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Al calcio italiano nel 2022 servono le scommesse dei tifosi?

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Il calcio italiano sta vivendo una situazione molto delicata, soprattutto dopo il Covid-19 che, per circa due stagioni, ha limitati gli incassi non soltanto a livello europeo, bensì mondiale.

Dalla chiusura degli stadi alla perdita degli sponsor, si registrano così dati significativi e per nulla incoraggianti.

L’ultima stagione di Serie A è passata alla storia per essere stata una delle più combattute degli ultimi 11 anni, con Milan e Inter che si sono giocate lo scudetto fino all’ultima giornata e fino all’ultimo punto, a differenza invece delle ultime stagioni, con nove vittorie di fila – senza rivali – per la Juventus e un successo (nel 2020/2021) dell’Inter, ampiamente prima in classifica.

Nonostante questo seguito, c’è stato un calo del 30% rispetto all’annata precedente, che porterà a notevoli cambiamenti.

Serie A, servono gli introiti per il calcio italiano

Calcio Italiano Serie A Stadio Juventus Depositphotos_310769778_LVisti i dati, negativi, dell’ultima stagione ci si chiede quanto possano influire le scommesse dei tifosi sugli introiti del calcio italiano, e quali possano essere le proposte per provare a cambiare qualcosa. I siti scommesse coinvolgono numerosi utenti ma gli introiti da essi derivanti sono inferiori a ciò che ci si aspetta e, di conseguenza, è opportuno invertire la rotta in vista della prossima stagione, ormai alle porte.

Un dato non rassicurante per il calcio italiano è anche quello relativo agli spettatori: ci sono ben 70.000 spettatori in meno rispetto agli anni precedenti ed è un dato che incide molto sulla Serie A che, in qualità di maggior campionato italiano, dovrebbe registrare numeri più alti.

Questo potrebbe portare la TIM, che è lo sponsor ufficiale della Serie A, a lasciare DAZN per affidarsi a Sky e ad Amazon Prime Video, piattaforma che ha già trasmesso – nell’ultima stagione – alcune partite di caratura europea, legate alla Champions League, e molto seguita da utenti di Amazon e tifosi di calcio.

La Serie A si trova in grande difficoltà e perde sempre più terreno se confrontato alla Premier League in primis, ma anche a Bundesliga e Liga che, sulla carta, dovrebbero essere meno “avvincenti” del campionato italiano.

Sei siti online di scommesse possono rappresentare una vera e propria arma, occorre anche che ci siano dei cambiamenti su tutta la linea.

Il primo punto su cui lavorare è proprio quello legato agli introiti delle scommesse e dei giochi, che garantiscano una buona fetta economica che però non viene ricavata direttamente dalla Lega.

Perciò sembra fondamentale utilizzare questo strumento per riportare la Serie A – su tutte per il calcio italiano – in alto, per rimanere competitiva (dal punto di vista audiovisivo ed economico) con gli altri quattro maggiori campionati europei (ovvero Bundesliga, Liga, Ligue 1 e Premier League).

In secondo luogo, e come conseguenza del primo punto, bisogna lavorare anche al miglioramento delle infrastrutture che accolgono i vari calciatori. La maggior parte degli stadi italiani presenta molte lacune, anche a causa di impianti costruiti moltissimo tempo fa.

In vista degli Europei 2032, che potrebbero essere disputati in Italia come paese ospitante, la palla passa al Governo che può dunque agevolare i lavori, accelerando i tempi.

Stadio Meazza San Siro Inter Depositphotos_11568400_L

Terzo punto, non per importanza, riguarda la cultura, la formazione e l’educazione, prima dei giovani tifosi e, poi, dei tifosi adulti, spesso non un buon esempio per il calcio.

Questo splendido sport – il più seguito al mondo – ha lo scopo, come ogni sport, di unire tifosi di squadre diverse sotto lo stesso ideale: la condivisione e l’amore per il calcio. Spesso purtroppo questo non accade ed è dunque compito dello Stato lavorare su questa forma di educazione culturale, utilissima per progredire dal punto di vista del tifo.

Infine occorre trovare un modo per riportare in alto il mercato che gira intorno al calcio, duramente colpito dalla pandemia che a sua volta ha causato la perdita degli incassi dei biglietti (non potendo utilizzare gli stadi) e molti introiti legati agli sponsor.

A questo si aggiunge anche l’impossibilità di vendere i diritti televisivi del calcio italiano all’estero, cosa che non accade con gli altri paesi (soprattutto europei). Queste regole sembrano non soltanto poco giustificate (e giustificabili) ma estremamente dannose per l’economia che gravita attorno al calcio.

Bisognerà dunque utilizzare i mezzi possibili per riportare il calcio italiano a grandi livelli, sfruttando la tecnologia e tutte le armi a disposizione.


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