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Salvini Silvan: a me gli occhi, la mozione c’è, non c’è più, anzi c’è

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Senato, ore 19,06: respinta la mozione proposta da Forza Italia e dalla Lega, che chiedevano di votare la sfiducia a Conte rispettivamente oggi e domani.

Salvini Silvan: a me gli occhi, la mozione c’è, non c’è più, anzi c’è

Alla fine dunque, come previsto, l’Assemblea ha respinto le proposte di modifica del calendario avanzate dalla sen. Bernini , dal sen. Romeo e dal sen. La Russa , confermando che il Presidente del Consiglio Conte renderà comunicazioni sulla crisi politica in atto nella seduta del 20 agosto alle ore 15.

I

n apertura di seduta il Presidente del Senato, Alberti Casellati, ha informato che la Conferenza dei Capigruppo, riunitasi ieri pomeriggio, ha stabilito a maggioranza che il 20 agosto alle ore 15 il Presidente del Consiglio renderà comunicazioni sulla crisi politica in atto ed ha precisato di aver convocato l’Assemblea proprio per rispetto della centralità del Parlamento.

Aperta la seduta sono iniziati “i giochi” con i comprimari della troupe del circo Madama che scendono nella pista ad eseguire, con contorno di nani e ballerine, i loro esercizi per cui, ad esempio, vediamo La Russa proporre di menzionare esplicitamente nell’ordine del giorno le mozioni di sfiducia presentate per assicurarne la votazione e poi La sen. Bernini che, voilà, propone di votare in coda al calendario la mozione di sfiducia, per fare immediatamente chiarezza sulla situazione politica ed evitare al Paese situazioni di incertezza.

E via di questo passo finchè non scende in pista il Caporale Salvini Silvan che esegue il suo numero di prestidigitazione: a me gli occhi, la mozione c’è, non c’è più, anzi c’è.

Questo il succo dell’ultimo, disperato, numero del Caporale che, per sparigliare le carte ed in un chiaro tentativo di alzare altra polvere per nascondere, da un lato, la sconfitta del neonato “assemble” del centro destra, e dall’altro per provare a creare scompiglio tra i pentastellati, ha auspicato che la prossima settimana si approvi il ddl costituzionale che riduce il numero dei parlamentari e poi andare subito al voto (SIC!).

L’ennesima mossa non sense, incomprensibile se non assurda, del Caporale che sempre più appare essere stato dimesso dai corpi d’assalto ed arruolato nel reggimento dei pifferai di montagna.

Mossa plasticamente tratteggiata, ad esempio, da Casini che commenta: “è come essere in sala ad assistere al secondo tempo di un film e chiedere di vedere il primo”.

Splendida sintesi che, per l’ennesima volta indica che, anche in politica, la classe non è acqua e che politici non ci si inventa.

E questo è ancora un volta: fumo, chiacchiere, boutade, salti mortali in avanti ed indietro, nani e ballerine in pista e poi grande chiusura con passerella e fuochi d’artifico finale. Cala il sipario su uno spettacolo variegato ma, al solito, fine a se stesso e quindi con un concreto nulla di fatto: il governo Conte resta ancora in vita e se ne riparla al 20 con una prefazione alla Capigruppo della Camera che dovrebbe servire solo a creare ancora più confusione sulla scia della mossa del cavallo del Caporale al Senato fatta con faccia tosta immensa visto che la proposta, di fatto, è poco più o meno di una boutade dato che il dire:

votiamo subito il cambio del numero dei parlamentari ma poi si accantona la cosa, si va a votazione come se nulla fosse stato, e della variazione se ne riparlerà tra 5 o 6 anni

è da annoverare più nel campo delle barzellette che delle proposte politiche.

Incredibile, ma vero! Continuano i giochetti di (s)facciata politica con un Governo che continua ad esserci e a non esserci; a non aver un futuro e ad averne uno lungo: questa è l’Italia ragazzi, bisogna farsene una ragione.

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