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Il Decreto Legge Sicurezza incassa la fiducia: 336 SI, 249 NO

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Decreto legge sicurezza: alla camera passa il voto di fiducia. Il ministro Salvini dice: porterà più ordine nelle città.

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l Decreto Legge Sicurezza e Immigrazione, ormai noto come “decreto Salvini”, licenziato dal Senato lo scorso 7 novembre, non ha subito cambiamenti nel passaggio a Montecitorio rispetto a quello uscito da Palazzo Madama.

Il decreto prevede 40 articoli suddivisi in 4 capitoli che, come già preannunciato, innanzitutto modificano le regole dell’ accoglienza ai migranti:

  • sparisce la protezione Umanitaria, sostituita da permesso di soggiorno a scadenza illimitati a precise condizioni;
  • si raddoppiano i giorni per i regolari trattenuti nei centri di rimpatrio;
  • si allunga la lista dei reati che comportano la revoca dello status di rifugiato;
  • viene superato quasi del tutto il sistema di accoglienza diffusa dei migranti sprar con il ritorno dei richiedenti asilo nei centri specifici;
  • diventa più difficile avere la cittadinanza italiana.

Sul fronte della sicurezza:

  • Daspo urbano per i sospettati di terrorismo;
  • stretta sulle occupazioni;
  • più fondi per le forze dell’ordine;
  • riorganizzazione dell’agenzia per i beni confiscati alla mafia;
  • il blocco stradale tornerà a essere un reato invece che una violazione amministrativa.

Per quanto riguarda, invece, il capitolo degli sgomberi dagli immobili occupati, nel maxiemendamento proposto dal Governo prima di mettere la fiducia al Dl al Senato, si stabilisce che l’intervento delle forze dell’ordine per lo sgombero potrà essere differito in attesa che si trovi una soluzione alternativa proposta agli occupanti dai servizi sociali degli Enti locali.

Nel provvedimento è comunque previsto l’inasprimento delle pene, da 2 a 4 anni di reclusione, per chi invade “terreni ed edifici altrui”.

L’ultima parte del decreto contiene disposizioni sul contrasto alla criminalità organizzata e alla gestione dei beni confiscati alla mafia. È rafforzato lo scambio di informazioni tra le diverse amministrazioni interessate al fenomeno della criminalità organizzata. I subappalti sono sanzionati con la reclusione da uno a cinque anni. I beni confiscati potranno essere rivenduti a privati.

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