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Juve Stabia, D’Agostino e l’uso improprio del concetto “fortuna” – La Bastonatura

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Juve Stabia, il presidente dell’Avellino e l’uso oltremodo improprio del termine fortuna.

Juve Stabia, hanno fatto molto discutere le recenti dichiarazioni del presidente dell’Avellino, Angelo Antonio D’Agostino, a Prima Tivvù sulla capolista del Girone C nel corso del programma televisivo Contatto Sport.D’Agostino non le manda a dire e nel suo mirino ci finisce la Juve Stabia con delle allusioni gratuite e per niente carine circa la presunta “fortuna” di cui avrebbe beneficiato la capolista che sta in realtà dominando il Girone C di Lega Pro con un vantaggio di +9 sul Benevento secondo e una distanza siderale di + 13 punti sul suo Avellino, il cui tracollo può essere a giusta ragione definito il vero fallimento della stagione aspettando i playoff.

Nel vocabolario Treccani questa è la definizione del termine “fortuna” che il presidente D’Agostino dovrebbe conoscere, facendo tanta comunicazione: “La sorte intesa oggettivamente, come vicenda, come alterna possibilità di condizioni buone e cattive, favorevoli e avverse”. 

Le parole allusive di D’Agostino a Prima Tivvù sulla Juve Stabia.

“Sicuramente il nostro club non è stato favorito da nessun tipo di arbitraggio quest’anno.Mi sono lamentato con il presidente Marani e giovedì ho un incontro con lui a Roma.

Non vogliamo essere assolutamente favoriti, ma non vogliamo nemmeno essere penalizzati.Non siamo assistiti dalla fortuna, come ad esempio è successo alla Juve Stabia.

Ai gialloblù vanno fatti i complimenti ma, oltre ad essere stati bravi, sono anche stati assistiti dalla fortuna.Si dice che chi inizia bene è a metà dell’opera, noi non abbiamo iniziato bene questo campionato”. 

Il termine “fortuna” non applicabile alla Juve Stabia.

Al sig.

D’Agostino, probabilmente frustrato per i tanti milioni di euro investiti nel mercato estivo come ogni anno senza alcun frutto positivo ma solo tanta depressione, ricordiamo che il termine fortuna non si addice per niente alla capolista Juve Stabia per tanti motivi.Innanzitutto ricordiamo che non è fortuna avere un direttore sportivo come Matteo Lovisa che, avendo un budget notevolmente inferiore a quello delle presunte corazzate di questo campionato, ha indovinato tutti i colpi di mercato sia nella scorsa estate che a gennaio quando è stata messa la ciliegina sulla torta che ha tutti i numeri per diventare decisiva in questo rush finale.

La ciliegina sulla torta del mercato di gennaio si chiama Andrea Adorante, 10 gol in 14 presenze (più quattro con la maglia della Triestina) di cui solo 11 da titolare.Non è fortuna, caro D’Agostino, avere una società che pratica un esempio di calcio sostenibile e che quest’anno oltre ad indovinare la scelta di due figure fondamentali come il ds Lovisa e il tecnico Pagliuca, ha completato il proprio assetto dirigenziale andando a colmare alcuni vuoti che c’erano l’anno scorso, a conferma che lo step di crescita si è verificato sul terreno di gioco ma anche fuori dal campo.

E infine non è fortuna avere un tecnico come Guido Pagliuca che, oltre a creare un gruppo coeso e sempre allineato al suo tecnico, ha fatto del bel gioco, dell’intensità, del ritmo e dell’aggressività in ogni zona del campo, alcuni dei fattori fondamentali che hanno portato sempre più in alto la Juve Stabia.

I numeri stratosferici della Juve Stabia: non è fortuna caro sig.D’Agostino.

E infine ci sono i numeri stratosferici di questo gruppo che aspetta solo il sigillo finale che fino a questo punto del campionato appare più che meritato.

La Juve Stabia per gran parte del campionato è stata quasi sempre la migliore difesa d’Italia e una delle migliori d’Europa: alla 33esima giornata con 19 gol subiti (media 0,51) le Vespe sono la terza migliore difesa d’Italia inferiore solo all’Inter (14 in 29 gare) e al Cesena (17 gol subiti in 33 giornate)

Thiam è il portiere con più clean-sheets in Italia: 19 su 33 gare senza prendere gol e la Juve Stabia è la squadra che in tutta Italia ha preso meno gol in casa, solo 3 reti subite in 16 gare interne!I 70 punti in 33 giornate (media punti 2,12 a gara, unica squadra del campionato ad avere una media punti superiore a 2) restano il miglior risultato degli ultimi 30 anni.

Superato nettamente da diverse giornate anche il record della stagione 2018-2019 quando di punti in classifica le Vespe dopo 33 giornate ne avevano 66 (65 in classifica).Infine non c’è alcuna classifica di rendimento del Girone C di Lega Pro in cui la Juve Stabia non primeggi: Juve Stabia sempre prima sia nelle ultime 5 giornate (12 punti, Foggia e Benevento 10), che nelle ultime 10 con Juve Stabia 22 e Benevento 21.

Nelle ultime 15 gare Juve Stabia e Benevento a pari punti a 31.Juve Stabia prima inoltre sia nelle gare in casa (Juve Stabia 38, Taranto 37, Benevento 34) che nelle gare fuori casa (32 punti rispetto ai 31 dell’Avellino, 28 per il Latina e solo 27 per il Benevento).

Senza dimenticare che oltre ad essere la migliore difesa del campionato, la Juve Stabia è anche il secondo migliore attacco del campionato con 48 gol: solo l’Avellino milionario del presidente D’Agostino ha fatto finora meglio con 50 gol realizzati.

Primato meritatissimo e certificato dai numeri.

Quindi per tutti questi motivi non si può assolutamente parlare di fortuna ma si può parlare solo di bravura della Juve Stabia.Se poi le allusioni di D’Agostino sono esclusivamente sul fattore arbitrale, sarebbe bene ricordargli i tanti rigori solari non concessi a favore delle Vespe: Foggia e Sorrento all’andata, Brindisi al ritorno, Catania e ancora Foggia per citare solo i casi più eclatanti.

Si deve quindi parlare di strapotere quasi incontrastato delle Vespe e certificato anche dai numeri, e non di squadra con tanta fortuna, termine abusato in quel di Avellino non solo da D’Agostino ma anche da Perinetti.Entrambi farebbero meglio a risolvere i loro problemi interni piuttosto che guardare in casa altrui.


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