Napoli, funerali di un esponente del clan in Chiesa: violato il divieto del Cardinale Sepe
Continua la polemica sui preti che concedono i funerali in Chiesa a membri della criminalità organizzata, anche dopo la scomunica da parte del Papa e il divieto ribadito, in Campania, del cardinale Sepe.
“Per quale motivo Ciro Mazzarella ha avuto un funerale in Chiesa se il cardinale Sepe ha più volte ribadito che i camorristi e i malavitosi devono restare fuori dalle Chiese anche da morti?”
A chiederselo è il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “aver concesso alla famiglia Mazzarella la possibilità di celebrare i funerali in Chiesa ha permesso a quella gente di confermare la loro presenza sul territorio”.
Ciro Mazzarella apparteneva alla famiglia Mazzarella, originaria di San Giovanni a Teduccio e presente sulla scena criminale napoletana sin dagli anni ’50, con alterne fortune.
Ciro, in particolare, aveva scelto come ‘quartier generale’ delle sue attività la zona del Pallonetto di Santa Lucia. Commise il suo primo reato a 10 anni, quando accoltellò un uomo e fu spedito in riformatorio. Successivamente, è stato più volte arrestato ed è considerato una figura di spicco nell’ambito del contrabbando di sigarette. I Mazzarella si stanno tutt’ora rendendo protagonisti di una violenta faida con il clan rivale Rinaldi, che sta mettendo in ginocchio diversi quartieri di Napoli.
“Segnali come questi sono preoccupanti e rendono difficile il lavoro di quanti combattono la camorra e la delinquenza in genere anche isolando chi ne fa parte” ha aggiunto Borrelli per il quale “la presa di posizione del cardinale Sepe è sacrosanta e va sostenuta, ma deve essere concreta e non restare solo un’intenzione come purtroppo dimostrano i fatti, come il funerale per Mazzarella e quello in onore della vedova Moccia ad Afragola, qualche mese fa”.
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