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Castellammare di Stabia

E’ partita l’M&M’S mania!

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Lo riferisce l’edizione odierna de Il Roma

Pare che in Eredivisie, il massimo campionato olandese, gli attaccanti siano abituati a star vicini a prescindere dal ruolo. A giocar l’uno a due passi dall’altro, ad aiutarsi a vicenda, a cercarsi ripetutamente. L’esterno s’affianca alla punta e dialoga con essa, e viceversa. Fa parte della cultura tattica del paese dal quale provengono sia Arkadiusz Milik che Dries Mertens, la nuova coppia del Napoli che fa già sognare i tifosi. È il belga a spiegarlo in zona mista, dallo stadio San Paolo, al termine della vittoria sul Milan: «In Olanda siamo abituati a giocare così vicini, è una cosa che ci viene naturale. Ma lui, Milik, è qui da appena due settimane: possiamo crescere ancora tanto».

M&M’S. Era stato il (loro) precampionato a dirlo: l’amichevole contro l’Hertha Berlino, vinta 4-1, aveva sancito il battesimo di un feeling notevole tra i due protagonisti (in)attesi, gli attori principali di questo avvio di stagione. Un gol e un assist a testa in Germania, due reti totali fin qui in Serie A (come Callejon). Stando alle statistiche, e alle giocate ripetute tra i due, conviene allora credere alle parole di Mertens, alla sua disamina tattica sui motivi alla base della loro intesa, che pare innata nonostante abbia vita brevissima. Ieri, sul suo profilo ufficiale Facebook, l’attaccante polacco ha postato una foto ironica col suo volto al fianco di Mertens, entrambi sostituitisi ai noti cioccolatini da cui, in prestito, hanno rubato la sigla che è anche l’iniziale dei loro cognomi. È dunque già partita la “M&M’s” mania sui social, la sintesi perfetta delle loro giocate e dei loro sorrisi dopo ogni tentativo di scambio.

PASSATO ORANGE. Nato in Polonia 22 anni fa, Milik è sbarcato in Olanda quasi per caso. L’Ajax lo ha cercato nel 2014 dopo aver notato le sue qualità durante l’esperienza (infelice) al Bayer Leverkusen. In due stagioni ha realizzato 47 gol in 75 partite facendo meglio di illustri predecessori come Suarez ed Ibrahimovic: mai nessuno, alla sua età, aveva segnato così tanto con la maglia dell’Ajax. È stata (anche) questa la molla che ha convinto il Napoli a puntare su di lui per la sostituzione di Higuain. Milik è costato alla società azzurra 32 milioni più di 1 di bonus: è lui il secondo acquisto più caro nella storia dopo l’argentino. Ma in Eredivisie ha giocato (ed incantato) anche Mertens. L’esterno belga è esploso al PSV (45 gol in 88 partite) ma ha conosciuto il calcio olandese ben prima, già a partire dal 2006, alla tenera età di 19 anni.

GIÀ IN PALLA. Accanto alla spiegazione tecnica esiste anche la condizione fisica straripante dei due, entrambi reduci da Euro 2016 ma, evidentemente, già pronti a carburare nonostante abbiano iniziato la preparazione in ritardo rispetto a diversi compagni. Sin dalle prime amichevoli Mertens aveva dimostrato di essere già mentalmente proiettato alla nuova stagione, mentre Milik, nonostante i problemi di lingua e adattamento al nuovo campionato – sottolineati in conferenza stampa anche da Sarri – pare aver già compreso egregiamente quali siano i paletti tattici della Serie A e come fare per scansarli: non è da tutti debuttare al San Paolo con una doppietta. Ma se al tuo fianco hai un compagno così, come Mertens, tutto risulta estremamente facile. Anche sostituire l’uomo dei record nello stadio che, fino a qualche mese fa, aveva occhi, voce e cuore solo per lui.


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