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Castellammare di Stabia

Lina Sastri incanta il pubblico del Vittorio Emanuele (Recensione)

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Lina Sastri incanta il pubblico del Vittorio Emanuele (Recensione)

Non soltanto un racconto libero della vita artistica di Lina Sastri, dal debutto alle prime esperienze teatrali con Eduardo e Patroni Griffi, dal cinema alla musica e all’invenzione del suo teatro musicale, ma anche un Inno al Teatro che come ha ben raccontato la Sastri sul palcoscenico “è un mondo magico, antico, fatto di sogni, di regole, di sudori, di sacrificio, di coraggio e di bellezza…”, “una magnificenza…questo è il Teatro”

Il racconto autobiografico della grande attrice e cantante Lina Sastri messo in scena insieme agli eccellenti musicisti che coglievano e arricchivano ogni attimo rendendolo unico:

  • Maurizio Pica alla chitarra,
  • Gennaro Desiderio al violino,
  • Salvatore Minale alle percussioni,
  • Luigi Sigillo al contrabbasso,

è

stato un susseguirsi di emozioni.

Citazioni di prosa come “Filumena Martorana” e ricordi del padre, della madre, ma anche le prime esperienza dapprima narrate introducevano musiche come tango e bolero, tamburiate popolari, classici napoletani e brani inediti scritti per lei da nuovi compositori e autori napoletani.

Grandi personalità artistiche italiane sono state ricordate e narrate attraverso la vita vissuta dell’artista, illustri nomi come Eduardo, Patroni Griffi, Roberto De Simone, Armando Pugliese, gli incontri con i poeti e i drammaturghi, gli autori e i registi come Nanni Moretti, Nanni Loy, Carlo Lizzani, Woody Allen, Giuseppe Tornatore.

Tra i brani musicali “Madonna de lu Carmine” scritta da Roberto De Simone per lo spettacolo Masaniello, la “Taranta del Gargano”, la “Canzone Appassionata”, la “Bammenella”, “A vita è comme” ‘o mare”, “Assaje”, scritta proprio per Lina da Pino Daniele per il suo primo film “Mi manda Picone”, e ancora “La Profezia”, canzone del film “Li Chiamarono…Briganti” di Pasquale Squitieri, il ritmo incalzante e trascinante di “Sud scavame ‘a fossa”, brano inedito di Pino Daniele cantato a rap, l’inedito “Edua’”, dedicato a Eduardo De Filippo, “Uocchie c’arraggiunate”, la popolarissima “Tammurriata nera”, “Amara terra mia” di Domenico Modugno.

Tra i grandi classici napoletani e moltissimi altri brani che hanno segnato la carriera musicale e teatrale di Lina Sastri: Reginella, Maruzzella, e l’indimenticabile Napul’è di Pino Daniele.

Un cenno breve a “O sole Mio”, gradita e canticchiata anche dal pubblico. Presente anche l’immancabile “Malafemmena” del Principe in vita e dello spettacolo Antonio De Curtis, in arte Totò.

Uno spettacolo che ha tenuto alta l’attenzione e la partecipazione del pubblico dal primo all’ultimo minuto senza mai distrarre. Numeroso il pubblico presente che, con applausi e grande apprezzamento, ha dimostrato di essersi appassionato al viaggio nell’anima “vissuta” di una grande artista che si è messa “a nudo” in maniera originale e coinvolgente svelando segreti, gioie e dolori che spesso accomunano chi nasce, come ha ben detto anche la Sastri, con una “Vocazione”.

Lina Sastri “un’attrice con il dono della musica” come ben si definì lei stessa. Un’attrice capace di portare nel mondo, grazie alle sue splendide doti interpretative e comunicative, anche i colori del Sud e in particolare della Napoli da lei tanto amata.

Un’artista capace, in occasione di performance come quella di ieri sera, oltre che di ammaliare con la sua voce e la sua “arte”, anche di mettere a nudo il suo carattere introspettivo comunicando messaggi importanti come ad esempio: 

“La giovinezza è essere e non è avere” rimembrando il periodo di rivoluzione culturale straordinario vissuto durante i periodi di studio e di teatro-ricerca ed anche: “Non c’è altro che l’amore come risposta a qualsiasi cattiveria”

Uno spettacolo insomma che, su una scala da 1 (mediocre) a 4 (ottimo), direi che merita un bel 5 pieno: rivederlo non sarebbe “spreco” ma puro piacere ed arricchimento dello spirito.

Mariella Musso

 


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