Denunciati dalla Guardia di Finanza di Corleone (PA) nel corso di controlli relativi ai benefici erogati dall’INPS.
span style="font-size: 18pt;">I Finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Corleone, nel corso di un servizio d’Istituto svolto nell’ambito dei controlli relativi ai benefici erogati dall’INPS ai sensi del D.L. 4/2019, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due cittadini, uno di Corleone ed uno di Castronovo di Sicilia, indebiti percettori del Reddito di Cittadinanza (RdC)
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Nel primo caso, il soggetto controllato (D.F.C.) ammesso al reddito di cittadinanza dal mese di aprile 2019, fin dalla data di presentazione della domanda era convivente con i genitori e quindi parte integrante del medesimo nucleo familiare nonché fiscalmente a carico di essi, condizione che come, previsto dall’art. 2 comma 1 lett. b punto 1 del D.L. 4/2019, preclude l’ottenimento del suddetto beneficio. Il soggetto implicato, inoltre, è sottoposto alla misura cautelare della “detenzione domiciliare”.
Nel secondo caso, invece, da un controllo mirato a verificare il rispetto delle misure preventive relative all’emergenza epidemiologica da COVID-19 presso un agriturismo collegato ad un’azienda agricola locale, è emerso che G.P., nonostante percepisse il reddito di cittadinanza, era intenta a prestare il proprio servizio presso la predetta struttura senza aver provveduto ad effettuare la prevista comunicazione di variazione della condizione occupazionale di cui all’art. 3 comma 9 dello stesso decreto, condotta che comporta la decadenza del beneficio
Le Fiamme Gialle hanno, pertanto, proceduto a denunciare D.F.C. e G.P. all’A.G. di Termini Imerese per le violazioni previste dagli artt. 3 e 7 del D.L. 4/2019 e, contestualmente, al sequestro delle “Card reddito di cittadinanza”.
Gli stessi sono stati inoltre segnalati all’I.N.P.S. competente per territorio, per l’irrogazione della sanzione amministrativa di revoca/decadenza del beneficio nonché per il recupero delle somme indebitamente percepite, ammontanti complessivamente a circa 9 mila euro.
L’attività di servizio conferma il fondamentale ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di bisogno.
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