Le sue parole
Diego Armando Maradona ha rilasciato una lunga intervista a “Tv sorrisi e canzoni” dove ha parlato del suo spettacolo “tre volte 10” fatto al Teatro San Carlo: “Ho fatto questo spettacolo perché Alessandro Siani mi è parso un uomo brillante, un ragazzo buonissimo. E l’ho fatto perché quando sono andato a Napoli la partita d’addio di Ciro Ferrara non sono potuto scendere in campo. Lo dovevo alla gente di Napoli, anche se non tutti sono potuti entrare in tratro, ma è stata comunque una buona cosa essere a contatto con la gente napoletana”.
Che cosa ha provato su quel palco? “Mi ha fatto ricordare tante cose belle che ho vissuto con i ragazzi, con i tifosi e con la gente di Napoli. Devo ringraziare Siani per questo perché lui è stato il mio supporto. Il palcoscenico non è il mio campo, il mio habitat naturale è un campo di calcio. Lo scenario era totalmente differente”.
Sarebbe andato d’accordo con un allenatore come Maurizio Sarri? “Sicuramente. Mi piace il mister, amo la qualità umana che ha, il dono di saper essere vicino ai ragazzi. L’ho guardato lavorare da vicino e ho visto la sua sensibilità. A Napoli non devi essere così, perché se a Napoli ti mostri superbo la gente non ti vuole. Per questo la città ama Sarri, lui non ha alcuna superbia”.
Cosa le manca di Napoli? “Ero abituato a essere circondato dalla gente, veniva davanti casa mia, all’allenamento, non potevo uscire dalla porta, però tutto questo veniva ripagato la domeica quando giocavamo al San Paolo ed era strapieno. Io devo alla gente di Napoli la carica che mi dava per andare a vincere la partita”.
Nella sua vita di successi c’è posto per i rimpianti? “Non avere vinto il terzo scudetto. Sicuramente. Non essere potuto andarmene come volevo io. Grazie a Matarrese e a Ferlaino ho dovuto andarmene… dalla finestra”.
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