La trasferta turca da dimenticare, tifosi derubati e “costretti a svuotare le tasche”

I dettagli di quanto accaduto Fermati, costretti a svuotare le tasche e a consegnare oggetti...

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I dettagli di quanto accaduto

Fermati, costretti a svuotare le tasche e a consegnare oggetti personali, denaro e persino cinture e sigarette, e alla fine derubati. Per decine di tifosi napoletani la trasferta a Istanbul si è trasformata in una vera e propria odissea. A denunciare i fatti all’edizione online de Il Mattino sono alcuni tifosi: “Sin dall’arrivo in aeroporto – denuncia Gennaro, 26 anni, residente a Capodimonte – abbiamo intuito l’ostilità dei poliziotti. Gli episodi si sono succeduti anche nel centro di Istanbul e fuori lo stadio, dove alcuni di noi sono stati fermati senza motivo, trattenuti e sottoposti a veri e propri interrogatori, quasi che fossimo terroristi”. Paolo aggiunge: “La stazione era piena di agenti, in divisa e in borghese, e quando hanno aggredito il nostro amico nessuno è intervenuto”, ma Rino e Giovanni ricostruiscono l’aspetto più inquietante: “Siamo stati sottoposti a rigidissimi controlli, prima e dopo il varco d’ingresso, e costretti a svuotare le tasche lasciando in una cassetta trasparente oggetti personali, monete e finanche sigarette e accendini. A tutti sono state poi sfilate le cinture dei pantaloni: Ve le ridaremo all’uscita, ci è stato detto. Una volta sugli spalti ci siamo ritrovati quegli stessi poliziotti che fumavano le nostre sigarette e ci guardavano con aria di sfida. Alla fine della partita non abbiamo trovato più la cassetta con i soldi. Sparita. E molti di noi ci hanno rimesso pure le cinture”.

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