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MANN dalla parte delle Donne: mostra fotografica “Il rumore del silenzio”

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Da domani nell’ Atrio del Museo la mostra fotografica per sensibilizzare su un tema tragicamente attuale : la violenza sulle Donne. Venerdì 29 novembre in scena “Ventre Nero”.

MANN dalla parte delle Donne: mostra fotografica “Il rumore del silenzio”

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APOLI- Giovedì 14 Novembre nell’Atrio del Museo apre la mostra fotografica “Il rumore del silenzio” con l’obiettivo di mostrare la tragicità del problema della violenza sulle Donne, oggi più attuale che mai. Il vernissage sarà alle ore 12, la mostra durerà fino al 2 dicembre ed è promosso dall’Associazione Flegrea Photo e curato da FIAF/Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Nove sono le fotografe italiane coinvolte nel progetto: Stefania Adami, Daniela Bazzani, Maria Grazia Beruffi, Renata Busettini, Tiziana Mastropasqua, Antonella Monzoni, Ilaria Sagaria, Irene Vitrano e Federica Zuccinini. Ciascuna con i propri scatti dà allo spettatore la possibilità di concentrarsi su simboli, oggetti, figure che bene rendono l’idea di quella che è la condizione di vita di molte donne oggi.
Venerdì 29 novembre alle ore 17 sarà in calendario lo spettacolo “Ventre nero”, realizzato in collaborazione con la Commissione Politiche Sociali della Terza Municipalità del Comune di Napoli. L’evento, organizzato dall’Associazione “Catena Rossa” in rete con i Servizi Educativi del MANN, è un viaggio al tempo di Nerone per raccontare storie e sofferenze delle donne che gravitarono attorno al’imperatore.
Sebbene il nostro secolo sia segnato dal raggiungimento di vari traguardi, in campo scientifico e tecnologico, sul piano sociale persistono le diseguaglianze, soprattutto a discapito delle Donne. Non si tratta solo dei Paesi ancora lontani da un buon livello di sviluppo, ciò che è davvero sconfortante è il fatto che la piaga della violenza sulle Donne è particolarmente presente nei Paesi “civili” e paradossalmente in contesti “insospettabili”. C’è poi l’enorme difficoltà da parte della vittima di riconoscersi come “parte lesa” e in “diritto” di chiedere giustizia, rispetto e protezione, senza aver paura di rivolgersi all’Autorità. Purtroppo chi vive in queste condizioni, vittima del proprio carnefice, percepisce alla lontana l’eventuale pronto intervento da parte dello Stato: per molti anni, per paura e vergogna, si “sopporta” una vita di umiliazione, dolore e paura, perché si teme di non essere credute, dal momento che il più delle volte, chi fa del male è all’apparenza una persona “per bene”. Vale la pena ribadire una Verità: non è mai troppo tardi per chiedere aiuto, per far sentire la propria voce, in occasione del 25 Novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, numerose saranno le iniziative per mettere in luce questa terribile realtà. Nella Speranza che le coscienze di uomini e donne siano sempre più propense a riflettere su quanto sia fondamentale rivedere le dinamiche relazionali tra gli esseri umani, mettendo in primo piano il rispetto, la sensibilità, l’empatia, per guardare Insieme verso un futuro migliore per le prossime generazioni che seguiranno.


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