All’alba di oggi la Guardia di Foggia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e nei confronti di soggetti ritenuti vicini alla cosca criminale di Mattinata– Vieste
La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Foggia, all’alba di oggi, ha eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa, lo scorso 23 febbraio, dal G.I.P. presso il Tribunale di Foggia nei confronti di nove soggetti tutti ritenuti vicini alla cosca criminale attiva nel territorio di Mattinata– Vieste, nel foggiano, già capeggiata da Mario Luciano ROMITO, il noto pregiudicato di Manfredonia vittima dell’agguato mafioso lo scorso 9 agosto 2017, in Apricena (FG), in cui perirono anche il cognato e due fratelli imprenditori incensurati.
L’esecuzione del provvedimento sancisce l’epilogo di una complessa ed articolata attività di indagine effettuata dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Foggia, sotto la direzione e il coordinamento della locale Procura della Repubblica, nel periodo che va dal l mese di ottobre 2017 e il corrente mese, nei confronti di alcuni componenti della cosca criminale attiva nel territorio di Mattinata– Vieste, detenuti presso la Casa Circondariale di Foggia.
Le investigazioni, eseguite attraverso numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di svelare come all’interno del locale penitenziario siano state utilizzate nel tempo diverse utenze telefoniche, con continui cambi di schede sim e con linguaggi criptici, attraverso le quali i componenti di vertice e i gregari dell’organizzazione detenuti gestivano con i referenti esterni le più diversificate attività illecite, in particolare al traffico di sostanze stupefacenti, al reperimento ed alla detenzione di armi clandestine e, da ultimo, il progetto di evasione dal carcere.
A dare avvio alle indagini, una conversazione telefonica avvenuta lo scorso11 ottobre 2017, captata dai militari della Guardia di Finanza di Brindisi nell’ambito di un contesto penale incardinato a quella sede, intercorsa tra tre detenuti e un referente esterno viestano del gruppo agli arresti domiciliari, nel corso della quale veniva pianificata l’introduzione clandestina, all’interno dell’istituto penitenziario, di uno strumento di offesa, indicato con il nome in codice “cinta/cintura”, idoneo ad essere utilizzata per l’ucciosione di altro soggetto detenuto non meglio identificato.
Successivamente, le intense investigazioni dei Finanziari foggiani hanno riscontrato, in tempo reale, le evidenze di indagine acquisite nel corso di complesse operazioni tecniche, comprese le captazioni di numerosi colloqui in carcere, intervenuti tra i detenuti indagati e i loro familiari, rese possibili anche grazie alla collaborazione del personale della Polizia Penitenziaria in servizio presso l’istituto penitenziario.
In tale ambito, le Fiamme Gialle di Foggia hanno acquisito elementi investigativi utili al successivo rinvenimento e sequestro di: 2 fucili calibro 12, il primo marca FRANCHI modello PREDATOR con canna mozzata di provenienza furtiva ed il secondo marca BERETTA modello S 55 PATENT con matricola abrasa, entrambi carichi e pronti al fuoco, in data 15 dicembre 2017, in Vieste (FG), in una zona particolarmente impervia per la fitta vegetazione presente. Sequestrata anche 1 pistola modello GLOCK, calibro 9×21, con matricola abrasa, comprensiva di 20 cartucce, in Monfalcone (GO), il 20 gennaio 2018, con l’arresto in flagranza di reato di uno dei soggetti ristretti in data odierna.
Le armi sottoposte a sequestro saranno oggetto si specifici accertamenti di natura tecnica per verificarne il possibile utilizzo in attività criminose.
Inoltre i militari hanno avuto modo di scoprire i dettagli esecutivi di un ambizioso progetto di evasione dal carcere di Foggia, che coinvolge il capo cosca ed un suo gregario, con il necessario supporto esterno di una serie di fiancheggiatori anch’essi vicini alla organizzazione criminale.
Nello specifico, in data 29 dicembre 2017, all’interno della sala colloqui del carcere di Foggia, con la qualificata collaborazione di personale della Polizia Penitenziaria, i militari del Comando Provinciale pervenivano al sequestro di 2 fili diamantati, altrimenti detti “capelli d’angelo”, reperiti, detenuti, occultati ed introdotti in carcere dai soggetti colpiti dall’odierna misura di custodia agli arresti domiciliari.
Detti fili, come accertato da personale specializzato della Polizia Penitenziaria di Bari, sono risultati tecnicamente idonei a segare le sbarre della cella che ospitava i detenuti interessati: una volta compiuta tale operazione, i detenuti avrebbero raggiunto il tetto di un capannone, interno al carcere e prospicente le mura perimetrali e da qui prelevati da un cestello collegato al braccio telescopico di una gru/carrello elevatore posizionata all’esterno della struttura perimetrale.
Contando sulla fisiologica riduzione delle misure di sorveglianza e sicurezza, l’attuazione del piano di evasione sarebbe avvenuta nella notte tra il 31 dicembre 2017 ed il capodanno 2018.
In relazione a tali condotte delittuose ed in esecuzione del predetto provvedimento dell’A.G., in data odierna, agli indagati A.Q., di anni 42 originario di Mattinata, G.D.M., di anni 53 originario di Vieste, è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati loro ascritti concernenti il porto e la detenzione di armi da sparo clandestine, mentre agli indagati H.H., di anni 33 originario di Vieste(FG), A.R., di anni 40 originario di Manfredonia, M.D.G. di anni 31 originaria di Mattinata, A.F.P, di anni 35 originaria di Manfredonia, L.C., di anni 40 originario di Mattinata e residente in Monfalcone (GO) e L.R., di anni Guardia 75 incensurato, originario di Manfredonia è stata notifica l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i reati loro ascritti in ordine all’approntamento logistico del piano di evasione.
Analoga misura detentiva agli arresti domiciliari, è stata altresì notificata ad A.Q., di anni 42 originario di Mattinata per i reati ascrittigli con riferimento al tentativo di evasione dal carcere.
Sono altresì in corso le ricerche finalizzate alla notificazione di provvedimento di custodia in carcere ed agli arresti domiciliari, per i reati di detenzione illegale di armi e procurata evasione (tentata), nei confronti di D.P.D.M., di anni 31 originario di Vieste.
Lascia un commento