Paura per il pericolo di una nuova faide fra clan dopo l’agguato mortale teso a Filippo Sabatino nella nottata di ieri mentre percorreva una strada di Pimonte
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ella nottata di ieri, Filippo Sabatino, un pregiudicato di 33 anni di Gragnano, è caduto in un agguato mortale tesogli mentre percorreva una strada di Pimonte. Per gli investigatori, l’agguato, potrebbe essere un messaggio rivolto ai clan che dominano i Monti Lattari e non si esclude, quindi, una possibile faida nelle prossime settimane. L’omicidio è avvenuto in via Gesinelle, a pochi metri di distanza dalle abitazioni di due esponenti di spicco del mondo camorristico: F. Di Martino e R. Afeltra.
Sono loro i reggenti del clan Afeltra – Di Martino di Pimonte ma che estendono il proprio dominio, con il benestare dei D’Alessandro di Castellammare, sui Lattari. I carabinieri, al momento, starebbero tentando di trovare prove su un possibile punto di incontro tra Sabatino e Di Martino. Secondo una prima ricostruzione, il 33enne di Gragnano da tempo era finito nelle grazie del cugino di L. Di Martino, detto ‘o lione’, dopo l’uscita dal carcere.
I due si erano visti spesso girare insieme. Per questo non si esclude nessuna ipotesi, anche che lo stesso Di Martino fosse con lui al momento dell’agguato per poi scappare a piedi. Ciò che sembra certo è che i sicari attendevano Sabatino e sapevano di trovarlo nella sua auto a quell’ora di notte. Due colpi, precisi, mirati. Un lavoro che gli inquirenti definiscono “professionale”. Il messaggio, quindi, è stato lanciato: colpire un uomo vicino ai Di Martino potrebbe essere un avvertimento proprio per la cosca di Pimonte.
Sabatino in passato era stato condannato per danneggiamento ma anche per tentato omicidio per aver gambizzato uno dei due killer di Carlo Cannavacciuolo, il veterinario di Santa Maria la Carità ucciso dopo un tentativo di rapina. L’episodio in questione venne attenzionato dalle forze dell’ordine perchè già segnava la fine di un equilibrio che fino a quel momento regnava nell’area dei Lattari che ora sembra proprio nel punto di essere teatro di una faida tra clan.
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