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Castellammare di Stabia

Rifugio Don Blasco – M5s:”No al trasferimento forzato dei nostri cani”

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Messina: Rifugio Don Blasco, un’oasi felina e l’acquisizione della struttura Millemusi da parte del Comune, potrebbero essere la soluzione al problema, per evitare il rischio di trasferimento forzato dei nostri amici a quattro zampe.

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i risiamo! Nel silenzio assoluto di questi giorni, mentre la popolazione è giustamente preoccupata per la condizione attuale causata dalla pandemia Covid-19, un problema di cui ce ne eravamo già abbondantemente occupati negli articoli: “Non un lieto fine per i cani del “Rifugio Don Blasco” del 28.12.2019, “Deportazione” da Messina. Interviene la Lega nazionale a difesa dei cani del 29.12.2019, Cani “deportati” a Taurianova, la rabbia del Movimento Cinque Stelle del 30.12.2019, torna pesantemente alla ribalta.

I consiglieri comunali dopo la pubblicazione del nuovo bando di gara, “senza tenere in considerazione i pareri delle associazioni animaliste” si sono così pronunciati. Cristina Cannistrà: «Sottoporremo all’Amministrazione il nostro progetto di “oasi felina”»

MESSINA. «I cani e i gatti ospitati al Rifugio Don Blasco devono restare a Messina, così come aveva promesso alla cittadinanza il sindaco Cateno De Luca lo scorso dicembre», riportato anche sul nostro articolo “I nostri cani rimarranno a Messina! Parola del Sindaco Cateno”, il 30.12.2019.
I consiglieri comunali del M5s, dunque intervengono nuovamente sul tema dei canili cittadini dopo l’annullamento del precedente bando e la pubblicazione, “in piena emergenza Covid-19”, di un nuovo avviso di gara per l’affidamento del servizio di gestione. Sulla questione è intervenuta anche l’associazione “Idea Messina”, che ha proposto il ricorso agli “affidi incentivati”.
«Rispetto al precedente, che nei mesi scorsi aveva suscitato la reazione dei tanti volontari che da anni si occupano gratuitamente della salute dei randagi all’interno dei locali dell’ex macello, – spiega Cristina Cannistrà – il nuovo bando tiene sicuramente conto della qualità del servizio e risponde alla nostra richiesta di modificare le modalità di affidamento, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa al posto di un’offerta al ribasso. Permane, tuttavia, la grande criticità del trasferimento forzato degli animali, che corrono ancora il rischio di essere smerciati come degli scatoloni, con relative conseguenze sul loro benessere e sulla loro incolumità, con particolare riferimento a quelli più anziani o malati».
«Ci chiediamo inoltre – prosegue la consigliera – perché siano stati stanziati dei fondi per la sterilizzazione, di competenza dell’Asp, invece di instaurare un rapporto collaborativo con le Aziende territoriali per riattivare le sterilizzazioni, considerato che il randagismo è un problema che si alimenta in mancanza di prevenzione. Per di più, è rimasta nuovamente inascoltata la nostra richiesta di convocare le associazioni per un parere, sebbene la Legge 15 del 2000, articolo 1 comma 2, specifichi come sia necessario il coinvolgimento di tuti i soggetti istituzionali, fra le quali anche le organizzazioni accreditate alla Regione Sicilia. Una concertazione con tutte le realtà che da anni si occupano del benessere dei randagi avrebbe sicuramento consentito all’Amministrazione di stilare un bando più congruo, che tenesse in considerazione le loro istanze».
«Vorrei ricordare infine – conclude – che negli anni scorsi il M5s, insieme al meetup “Grilli dello Stretto”,aveva presentato un progetto di “oasi felina”, di cui era stata individuata anche una possibile location. La proposta era stata sottoposta all’Amministrazione Accorinti ed è nostra intenzione proporla anche all’attuale Giunta».

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