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Sicilia, l’assessorato regionale all’istruzione ritiene che la Formazione abbia troppi esuberi

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In Sicilia, nel settore della Formazione professionale si parla di migliaia di esuberi. L’obiettivo della Regione sarebbe ridurne la metà.

La Formazione professionale ha troppo personale e per l’Assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione si deve attuare un piano di prepensionamenti e ricollocamenti in altri settori che ne riduca il numero di oltre la metà.

Ci sarebbe già un piano, in fase di valutazione fra Palermo e Roma. L’argomento, sarebbe stato oggetto di discussione fra l’assessore regionale alla Formazione, Roberto Lagalla e il ministro del Lavoro Luigi Di Maio in un incontro giovedì u.s.

Già ad agosto del 2018 era stato posto il problema degli esuberi nella Formazione. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, aveva chiesto al Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, l’istituzione di un tavolo di confronto sul futuro degli 8.000 lavoratori dell’albo unico e sui 1.800 degli ex sportelli multifunzionali.

Il governatore della Sicilia aveva ritenuto opportuno scrivere una lettera al Ministro per investirlo della questione <<Al di là di ogni possibile valutazione sulle origini e sulle cause che, in un lungo arco temporale, hanno generato, nel settore, il sovradimensionamento degli addetti – si legge nella missiva – si consolida oggi una vera e propria emergenza sociale i cui impatti umani ed economici non sono ulteriormente tollerabili. A questo punto, con l’intento di definire condivise linee di azione, ritengo utile e necessario richiedere un confronto con la S.V. e con il ministero che Ella dirige al fine di individuare sostenibili obiettivi e programmare adeguati interventi, volti ad arginare e risolvere la descritta situazione di crisi. Si chiede, dunque, che le misure correttive e le azioni di ricollocazione occupazionale e di tutela sociale, da adottarsi da parte della Regione Siciliana possano essere assunte di concerto con codesto ministero attraverso la costituzione di un “Tavolo di confronto” finalizzato a pianificare il processo di risanamento del comparto sulla base di una puntuale ricognizione degli strumenti giuridici e delle risorse finanziarie a disposizione. Confidando nell’opportunità di avviare a breve, in un contesto di leale collaborazione istituzionale, il richiesto confronto, resto in attesa di gradito riscontro>>.

Tra le opzioni che erano già allora oggetto della discussione, come aveva anche spiegato l’assessore regionale al ramo Roberto Lagalla, c’era il ricorso al prepensionamento, ma anche la possibilità di ricorrere alla riqualificazione e alla ricollocazione del personale in altri settori, come ad esempio quello strategico dell’infrastrutturazione digitale.

A

dduso Sebastiano


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