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Dopo l’arresto della capitana Francia e Germania nel fronte ant’Italia

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<span style="color: #000000;">Dopo l’arresto della capitana Carola Rackete, il caso assume una valenza internazionale e cala il gelo nei rapporti fra Italia e Germania.

Dopo l’arresto della capitana Francia e Germania nel fronte ant’Italia

Dopo l’arresto della capitana della Sea Watch, Carola Rackete, cala il gelo nei rapporti fra Italia e Germania. Il presidente tedesco Steinmeier va all’attacco: chi salva vite non è un criminale.

Quello della Sea Watch è sempre di piu’ un caso internazionale, uno scontro che di ora in ora conosce toni sempre più aspri, arrivando a toccare anche i vertici istituzionali. Francia e Germania tornano a criticare in modo veemente l’Italia – in particolare l’operato del ministro dell’Interno Matteo Salvini – per la decisione di arrestare la capitana della nave dell’Ong tedesca, Carola Rackete.

Parole molto dirette sono state quelle usate dal presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, in un’intervista alla Zdf: «Coloro che salvano delle vite non possono essere considerati criminali», ha spiegato il capo dello Stato, aggiungendo che «l’Italia e’ nel centro dell’Unione europea, e’ Stato fondatore dell’Ue. E quindi ci si aspetterebbe da un Paese come l’Italia che con un caso del genere sia gestito diversamente». A stretto giro di posta e’ la portavoce del governo francese, Sibeth Ndiaye, a definire quella messa in atto da Salvini una «strategia dell’isteria».

A detta di Ndiaye – nominata segretaria di Stato presso l’ufficio del primo ministro lo scorso primo aprile dal presidente Emmanuel Macron – «il governo italiano sta scegliendo una strategia dell’isteria su argomenti molto dolorosi ma è importante ricordare che la Francia, come l’Ue, è stata solidale con l’Italia negli scorsi anni: al culmine della crisi dei migranti nel Mediterraneo, l’Italia ha beneficiato di circa un miliardo di euro in aiuti».

Dall’altra parte, dice sempre la portavoce, «Salvini strumentalizza politicamente traiettorie e fatti dolorosi», ossia «vite di persone che hanno attraversato condizioni estremamente difficili, che hanno viaggi terribili», una strumentalizzazione «che non e’ assolutamente degna di Salvini».

Le reazioni alle critiche dei due partner europei non si sono fatte attendere: «Visto che il governo francese è così generoso con gli immigrati, indirizzeremo i prossimi eventuali barconi verso Marsiglia», picchia duro Salvini.

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