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“Violenza Invisibile”, il cortometraggio di Alessia Bottone sulla violenza psicologica

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Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “La violenza invisibile”, il cortometraggio di Alessia Bottone sulla violenza psicologica

 Violenza invisibile” è il cortometraggio scritto e diretto da Alessia Bottone, ispirato al romanzo “Eppure sono lieve” di Bruna Colacicco, volto a favorire la sensibilizzazione in materia di violenza psicologica

di Maria D’Auria

Roma- Il 27 novembre esce “Violenza invisibile“, il cortometraggio scritto e diretto dalla giornalista e regista Alessia Bottone, ispirato al romanzo “Eppure sono lieve” di Bruna Colacicco (Manni editore), volto a favorire la sensibilizzazione in materia di violenza psicologica.

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l cortometraggio, che sarà reso pubblico e gratuito dal 28 novembre, è ambientato e prodotto a Verona e racconta la violenza psicologica di una donna . È una forma di violenza molto più subdola di quella fisica e, di conseguenza, difficilmente riconoscibile, pericolosa perché la vittima arriva a negare ciò che le sta accadendo.

Ho cercato di portare in scena le devastanti conseguenze della violenza psicologica oltre alle laceranti ferite scolpite nel cuore di coloro che la subiscono racconta la regista del cortometraggio Alessia Bottone Giovanna, la protagonista del cortometraggio, interpretata dall’attrice veronese Rita Colantonio, è una donna che all’apparenza vive un’esistenza appagante, si muove per la città allegra e fiduciosa. Il suo comportamento muta nel momento in cui rientra a casa – prosegue Bottone– Giovanna vive con ansia l’attesa del marito. Ha paura di tutto perché tutto quello che fa è sbagliato agli occhi del marito e ogni piccolo errore darà seguito a giorni di silenzi e maltrattamenti. In quei minuti i suoi flashback e i suoi pensieri si intrecciano a quelli delle amiche che tentano di aiutarla e, mano a mano, riesamina il suo vissuto e la sua condizione. Un percorso di consapevolezza che segna un punto di non ritorno e l’inizio di una nuova vita”.

Giovanna impersona il classico tipo di donna: è una donna sposata con figli la quale, dopo anni di maltrattamenti subiti dal marito, prova ad analizzare e ad affrontare ciò che  per anni non aveva voluto vedere. Sopportando, fingendo, ignorando. Sarà questo l’inizio di una nuova vita.

Il docu-film comprende l’intervista di Franca Consorte, psicologa di Verona. “La violenza psicologica, essendo invisibile in quanto non porta con sé i lividi e i segni dell’aggressione, è molto più subdola e difficilmente riconoscibile, perché agisce sulla psiche con le parole e con il silenzio e procura molti più danni di quella fisica in quanto la vittima arriva a negare ciò che le sta realmente accadendo”, spiega la psicologa  Consorte che, insieme a Cinzia Mammoliti, criminologa di Milano, punta ad analizzare il tema da un punto di vista tecnico: definire la figura del maltrattante e della vittima oltre agli effetti della violenza assistita sui figli.

Il progetto è patrocinato dal Comune di Verona, promosso dalla Consulta delle Associazioni Femminili di Verona con il sostegno organizzativo di Confcommercio Terziario Donna di Verona e sostenuto dal Comune di Verona, AGSM, DAS Difesa Legale, Fondazione Giorgio Zanotto, Fondazione Cattolica Assicurazioni e Lions Club VR Gallieno e New Voices 108ta1.

In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne anche la GORI scende in campo e lo fa diffondendo un video per dire BASTA a questa drammatica emergenza sociale.

 

 

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