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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, al Menti sbarca la corazzata Monza: per le Vespe una sfida di prestigio tra ricordi e ambizioni

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L’attesa sta per finire. Le luci del “Romeo Menti” sono pronte ad accendersi per una delle sfide più affascinanti e complesse del calendario. A Castellammare arriva il Monza guidato da Paolo Bianco, una società che incarna la definizione di “ascesa sportiva”.

Dalla Lega Pro ai salotti buoni della Serie A, i brianzoli hanno scritto pagine di storia recente che hanno trasformato il club nella classica “piccola terribile” del calcio italiano, capace di guardare negli occhi le grandi senza timore.

Un avversario dal DNA vincente

La parabola del Monza non è frutto del caso. Le radici di questo successo affondano nella visione di due figure leggendarie che Ignazio Abate, attuale tecnico delle Vespe, conosce profondamente bene: il compianto Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Sono stati loro a regalare alla città di Monza un sogno duraturo, costruendo le fondamenta su cui oggi poggia la squadra.

Dopo una stagione in Serie A non priva di difficoltà, il Monza si ripresenta nel torneo cadetto con una veste rinnovata. L’arrivo di una nuova proprietà ha iniettato ulteriore energia in una rosa che era già di altissimo livello. Oggi, i biancorossi sono considerati unanimemente una “corazzata” della categoria.

Una “Sassuolo 2.0”, ma più solida

Se il campionato scorso aveva visto squadre spettacolari ma talvolta fragili, questo Monza sembra aver imparato la lezione. Gli addetti ai lavori la definiscono una sorta di “Sassuolo 2.0”: forse meno votata allo spettacolo puro in fase realizzativa rispetto ai neroverdi della passata stagione, ma decisamente più granitica in fase difensiva. È una squadra organizzata in ogni reparto, cinica, con nomi di peso e un organico che, per qualità tecnica, potrebbe tranquillamente ambire già ora al massimo campionato.

Il precedente: quella notte di “quasi gloria”

La Juve Stabia è avvisata: il coefficiente di difficoltà è massimo. Tuttavia, nelle mura dello spogliatoio gialloblù aleggia un ricordo incoraggiante. I tifosi non hanno dimenticato la sfida dello scorso anno al Menti, quando la squadra allora allenata da Guido Pagliuca sfoderò una delle prestazioni più belle dell’intera stagione contro la corazzata Sassuolo.

Fu una notte di “quasi gloria”: un pareggio strappato con il cuore e con i denti, che lasciò persino un pizzico di amaro in bocca. In molti ricordano ancora quel guizzo di Gabriele Artistico a tempo quasi scaduto, un pallone che per centimetri non regalò una vittoria che sarebbe stata leggendaria. Quel match, però, ebbe un peso specifico enorme: diede forza morale all’ambiente e dimostrò a tutta la Serie B che fare punti a Castellammare non è mai una passeggiata, nemmeno per le grandi.

La missione di Abate

Gli ingredienti per una serata memorabile ci sono tutti. La Juve Stabia è consapevole della forza d’urto del Monza, ma non parte battuta. L’obiettivo, dalle parti del Menti, è unire la prestazione al risultato: giocare bene è fondamentale, ma muovere la classifica contro una big varrebbe doppio.

Sarà difficile, difficilissimo. Ma Ignazio Abate punta a ripetere, e magari migliorare, quella piccola grande impresa sfiorata dal suo predecessore. Dopotutto, la recente storia del calcio — e l’esempio del Palermo insegna — ci ricorda che in questo sport tutto è possibile.

Le Vespe sono pronte a pungere.

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