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Genova, i difetti del ponte Morandi erano noti dal 2013

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Malerba nel 2013 aveva denunciato l’instabilità della parte crollata in un intervento su una rivista scientifica

Genova – Pier Giorgio Malerba, docente di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Milano, consulente della Procura di Genova proprio per quanto riguarda le indagine sul disastro, aveva già denunciato nel 2013 le condizioni del ponte Morandi, come riporta il Corriere:

«Il numero limitato di tiranti del viadotto Morandi rende l’intera struttura poco robusta e le azioni di manutenzione piuttosto difficili. Inoltre il calcestruzzo non appare come una soluzione sicura per gli elementi in tensione…»

 «Il viadotto rappresenta un riferimento eccezionale dal punto di vista concettuale, estetico e tecnico. Ma al giorno d’oggi, un simile schema non può essere riproposto».

Aveva denunciato per iscritto i rischi e le debolezze del ponte già 6 anni fa, quando analizzò il ponte Morandi per la rivista scientifica Structure and Infrastrutture Engineeringfirmando, con un particolare intervento dal titolo: «Diagnosi e riparazione di vecchi ponti». 

N

ell’intervento che fece sulla rivista, Malerba, spiegava l’intervento di riparazione straordinaria del 1992-1994 eseguito dall’ingegner Francesco Pisani.

«Dopo circa 25 anni di vita, molte componenti del ponte (realizzato nel 1967, ndr) presentavano gravi danni. Sui tiranti del telaio 11, lato Genova, apparivano evidenti tracce di corrosione… Danni minori erano stati rilevati sul 10 e in altre parti del ponte. Sul 9 non erano stati adottati interventi particolari».

Proprio il 9 è quello  crollato il 14 agosto, mentre il moncone del 10 è in condizioni pericolanti.

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