Domani si decide su un green pass a step per i ristoranti al chiuso

Domani si decide sull’ipotesi di un green pass a step per i ristoranti al chiuso e per convincere gli indecisi. Lasciapassare anche dopo la prima dose

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Domani si decide sull’ipotesi di un green pass a step per i ristoranti al chiuso e per convincere gli indecisi a vaccinarsi. Il lasciapassare potrebbe essere ottenuto anche dopo la prima dose

Green pass a step per un uso sempre più «estensivo». È questa l’idea che sta venendo fuori dopo il confronto con le Regioni e che dovrebbe andare nel consiglio dei ministri di domani.

Lo scopo à andare verso una road map che preveda un rafforzamento graduale dell’obbligo per accedere a luoghi affollati e attività di svago. L’ipotesi è anche quella di convincere così gli indecisi del vaccino e garantire alcune attività – come i ristoranti al chiuso – già con la prima dose, per poi passare alla fase dell’accesso solo col ciclo vaccinale completo.

Aspetti su cui non tutti i governatori sono d’accordo, più propensi all’utilizzo del green pass solo per riaprire le attività ancora ferme e scongiurare chiusure in autunno. Le misure per fronteggiare l’eventuale quarta ondata del Covid, che saranno inserite nel prossimo Decreto legge, si stanno ancora scrivendo.

Sul tavolo della discussione c’è anche la proroga dello stato di emergenza che scadrà a fine mese: potrà essere prolungato al 31 ottobre o – più probabilmente – fino alla fine del 2021. Resta il nodo delle soglie sull’ospedalizzazione: per le Regioni potrebbero essere portate al 15% per le terapie intensive e al 20% per i ricoveri nei reparti ordinari, uno sbarramento ipotizzato per restare in zona bianca.

Il parametro, che sarà ora più determinante dell’incidenza dei contagi, dovrà essere comunque – spiegano fonti di Governo – contemperato con l’andamento della campagna vaccinale e sarà anche presa in considerazione la geografia ospedaliera dei vari territori. Il governo però vorrebbe soglie ù stringenti, ovvero al 10 e al 15%. Con la ridefinizione dei parametri si stabilirà anche un numero minimo giornaliero di tamponi, molto probabilmente 150 ogni centomila abitanti.

Dalla Conferenza delle Regioni, che si riaggiornerà nelle prossime ore in attesa di incontrare i rappresentanti del Governo, emergono anche altre proposte: dalla riduzione del numero delle zone – da 4 a 3 – riguardo all’assegnazione dei profili di rischio alla flessibilità nella valutazione dei parametri nelle piccole Regioni, fino alla richiesta di considerare il numero dei vaccinati nelle Regioni.

L’uso del green pass per ristoranti e locali al chiuso – secondo i governatori – dovrebbe invece riguardare le aree al di fuori della zona bianca: «una misura che, soprattutto in autunno – dicono – servirebbe per evitare nuove chiusure». Draghi è comunque determinato ad accelerare sul green pass. L’orientamento è quello di legare le ‘restrizioni’ alle fasce di colore, rendere dunque le norme più stringenti a seconda del rischio dei contagi. E la variante Delta continua a preoccupare.

Ministero della Salute – Domani si decide su un green pass a step per i ristoranti al chiuso / Lorenza Sabatino / Redazione

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