La ricognizione effettuata dall’assessorato con il management delle Aziende sanitarie ha già individuato alcuni siti come potenziali Covid-Hospital: l’ospedale di Partinico nel Palermitano; una palazzina dell’ex ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania e il “Gravina” di Caltagirone nella provincia etnea; un’ala del Policlinico “Martino” di Messina e il “Cutroni Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese; parte dell'”Umberto I” di Enna; il “Maggiore” di Modica in provincia di Ragusa; un piano dell'”Umberto I” di Siracusa e non si escludono individuazioni di ulteriori siti.

Posti letto e nuovo personale sanitario. Per i presidi in questione è prevista l’attivazione di un determinato numero di posti letto (da impiegare solo per la durata dell’epidemia) di Terapia intensiva e sub-intensiva e di Malattie infettive, che andranno a sommarsi a quelli già disponibili presso le Aziende del Servizio sanitario, proprio per creare un’autentica rete regionale dell’emergenza sanitaria da Covid 19. Complessivamente è stata stimata una capacità di attivazione di posti letto, esclusivamente dedicati ai pazienti affetti da Coronavirus, pari a circa mille unità. Nella manovra varata dalla giunta Musumeci emerge il processo di unità e compattezza dell’intero sistema sanitario della Sicilia. Attraverso un protocollo d’intesa da sottoscrivere con i rappresentati dell’ospedalità privata, sarà possibile mettere a disposizione delle Aziende e degli enti del Ssr, i professionisti che attualmente operano nel privato destinandoli alle strutture pubbliche individuate dal dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute. E’ significativa anche l’azione di reclutamento di altro personale medico e infermieristico, grazie a una procedura urgente per popolare i nuovi Covid Hospital. Saranno due le aziende di riferimento regionale: il Policlinico “Martino” di Messina si occuperà di arruolare i medici specializzandi e i giovani professionisti, mentre per il personale infermieristico e di supporto sanitario (Oss, ausiliari etc.) è stata scelta l’Asp di Palermo. Già (oggi venerdì 13 marzo) il Policlinico di Messina pubblicherà un avviso pubblico per la formazione di elenchi di medici disponibili a prestare attività assistenziale nelle Aziende sanitarie della Regione, da impiegare per la gestione dell’emergenza coronavirus. I professionisti verranno inseriti in appositi elenchi che verranno condivisi con le altre Aziende. Non verrà stilata alcuna graduatoria, ma si potrà procedere direttamente alla chiamata a seconda delle esigenze delle varie strutture sanitarie. Gli elenchi saranno aggiornati periodicamente. Sono ammessi alla procedura i medici specialisti, gli specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso, laureati abilitati all’esercizio della professione e iscritti agli ordini professionali, personale medico collocato in quiescenza. L’avviso è aperto anche a medici stranieri, abilitati alla professione secondo i rispettivi ordinamenti di provenienza.

Le attrezzature. Per l’acquisto delle tecnologie (ventilatori e monitor) è stata indicata l’Azienda Cannizzaro di Catania come capofila regionale. In dirittura d’arrivo è anche la gara, sempre gestita dal settore Provveditorato dell’Azienda etnea, per i sistemi di monitoraggio dei parametri vitali. Si tratta di attrezzature necessarie all’attivazione dei nuovi posti di terapia intensiva.

Uffici regionali. In merito ai provvedimenti finalizzati a ridurre la presenza dei dipendenti negli uffici della Regione e a evitare, quindi, il loro spostamento, l’assessorato alla Funzione pubblica guidato da Bernardette Grasso applicherà l’apposita direttiva del ministro della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone. Le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza e le attività indifferibili, con riferimento sia all’utenza esterna che a quella interna, verranno garantite. Ove possibile, si farà ricorso allo smart working. Negli altri casi, l’amministrazione procederà alla rotazione del personale e all’adozione di strumenti alternativi come la fruizione degli istituti di congedo, della banca-ore, nonché delle ferie pregresse nel rispetto del contratto di lavoro.

Elezioni comunali. Così come già annunciato, nei giorni scorsi, dal Presidente della Regione, le elezioni amministrative in 61 Comuni dell’Isola, già fissate per il 24 maggio, verranno spostate al 14 giugno, con l’eventuale ballottaggio due settimane dopo.

Mutui e finanziamenti. In Sicilia scatta la moratoria sui mutui contratti con il sistema bancario prima del 31 gennaio. Su proposta dell’assessore all’Economia Gaetano Armao, infatti, è stata raggiunta un’intesa tra Regione e Abi Sicilia che consentirà la moratoria dei mutui contratti con il sistema bancario. L’intesa prevede, altresì, l’estensione della possibilità anche agli enti regionali Irfis Finsicilia, Ircac e Crias. L’accordo, che consente di sospendere le rate mensili, evitando il pagamento della quota capitale per un anno, è previsto per tutti i rapporti di mutuo di medio e lungo termine, compresi i leasing immobiliari. Viene prevista anche la possibilità di allungare il debito fino al 100 per cento della durata residua dell’ammortamento, con conseguente dimezzamento dell’importo della rata e liberazione di liquidità. Avviate anche le procedure per il raddoppio delle risorse, già assegnate e impegnate al 75 per cento, da destinare alla sezione del Fondo centrale di garanzia in favore delle imprese siciliane, per consentire un più agevole accesso (80 per cento di garanzia pubblica) delle Pmi in crisi di liquidità al credito bancario.

Stop a fiere fino ad agosto. Stop, su proposta dell’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, alla partecipazione delle aziende siciliane alle attività fieristiche, in Italia e all’estero, fino ad agosto 2020. Saltano così gli appuntamenti di Singapore (Fh Asia, settore agroalimentare), Tokyo (Foode, agroalimentare), Mosca (Mosbuild, edilizia), Montreal (Sial Canada, agroalimentare), Francoforte (Imex, agroalimentare), Parma (Cibus), Johannesburg (Africa Health, biomedicale), San Diego (Bio international convention, biomedicale), Norimberga (Stonetech) e New York con il celebre Summer Fancy Food. Per il momento restano invariate le manifestazioni previste per il secondo semestre.

Nella foto il Presidente della Regione Siciliana durante il video collegamento con l’Unità di crisi nazionale.

Adduso Sebastiano

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