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“Un giorno all’improvviso” tra i vincitori della 15^ edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime

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Per la 15^ edizione trionfa “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio.  Migliore Attrice Anna Foglietta, premio per Migliore Trucco ad Emanuela Passaro.  Per “La terra dell’abbastanza” va la Menzione speciale della Giuria ed il Premio per la Migliore Fotografia a Paolo Carnera.  “Ride” di Valerio Mastandrea conquista il Premio per la Migliore Sceneggiatura

di Maria D’Auria

Roma- Al Cinema Caravaggio si è conclusa la 15^ edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, presentata dal Cinecircolo Romano. Un evento speciale dell’Associazione culturale che quest’anno festeggia il “cinquantaquattresimo anno di attività.

In questa edizione trionfa Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio.  Il Film del regista partenopeo, conquista non solo il premio principale, quello attribuito dal pubblico, ma anche quello attribuito dagli studenti che visionano i tre film in concorso in matinée, nell’ambito del Progetto di Educazione al Cinema d’Autore e dell’Alternanza Scuola Lavoro. Il Premio per Migliore Attrice va ad Anna Foglietta, alla sua migliore interpretazione di sempre, ed il Premio per Migliore Trucco, ad Emanuela Passaro. Fanno incetta di riconoscimenti anche gli altri due film in concorsoLa terra dell’abbastanza di Damiano e Paolo D’Innocenzo, che coglie la Menzione speciale della Giuria ed il Premio per la Migliore Fotografia a Paolo Carnera, e Ride di Valerio Mastandrea che conquista il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Allo stesso Mastandrea e ad Enrico Audino, ed il premio per il Migliore Montaggio a Mauro Bonanni.

Completano il programma del Festival delle opere Prime i film selezionati : Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire (Premio per i Migliori Costumi alla esordiente Fiordiligi Focardi)Beate di Samad Zarmandili, Il tuttofare di Valerio Attanasio (Premio per Migliore Attore a Guglielmo Poggi)Hotel Gagarin di Simone Spada (Premio per la Migliore Sceneggiatura al regista e a Lorenzo Rossi Espagnet, Premio per la Migliore Scenografia a Luisa Iemma e Premio per i Migliori Effetti visivi a Amedeo Califano e Bruno Albi Marini)Manuel di Dario Albertini (Premio per la Migliore Regia)In viaggio con Adele di Alessandro Capitani (Premio per le Migliori Musiche a Michele Braga.

Il Premio per  Migliore Produttore e’ stato attribuito a Carlo Brancaleoni di Rai Cinema.

Hanno completato il novero dei premi quelli andati alle migliori recensioni degli studenti: Arianna Iemma, ISIS “Majorana-Fascitelli” di Isernia IIIA L.C. per il Progetto di Educazione al Cinema d’Autore, e Chiara Mastroddi III C LSA ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE PACINOTTI – ARCHIMEDE per la Alternanza Scuola Lavoro.

Premiazione 15^ Edizione Cinema Giovane (pubblico)

I numeri del Festival delle opere prime sono tutti da record rispetto alla precedente edizione: 12 proiezioni tutte sold out, 62 segnalazioni della stampa specializzata e non, oltre 400 studenti, 19 premi attribuiti, 6 accrediti stampa.

A quindici anni dalla nascita, l’evento può vantare un albo d’oro di tutto rispetto che vede tra i premiati:Saverio Costanzo, Edoardo Leo, Beppe Fiorello, Vinicio Marchioni, Donatella Finocchiaro, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Giuseppe Battiston, Valentina Lodovini, Sabrina Impacciatore, Fausto Brizzi, Edoardo Falcone, Alice Rohrwacher, Laura Bispuri, Francesco Miccichè, Sidney Sibilia, Marco Danieli, Andrea Magnani, Nicola Nocella, Andrea De Sica.

Il fiore all’occhiello del Festival sono gli incontri con gli artisti e i registi dei film selezionati che parteciperanno ai vari appuntamenti con il pubblico e gli studenti, in matinée, nell’ambito del Progetto di Educazione al Cinema d’Autore e dell’Alternanza Scuola Lavoro, parti integranti del Festival. Alcuni di questi saranno applauditi nella serata di Premiazione di mercoledì 20 marzo, durante la quale saranno consegnati, oltre al Premio Cinema Giovane propriamente detto, assegnato dal pubblico, anche i seguenti ulteriori premi attribuiti dalla Giuria di qualità : Menzione speciale della Giuria / Migliore Attore / Migliore Attrice / Migliore Regia / Migliore Sceneggiatura / Migliore Montaggio / Migliore Fotografia / Migliore Scenografia / Migliori Costumi / Migliori Musiche / Migliore Trucco / Migliori Effetti visivi / Migliore Produttore/ Premio degli studenti /Migliore  recensione degli studenti.

Di Seguito le recensioni degli studenti con le Motivazioni

MOTIVAZIONE PREMIO CINEMA GIOVANE 2019 E OPERA PREFERITA DAGLI STUDENTI di UN GIORNO ALL’IMPROVVISO, DI CIRO D’EMILIO Un film potente e convincente. Sempre credibile, grazie ad un apprezzabile dominio del mezzo espressivo e una sapiente direzione di attori straordinari, sopra di tutti i protagonisti: Anna Foglietta, alla sua migliore interpretazione di sempre, ed il sorprendente, giovanissimo, e strepitoso Giampiero De Concilio che incarnano mirabilmente la loro condizione di discriminazione sociale di madre single e figlio, messi ai margini del contesto, tra gli svantaggiati cronici, ed animati da un disperato desiderio di integrazione.

MOTIVAZIONE FILM IN CONCORSO: LA TERRA DELL’ABBASTANZA DI DAMIANO E FABIO D’INNOCENZO

Per lo sguardo originale, nel rivisitare un modo di girare dei classici del cinema. Stile lineare. Seppur rigoroso. Mettono in scena temi archetipici. In una atmosfera in cui tutto e’ squallido e triste. Il film racconta, non giudica e riesce ad ottenere interpretazioni sempre credibili ed alte.

MOTIVAZIONE FILM IN CONCORSO: RIDE DI VALERIO MASTANDREA

“Ride” somiglia a Valerio Mastandrea. Moltissimo. Mentre vedi il film , vedi la sua straordinaria magica tragicomica. Quella del Buster Keaton del cinema italiano. Una maschera di sublime e sottile ironia, ammantata di tristezza ed amarezza che sono il suo marchio di fabbrica, la sua cifra stilistica. Per il suo primo film Mastandrea sceglie, con notevole coraggio, un tema alto e per nulla banale : il rapporto con il dolore. Sulla difficoltà’ di affrontare il dolore in modo sano ed autentico, in una società dominata dai social. In cui le emozioni si devono, quasi obbligatoriamente, adeguare alla morale, ai costumi, al comune sentire di quell’istante. Mastandrea sembra porre allo spettatore un quesito pesante come un macigno : possibile che dobbiamo chiedere il permesso per stare male? Non e’ un nostro diritto stare male, vivere il proprio dolore, nelle forme che meglio ci aggradano? Mastandrea progetta (scrive) e realizza un film profondo. Denso di significati. Convincente e credibile. Senza sbavature. Con una direzione degli attori superlativa.

MOTIVAZIONE PREMIO MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA A LA TERRA DELL’ABBASTANZA DI DAMIANO E FABIO D’INNOCENZO

Per lo sguardo originale, nel rivisitare un modo di girare dei classici del cinema. Stile lineare. Seppur rigoroso. Mettono in scena temi archetipici. In una atmosfera in cui tutto e’ squallido e triste. Il film racconta, non giudica e riesce ad ottenere interpretazioni sempre credibili ed alte.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR PRODUTTORE DI OPERE PRIME A CARLO BRANCALEONI

Il primo premio al Miglior Produttore di Opere Prime nella storia del Premio Cinema Giovane e Festival delle opere Prime non può che andare a Carlo Brancaleoni. Il principale “fornitore” di opere prime al festival nei 15 anni della sua storia. Per la sola edizione 2019 ben 5 : Un giorno all’improvviso-La terra dell’abbastanza-Ride-Saremo Giovani e bellissimi-Hotel Gagarin. A Carlo Brancaleoni un convinto riconoscimento e ringraziamento per aver dato al cinema di esordio Italiano un impulso senza precedenti, con risultati straordinari sia nel campo nazionale che in quello internazionale. Un premio all’acume, al fiuto, alla capacità professionale di saper riconoscere e promuovere i giovani talenti.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR REGIA A DARIO ALBERTINI PER MANUEL

Per una regia solida e competente. Con una padronanza del mezzo espressivo sorprendente per un esordio davvero felice. Dario Albertini riesce a dare credibilità e verità ad una storia di squallore ed emarginazione , senza mai cedere ad un autorialità esasperata e punitiva per lo spettatore, che viene anzi portato per mano nella scena con avvolgente immedesimazione e coinvolgimento. Ne sentiremo ancora parlare.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR SCENEGGIATURA VALERIO MASTANDREA E ENRICO AUDENINO PER RIDE DI VALERIO MASTANDREA

Per la progettazione di un film asciutto e vero che racconta il silenzio di un autentico dolore, quasi un muto grido di rivolta contro la retorica dei sentimenti, degli slogan e della spettacolarizzazione ad ogni costo. Un film amaro che denuncia l’incomunicabilità del dolore, l’ingiustizia della morte sul lavoro e solo alla fine offre il dono di una lacrima.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR SCENEGGIATURA A SIMONE SPADA E LORENZO ROSSI ESPAGNET PER HOTEL GAGARIN DI SIMONE SPADA

Per la costruzione di una picaresca disavventura di un certo cinema italiano risolta dalla fantasia, dall’intraprendenza e dal coraggio della troupe che abbandonata a se stessa, come talvolta purtroppo è accaduto, riesce a lanciare un messaggio di solidarietà, di amicizia e persino di ingenua poesia. Uno dei più belli, colti e sentiti omaggi alla magia del cinema fatto in Italia negli ultimi decenni, un cinema capace di catturare i sogni.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR ATTRICE: ANNA FOGLIETTA, PER UN GIORNO ALL’IMPROVVISO, DI CIRO D’EMILIO

Per la straordinaria capacità di sottrazione, di implosione, scavando all’interno trattenendo vocalizzi ed espressioni del volto, per raggiungere

 una nuova verità. Fuggendo al cliché della donna malata, di un male che la sta divorando. Per aver dato materializzazione al narcisismo patologico con il quale fagocita lo spazio del figlio Antonio.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR ATTORE GUGLIELMO POGGI PER IL TUTTOFARE DI VALERIO ATTANASIO

Per aver creato con straordinaria padronanza della performance attoriale un personaggio volutamente non ideologico e didascalico, che mostra un atteggiamento positivo anche nelle disgrazie più tremende, senza alcun tipo di vittimismo, barcamenandosi nel marcio per sopravvivere.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIORI COSTUMI A FIORDILIGI FOCARDI (PER SAREMO GIOVANI E BELLISSIMI DI LETIZIA LAMARTIRE)

Per aver saputo giocare con gli splendidi costumi, in uno con la musica, un ruolo fondamentale che offre agli spettatori input che vanno oltre l’immagine ed allo stesso tempo accompagnano gli snodi narrativi in una caleidoscopica sinestesia emozionale.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIORI MUSICHE A MICHELE BRAGA PER IN VIAGGIO CON ADELE DI ALESSANDRO CAPITANI

Miglior colonna sonora del film “In viaggio con Adele” a Michele Braga, per aver utilizzato un linguaggio musicale post-minimalista che punteggia un road-movie incentrato su due personaggi. Le qualità ritmico-agogiche di alcuni brani sostengono i raccordi fra le scene conferendo dinamismo, oltre che coesione narrativa. Altri brani toccano di volta in volta registri diversi sempre coerenti con le situazioni emotive rappresentate, senza che la musica sia mai invasiva e retorica.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIORI SCENOGRAFIE A LUISA IEMMA PER HOTEL GAGARIN DI SIMONE SPADA

Per aver saputo materializzare con scenografie dal sapore felliniano i sogni dei personaggi, attraverso l’impiego di oggetti semplici, alla loro portata, con evidente riferimento ai giochi dei bambini di una volta che sapevano immaginare mondi fantastici partendo dai normali oggetti di casa, consentendo alla fantasia di prendere il sopravvento sulla realtà.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIORI EFFETTI VISIVI A AMEDEO CALIFANO e BRUNO ALBI MARINI PER HOTEL GAGARIN DI SIMONE SPADA

Per la visionaria, creativa ed innovativa visualizzazione dei sogni dei personaggi, mediante tecniche di compositing e di 3d con riprese ad hoc, su green screen con fondali ricreati e con elaborazioni digitali.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR TRUCCO A EMANUELA PASSARO PER UN GIORNO ALL’IMPROVVISO DI CIRO D’EMILIO

Per la talentuosa costruzione di personaggi veritieri con iperrealismo accentuato. Per aver saputo trasfigurare il valore percepito della attrice diva, conosciuta in contesti diversi, arrivando a scarnificarne, prosciugarne il viso, mettendo in risalto tutti gli aspetti spigolosi del suo volto. Costruendo un personaggio di donna dalla bellezza sfiorita dal disagio, dall’uso di psicofarmaci e dalla mancanza di cura. Raggiungendo la perfezione nella sequenza del livido in volto, con utilizzo graduale del colore, dal rosso sangue pesto delle prime inquadrature, alle variazioni del giallo con sfumature di verde per raccontare allo spettatore con assoluta verosimiglianza la progressione del tempo e così motivare il dispositivo narrativo.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIORE FOTOGRAFIA PAOLO CARNERA PER LA TERRA DELL’ABBASTANZA DI DAMIANO E FABIO D’INNOCENZO

Per aver realizzato una fotografia dall’impianto visivo fortemente realistico e dalla grande carica emotiva, per il tramite di atmosfere sul filo dell’irrealtà realizzate con tecniche quali : una tenda blu che gela un ambiente filtrando la luce del sole, un neon verde che inonda l’interno di un bar, delle lampadine gialle che trasformano l’interno di una pasticceria di periferia in un mondo dorato da favola. Per una fotografia creativa che mitiga la durezza del contesto con uno sguardo romantico, quasi una carezza amorevole, che rende la tragedia ancora più struggente.

MOTIVAZIONE PREMIO MIGLIOR MONTAGGIO A MAURO BONANNI PER RIDE DI VALERIO MASTANDREA

Per lo straordinario lavoro di cesello a programma, sequenza dopo sequenza. Fatto di asciugatura progressiva e di grande equilibrio, con mirabile disegno degli snodi narrativi.

 PREMIO MIGLIORE RECENSIONE DEGLI STUDENTI DELLA ALTERNANZA SCUOLA LAVORO “Ride” di  Chiara Mastroddi (III C LSA)

“RIDE”, film del 2018 che segna il debutto di Valerio Mastrandrea come regista, è dedicato a “quelli che restano”. Mauro muore nella stessa fabbrica in cui ha lavorato il padre. che si sente in colpa per non aver lottato abbastanza ai suoi tempi. Ognuno reagisce al dolore in modo diverso. Carolina, la moglie della vittima, sembra non riuscire a realizzare la realtà, per cui le lacrime non cadono a rigarle il viso. Tutti danno per scontato il suo dolore, ma per lei l’incapacità di provare sofferenza è essa stessa un grande dolore. Vedendo le persone che le entrano in casa disperate (anche se alla fine sembrano piangere solo sé stesse) lei prova ad imitarle, finendo col distrarsi o ridere al ricordo dei momenti sereni vissuti con suo marito.

Nella narrazione emerge non solo il tema del dolore ma anche dell’amore che lega la coppia, rendendo Carolina incapace di separarsi da Mauro nonostante la sua morte (persino accusandolo di averla lasciata in una situazione difficile, quasi fosse presente). Il film risulta leggero, pur trattando un tema tanto doloroso, grazie al taglio tragicomico nonché alla scelta dei colori e delle musiche, allegre. Le canzoni che fanno da sfondo appaiono come una sorta di colonna sonora nella testa di Carolina: come se fosse lei a farle partire per poi interromperle bruscamente. La storia viene portata avanti con scene parallele relative ai principali personaggi. Interessante l’utilizzo del trucco di Carolina che io ho voluto interpretare come una maschera, in particolate quando compare con un solo occhio truccato, espressione riconducibile alla duplicità della sua personalità (come lei vorrebbe apparire e come in realtà è). Quando l’ombretto cupo arriva ad essere steso su entrambe le palpebre, inaspettatamente le lacrime escono dai suoi occhi. Senza un apparente ragione, insieme alle lacrime cade anche la maschera che avrebbe voluto crearsi.

Chiara Mastroddi

PREMIO MIGLIORE RECENSIONE DEGLI STUDENTI DEL PROGETTO DI EDUCAZIONE AL CINEMA D’AUTORE  “Un giorno all’improvviso di Arianna Iemma (IIIA L.C.)

 Un giorno all’improvviso, opera prima di Ciro D’Emilio, è un film di grande impatto. Ogni dettaglio della pellicola – la fotografia pulita, le inquadrature strette, come è ristretto il punto di vista dei protagonisti, la quasi totale assenza di una colonna sonora extradiegetica, i dialoghi scritti in maniera magistrale, l’interpretazione sincera ed impeccabile – contribuisce a proiettare il pubblico all’interno del mondo di Antonio e Miriam. Una dimensione che trascende completamente qualsiasi confine geografico o culturale, per soffermarsi unicamente sulla relazione così profonda e complicata di questa madre e di questo figlio, rappresentanti, seppur nella loro individualità del tutto priva di cliché, di una vicenda umana e familiare delicata; una tematica spinosa che, però, è stata coraggiosamente trattata. D’Emilio non giudica, non innalza i suoi personaggi al rango, troppo spesso abusato, di eroi tragici delle proprie storie, ma riporta, con vivido verismo, a tratti anche brutale, una dinamica sociale che esiste, e che è necessario comprendere.

L’occhio dietro alla cinepresa ci riporta al cinema del realismo, quello che accettava il compito, a volte arduo, di dipingere l’umanità in ogni sua sfaccettatura, di essere un mezzo di autocomprensione.

Arianna Iemma

ISIS “Majorana-Fascitelli”, IIIA L.C.


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