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Castellammare di Stabia

Capodanno: “Parco agricolo didattico, si torna in Corte D’Appello”

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Dopo il deposito, in questi giorni, dell’ordinanza della Corte di Cassazione

 

            Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, torna ancora una volta a occuparsi di una delle tante opere annunciate, ma mai realizzate, in materia di verde pubblico, nell’area collinare del capoluogo partenopeo, un parco agricolo-didattico che sarebbe dovuto sorgere, ma il condizionale a questo punto è d’obbligo, visto che sono passati oltre vent’anni dall’inizio di questo tormentone, nell’area dell’ex gasometro, posta tra viale Raffaello e salita Cacciottoli.

 

“ Nel marzo del 2011, dopo varie traversie – ricorda Capodanno -, il progetto del parco agricolo-didattico fu finalmente presentato in pompa magna alla stampa, nel mentre erano da poco iniziati i lavori che sarebbero dovuti durare sei mesi ma che invece furono successivamente interrotti. Da allora sono dunque trascorsi oltre sei anni e la realizzazione del parco, anche alla luce degli ultimi eventi giudiziari, appare sempre più lontana “.

 

“Mi riferisco – puntualizza Capodanno – all’ultima ordinanza pronunciata al riguardo dalla sesta sezione civile della Corte di Cassazione, depositata il 3 novembre scorso, con la quale  è stato accolto il ricorso presentato dal Comune di Napoli contro l’ordinanza della Corte d’Appello di Napoli, depositata il 5 settembre 2016, con la quale era stata dichiarata inammissibile l’opposizione del Comune di Napoli alla stima dell’indennità di espropriazione ”  .

 

Nelle premesse dell’ordinanza dei magistrati della Suprema Corte si legge: ” I giudici a quo hanno evidenziato che la determinazione era stata effettuata, dopo la pronuncia del decreto ablativo del 12/12/2008, dal Commissario ad acta, per l’inerzia della CPE, era quindi stata depositata presso il TAR e notificata al Comune espropriante il 21.7.2015, sicché l’impugnazione, proposta dall’Ente il 12.11.2015, dopo lo spirare del termine di trenta giorni di cui all’art. 54 del TU 327 del 2001, era tardiva”. Dopo aver esposto le ragioni della decisione, nel dispositivo si legge: ” Accoglie il primo motivo, assorbito il secondo, cassa e rinvia, anche per le spese, alla Corte d’Appello di Napoli, in diversa composizione “.

 

” In pratica – sottolinea Capodanno – si torna di nuovo in Corte d’appello che dovrà pronunciarsi sul ricorso, presentato dal Comune di Napoli, dopo che il Commissario ad acta, nominato dal TAR Campania, in data 28 aprile 2015 ha redatto la relazione di stima quantificando l’indennità definitiva di esproprio in € 3.350.000,00 a fronte dell’indennità provvisoria d’esproprio fissata in € 139.772,45, a seguito del decreto dirigenziale n. 1 del 12 dicembre 2008, con il quale il Comune di Napoli espropriò alcune aree di proprietà privata, per la realizzazione del parco agricolo-didattico “.

 

“ Si allungano dunque i tempi d’attesa – aggiunge Capodanno -, dopo lo stanziamento di circa 2,5 milioni di euro, finanziati nel lontano 2008, sull’utilizzo dei quali allo stato non si hanno notizie né è dato sapere quale disponibilità vi sia attualmente per l’effettiva realizzazione del parco in questione. Parco che doveva sorgere su di un’area acquisita dal Comune di Napoli, di circa 14mila metri quadrati, area che fino agli anni ’80 era stata occupata da una campana gassometrica e dalle relative attrezzature per il funzionamento “.

 

            “ Il parco era stato progettato inizialmente nel lontano 1996, su un’area vincolata, su una parte della quale si voleva realizzare un parcheggio interrato  – prosegue Capodanno -. Dopo una serie di battaglie, sostenute da residenti e da alcune associazioni, il Comune di Napoli elaborò una variante per un progetto di riqualificazione, variante approvata con deliberazione consiliare n. 44/2001 e con deliberazione di Giunta comunale n. 2365/2002. Successivamente con decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania n. 529 del 24 settembre 2004 la stessa variante fu approvata anche dalla Regione Campania “.

 

            ” Dunque, dopo oltre vent’anni trascorsi dal primo progetto – conclude Capodanno – la vicenda torna ancora una volta nelle aule giudiziarie, per dirimere le questioni legate alla determinazione dell’indennità d’esproprio, mentre i lavori sono sospesi da tempo e, di conseguenza, i tempi si allungano ulteriormente né, allo stato, si è a conoscenza delle disponibilità economiche effettive per l’eventuale realizzazione del parco agricolo-didattico, laddove pure si trovasse un accordo che sbloccasse la vicenda, con costi che nel frattempo, saranno lievitati. Il tutto ovviamente alimenta preoccupazione e perplessità circa la possibilità che, seppure in tempi allo stato non quantificabili, il parco possa finalmente vedere la luce “.


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