L’astrofisico Stephen Hawking, noto in tutto il mondo per i suoi studi sulla teoria cosmologica e la gravità quantistica, è morto all’età di 76 anni.
L
a morte di Stephen Hawking è stata comunicata dai figli Lucy, Robert e Tim che, in un messaggio, scrivono :
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«Siamo profondamente addolorati nel comunicare che il nostro adorato padre è scomparso oggi.
È stato un grande scienziato e un uomo straordinario, il cui lavoro e la cui eredità vivranno ancora per molti anni.
Il suo coraggio, la sua perseveranza, la sua brillantezza e il suo umorismo hanno ispirato milioni di persone in tutto il mondo.
Una volta disse: ‘L’Universo non sarebbe un granché, se non fosse la casa delle persone che si amano’. Ci mancherà per sempre».
Casualità e chissà, destino, hanno poi voluto, guarda caso, che morisse nello stesso giorno in cui, 139 anni fa, nasceva Albert Einstein.
Quell’Einstein sul quale, in merito alla sua teoria sui buchi neri, ebbe a dire:
«Einstein sbagliò quando disse: “Dio non gioca a dadi”.
La considerazione dei buchi neri suggerisce infatti non solo che Dio gioca a dadi, ma che a volte ci confonde gettandoli dove non li si può vedere».
L’astrofisico britannico soffriva di sclerosi laterale amiotrofica (motoneurone) ed ha trascorso la maggior parte della sua vita di adulto su una sedia a rotelle.
Questa sua malattia e condizione non gli ha impedito di consacrare la sua vita alla descrizione dei segreti dell’universo.
Numerose sono state le sue ricerche e le sue pubblicazioni tra cui, pubblicata nel 1988 “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo”.
Argomento oggetto anche della sua ultima apparizione televisiva in una intervista di pochi giorni fa.
Nell’intervista Hawking discuteva con l’amico e collega Neil deGasse Tyson esprimendo il proprio punto di vista proprio sui concetti di tempo e spazio prima del Big Bang.
Hawking, uno degli scienziati più famosi al mondo.
Elaborò per primo le leggi della termodinamica dei buchi neri, dimostrando che questi oggetti, a dispetto del nome, erano in grado di irradiare particelle subatomiche. La cosiddetta radiazione di Hawking, per l’appunto.
Alcune note sull’uomo e lo scienziato Stephen Hawking.
Stephen Hawking nacque a Oxford l’8 gennaio del 1942.
A 17 anni si iscrisse alla University College della città, laureandosi in fisica cum laude in appena tre anni con una tesi sull’origine dell’Universo e del Big Bang.
Più tardi spiegherà di aver trovato i lavori accademici “ridicolmente facili” e di aver studiato appena mille ore.
Nel 1963 si spostò a Cambridge, dove venne nominato professore di matematica in quella che era stata, 300 anni prima, la cattedra di Isaac Newton.
Nello stesso periodo cominciò ad accusare serie difficoltà nell’uso degli arti.
In seguito, dopo diversi accertamenti medici, gli venne diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, una grave malattia neurodegenerativa.
Malattia che, dissero, non gli avrebbe lasciato più di due anni di vita.
In realtà, la prognosi si rivelerà fortunatamente inesatta: si trattava, con più probabilità, di una forma di sclerosi a lenta progressione.
La malattia, comunque, lo costringerà a spostarsi con una sedia a rotelle e ad usare un sintetizzatore vocale per comunicare.
Stanislao Barretta
vivicentro.it/ATTUALITA’
Stephen Hawking – Stephen Hawking
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