Dal Festival del Calcio di Firenze Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Mediaset Premium:
“E’ stato molto semplice portare il Napoli in alto, anche se sembrava complesso. Del calcio conoscevo poco, ma sapevo abbastanza di cinema. Ho applicato le stesse regole, piano piano siamo arrivati dove siamo ora. Stare da otto anni in Europa è una bella sfida soprattutto considerando che siamo partiti della C. Alla fine del primo anno di A mi dissero che eravamo 525esimi nel ranking uefa, ora siamo 12esimi. Allenatori? Non abbiamo sbagliato nessuno: Mazzarri, Reja, Benitez, Sarri che è un fenomeno. Diciamo che è stato un modo piacevole conoscere il calcio”.
Un titolo per questo Napoli? “Non sarebbe un film ma una serie tv di successo, visto che ora vanno tanto di moda. Abbiamo scoperto tramite la Nielsen, alla quale ho pagato un bel compenso, che i tifosi azzurri sono 35 milioni compresa l’Italia”.
Allegri dice che è più facile essere belli che vincere, cosa pensa? “Ognuno se la canta e se la suona. Io dico che siamo belli e vincenti, ma accettiamo qualsiasi battuta”.
Con la Roma voleva giocare alle 18? “La mia era una proposta per consentire ai tifosi azzurri di esserci viste le tensioni dopo l’incidente che costò la vita al povero Ciro. C’è stato un ripensamento, cosa che ignoravo, e non potranno esserci i residenti in Campania. Tutti gli altri potranno farlo e spero siano numerosi”.
Mertens tra i candidati al Pallone d’Oro. “Non abbiamo voluto vendere nessuno e abbiamo aumentato lo stipendio a tutti, quello è stato il più grande acquisto. Abbiamo rinforzato la squadra con Ounas e Mario Rui, vedremo con l’infortunio di Milik cosa accadrà. L’ultimo giorno di mercato ebbi l’intuizione di prendere Inglese. Avvisai il presidente Campedelli che a gennaio, in caso di incidenti, avrei bussato alla sua porta e lo farò. Non voglio anticiparvi altro”.
Sulla mancanza di Higuain:“Penso che Gonzalo senta molto più la mancanza di Sarri. Chi viene a Napoli fa sempre benissimo, lo stesso è stato con Cavani e Lavezzi che sono esplosi con noi. Penso a Quagliarella, che ha vissuto un anno buio per un male che nemmeno conoscevamo, altrimenti me lo sarei tenuto”.
Su Sarri: “Viene dalla Toscana, una terra straordinaria, ma è nato a Napoli. E’ un toscanaccio preciso ma dopo questi tre anni è anche napoletano. Futuro? Vedremo cosa accadrà, in ogni gli auguro caso una carriera luminosa”.
Sul VAR: “Non vedo troppe perdite di tempo, fosse per me riformerei il calcio totalmente. Aumenterei i cambi, eliminerei l’intervallo di 15 minuti e farei due minuti di pausa ogni dieci. Vorrei la panchina allargata anche nelle competizioni europee”.
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