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Castellammare di Stabia

I sub della Guardia Costiera e nave Dattilo hanno individuato il barchino capovolto

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sub della Guardia Costiera hanno individuato il barchino capovoltosi e affondato il 30 giugno durante un soccorso a largo di Lampedusa

Individuato dalla Nave Dattilo della Guardia Costiera, nel primo pomeriggio di ieri, il barchino capovolto e affondato durante un’attività di soccorso il 30 giugno scorso a largo di Lampedusa.

Lunedì scorso la Nave Dattilo con a bordo gli operatori subacquei del 5°Nucleo della Guardia costiera, su disposizione del Procuratore della Repubblica di Agrigento, dott.re Luigi Patronaggio, ha iniziato le operazioni di ricerca dei corpi dei migranti dispersi durante il naufragio del 30 giugno nella zona di mare tra l’Isola di Lampedusa e Lampione.

Dopo due giorni di ricerca nel pomeriggio di ieri è stata individuata, con l’ausilio di un robot sottomarino (ROV) in dotazione ai nuclei subacquei, su un fondale di 90 metri l’unità affondata.

Un corpo è stato rinvenuto adagiato all’interno dello scafo, mentre altri otto sul fondale adiacente. Le ricerche di eventuali dispersi continueranno nei prossimi giorni, non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno.

I sub della Guardia Costiera e nave Dattilo hanno individuato il barchino capovolto

Le immagini nel video sono state riprese dagli operatori subacquei del 5° Nucleo della Guardia Costiera con l’ausilio del R.O.V. ( Remotely Operated Vehicle), sofisticato sistema di ricerca che può lavorare fino alla profondità (in condizioni meteo marine ottimali) di 300 metri.

Dal video, che ha la finalità di documentare l’attività di ricerca condotta, la Guardia Costiera ha eliminato le immagine più drammatiche dell’individuazione dei corpi allo scopo di non urtare la sensibilità di chi lo vedrà  e nel massimo rispetto di chi ha perso la vita in quel naufragio.

Adduso Sebastiano

(le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)


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