Secondo l’Onu solo il 15% viene speso nei paesi d’origine
I
250 milioni di migranti che vivono e lavorano in giro per il mondo spendono l’85% dei loro guadagni nel Paese che li ospita e solo il 15% del loro reddito torna nel Paese d’origine. Per un totale di 600 miliardi di dollari di rimesse tornate nel 2017 nei Paesi in via di sviluppo.
A sottolinearlo è stata la rappresentante speciale dell’Onu per le migrazioni internazionali, Louise Arbour, parlando del patto mondiale negoziato dall’assemblea generale dell’Onu che verrà formalmente adottato l’11 dicembre a Marrakech.
L’accordo, il primo tra gli Stati membri che affronta in maniera globale il fenomeno delle migrazioni, non vuole regolare una crisi migratoria in particolare ma migliorare la cooperazione internazionale. “E’ inutile pensare ai migranti come una cosa buona o cattiva, o porsi come Stato a favore o contro gli immigrati”, ha spiegato. “I flussi migratori sono una realtà, dunque non resta che approcciare il problema per gestirlo al meglio e rendere le migrazioni ordinate e sicure”. (ANSA)
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