Venti persone agli arresti per traffico di sostanze stupefacenti, una apparteneva alla banda della Magliana
Un appartenente alla banda della Magliana tra gli arrestati per spaccio di stupefacenti. Avevano formato un’organizzazione tecnologicamente elevata per eludere i controlli delle Forze dell’Ordine
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oma- Venti persone agli arresti per traffico di sostanze stupefacenti, una apparteneva alla banda della Magliana.
Stamattina, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito l’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino.
All’esito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno smantellato un sodalizio dedito alla compravendita di ingenti quantità di cocaina, capeggiato da F. R. (classe 1954). F. era già noto per i suoi trascorsi con appartenenti alla “Banda della Magliana”, è stato coinvolto anche in varie inchieste giudiziarie e imputato nel processo seguito alla c.d. operazione “Colosseo”, ove fu accusato di concorso in diversi omicidi e traffico di droga. Le odierne indagini hanno tratteggiato la figura di un personaggio che si è posto quale parte attiva e di notevole spessore nel settore degli stupefacenti.
Dal suo quartiere di origine, il Tufello, dove già vari collaboratori di giustizia appartenenti alla “Banda della Magliana” avevano all’epoca dichiarato che operasse, F. ha diretto e gestito una strutturata organizzazione che riforniva altri sodalizi attivi nella vendita all’ingrosso di droga nella Capitale.
L’aspetto logistico era gestito dal figlio F. M. (classe 1976) e dai complici G. E. (classe 1960) e B. A. (classe 1962), tutti destinatari del provvedimento cautelare.
Al ramo della distribuzione spettava, invece, il compito di individuare gli acquirenti e contrattare le forniture; questo fondamentale ruolo era demandato agli odierni arrestati M. A. (classe 1984), R. S. (classe 1976) e R. M. (classe 1965), saltuariamente coadiuvati da P. D. (classe 1970).
Gli altri componenti dell’organizzazione a delinquere sono: F. F. (classe 1977), arrestato dai Finanzieri del G.I.C.O. nel novembre 2019 nell’ambito dell’operazione “Grande Raccordo Criminale” perché al vertice, unitamente al noto P. F., di un’autonoma organizzazione criminale dedita al narcotraffico; B. F. (classe 1977), G. D. V. (classe 1980) e M. S. (classe 1978), nel ruolo di corrieri della droga, D’I. A. (classe 1973), C. B. L. (classe 1990) e C. M. A. (classe 1992), questi ultimi due argentini di origine ma ormai stabilitisi a Ostia.
Nell’area del litorale operavano, infine, gli odierni arrestati D.N. K. (classe 1996), C. A. (classe 1987), D. P. R. (classe 1975), C. A. (classe 1967) e P. N. (classe 1985). Le indagini hanno fatto emergere uno spaccato delittuoso tecnologicamente elevato per eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.
Oltre all’utilizzo di utenze telefoniche riservate e munite di sistemi di criptaggio delle comunicazioni, la distribuzione della cocaina avveniva secondo un collaudato modus operandi finalizzato a frazionare le fasi della consegna e vanificare eventuali interventi repressivi.
Gli acquirenti, infatti, venivano invitati a posteggiare l’autovettura nei pressi di un luogo convenuto, affinché i complici addetti alla logistica, una volta prelevate le chiavi del mezzo, potessero rifornirlo della partita di droga pattuita senza che i corrieri della droga, più esposti alle indagini, fossero direttamente coinvolti nello scambio. Ciò nonostante, le attività di monitoraggio hanno consentito di ricostruire la compravendita, in pochi mesi, di circa kg. 120 di cocaina, per un valore stimato “al dettaglio” di oltre 5 milioni di euro.
Redazione Lazio/(Maria D’Auria)
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