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Roma-Porto, conferenza stampa. Spalletti: “Sono 8 mesi che attendiamo questa partita….”

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È

la vigilia di una partita decisiva, da dentro o fuori. La Roma domani alle 20:45 sfiderà il Porto tra le mura amiche e si tratta di uno di quegli appuntamenti che è assolutamente vietato fallire. Dopo l’1-1 dell’andata, ai giallorossi potrebbe bastare lo 0-0 per passare il turno preliminare di Champions ed accedere così alla fase a gironi della massima competizione europea per club, ma l’impressione è che  i ragazzi di Spalletti se la giocheranno perché è questa la partita più importante della stagione.
Si è appena conclusa la consueta conferenza stampa pre match. Spalletti si è presentato nella sala stampa del Fulvio Bernardini con Kevin Strootman ed insieme hanno risposto alle domande dei cronisti sulla partita. Queste le loro parole:

STROOTMAN

Vedendoti giocare, dai dimostrazione di solidità fisica e mentale. Le tue impressioni?
Fisicamente mi sento bene, non gioco ancora al top come livello ma ho giocato 2 partite in 3 giorni. I miei compagni mi aiutano tanto e questo è molto importante. Io sono pronto per giocare”.

Il Porto non dà punti di riferimento ma dietro sembra  vulnerabile. Bisogna giocare all’attacco?
“È meglio se non parlo dell’avversario, decide il mister insieme a noi quello che facciamo sul campo, sarà una partita difficile. Nei primi 30 minuti abbiamo iniziato bene, nel secondo tempo loro hanno creato occasioni, sono pericolosi davanti. Sarà difficile e dobbiamo essere al top fisicamente e mentalmente”.

La fascia da capitano? Quella di domani sarebbe la tua terza partita…
“Questa è una bella domanda, non so se gioco domani. È qualcosa di speciale ma con questo club è chiaro chi sono i 3 capitani. Io sono contento di giocare con la fascia ma è l’unico club nel mondo in cui è più chiaro chi sono i capitani”.

Quanto ha influito lo stadio caldo di Porto? Ti aspetti lo stesso all’Olimpico?
Con lo stadio pieno è difficile per l’avversario giocare, è come se giochi in 12. Spero che tutti i tifosi vengano allo stadio così la partita non sarà più facile ma meno difficile per noi”.

Alla Roma può bastare lo 0-0. Questo disturba o è un vantaggio?
Quando entriamo in campo vogliamo vincere la partita. Non possiamo giocare tutto il tempo in difesa, non abbiamo giocato una partita così, forse solo gli ultimi minuti perché eravamo 10. Negli ultimi minuti ci pensi ma dobbiamo entrare in campo e vincere la partita”.

I momenti di tensione dell’andata possono lasciare scorie per il ritorno?
Non lo so. Entriamo in campo per vincere la partita perché è importante per loro e per noi, vale tanti milioni. Loro vogliono vincere e anche noi, queste cose succedono e forse anche domani, vediamo in campo”.

Se domani verrai chiamato in causa senti di poter dire che trascinerai la strada verso il passaggio del turno?
Voglio sempre aiutare la squadra ma abbiamo tanti calciatori con personalità ed esperienza. Per me sarà la prima partita in Champions League, altri hanno giocato sia la Champions che l’Europa League, sanno cosa fare per vincere partite così particolari”.

Nel finale contro l’Udinese ti abbiamo visto più arretrato. Stai lavorando con Spalletti per migliorare da regista?
“Non lavora solo con me. Noi lavoriamo tanto sulla tattica perché è importante per vincere le partita. Contro l’Udinese eravamo 0-0, è cambiamo qualcosa ed abbiamo fatto 4-0. T Lui è fortissimo (il mister, ndr) e noi dobbiamo ascoltarlo. Tutti i centrocampisti che ha la Roma sanno giocare in diversi ruoli ed anche io. Se il mister mi mette a sinistra o a destra per me è uguale. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare”.

SPALLETTI

“Torosidis e Florenzi non saranno della partita” ha detto il tecnico nel consueto riepilogo della situazione infortunati.

La Roma ha dato subito un messaggio chiaro al campionato. Qual è, invece, il significato di questa partita?
“Parlare di questa partita è facile. Non è la partita di domani che aspetta noi, siamo noi che vogliamo andare ad incontrare lei, che abbiamo lavorato per essere qui domani, è quello che desideravamo. È lei. Dall’anno scorso lei è tutto per noi, può darci le chiavi per salire sul palcoscenico più alto d’Europa. È da 8 mesi che vogliamo essere lì da lei”.

Il risultato dell’andata va spazzato via?
“Sì nel modo di pensarci e lavorare. I giocatori dentro la partita dovranno essere esperti: questa partita si gioca in 2 match. Facendo troppi calcoli si rischia di abbassare il livello della nostra forza. Dobbiamo entrare dentro e fare la nostra parte cioè vincere le partite difficili e questa lo è”.

Questa è la terza partita in una settimana. Influirà sulle scelte?
“Domani devo far giocare la miglior formazione che ho a disposizione. Cercherò di scegliere quelli che hanno le qualità migliori per la nostra ricerca. Mi influenza solo chi non è a disposizione. Sceglierò in base a quello che potrà avverarsi e  in base allo scorrimento della partita ma è tutto chiaro”.

Cosa non deve ripetersi della partita di andata?
“Sotto l’aspetto della gestione, dell’esperienza e del vantaggio non abbiamo fatto il meglio. Nel secondo tempo abbiamo abbassato il tentativo di giocare, eravamo in inferiorità ma nel finale di partita abbiamo passato 5 minuti alla bandierina avversaria, riconquistando palla laggiù, non ha buttato via il pallone. Questo sarà un marchio da esibire ogni volta che ci viene data la possibilità di indossare questi colori”.

Domani serviranno due esterni di spinta o uno potrà rimanere più bloccato?
“Ho una sola scelta domani, se non la sfrutto subito lo farò nel corso della partita. Sono poche le situazioni a cui possiamo mettere mano. Scelgo la mentalità di squadra, il fare le cose, perché non ci affidiamo al destino, siamo noi a determinare il nostro destino, si va a testa alta, a tentare di vincerla, non ad aspettare che vengano a giocare cercando il gol”.

La squadra ha consapevolezza delle qualità che ha o c’è possibilità di crescere ancora sotto questo aspetto?
“Questa è una giusta analisi. Possiamo fare di più, la palla non scorre bene come deve scorrere, nel primo tempo dell’Udinese no, nel secondo tempo meglio, dobbiamo trovare un equilibrio livellandolo verso l’alto, non verso il basso. Dobbiamo fare meglio sotto l’aspetto della qualità e della velocità”.

Conterà l’esperienza dei giocatori che metterai in campo per le scelte? Szczesny ed Emerson?
“Devo essere tranquillo che i calciatori siamo altrettanto tranquilli ma stanotte dormiremo perché sono 8 mesi che ci prepariamo,domani sera siamo a casa nostra, dobbiamo fare quello che fanno i padroni, quelli che entreranno dovranno adattarsi a questo modo di pensare, me lo devono far vedere in allenamento. Emerson è entrato teso ma nel secondo tempo ha fatto quello che doveva, l’ho tolto solo per alzare la squadra, ci volevano centimetri ed altezza come prima qualità. Non ti dico chi gioca in porta e chi terzino sinistra. Sono talmente pochi che si può anche sbagliare la formazione iniziale”.

C’è il rischio di partire contratti e nervosi? Strootman è in grado di fare la terza partita consecutiva?
“Se uno fa confusione a gestire il pericolo non può gestire neanche il successo. Se gli crea tensione una partita come quella di domani non può giocare nella Roma, non fa per noi. Su Strootman, avevo intenzione di fargliene giocare 30, ne mancano 27”.

Ha sentito Pallotta?
“Lui è uno attivo con il telefono, manda messaggi a me, a voi, a tutti. L’ho sentito. Lui è felice di questa situazione e non vede l’ora di andarcela a giocare. Rendeteci responsabili dello spettacolo che offriamo, dobbiamo portare più persone possibili allo stadio, ringraziamo chi paga il biglietto per vederci e cercheremo di portarne sempre qualcuno in più ogni volta che entreremo dentro l’Olimpico con grandissimo rispetto e dignità”.

Claudia Demenica


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