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INPS: Nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione IV trimestre 2018

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L’Istat, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Inps, l’Inail e l’Anpal pubblicano oggi in contemporanea sui rispettivi siti web la Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al quarto trimestre 2018.

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ome è consuetudine alla Nota vengono allegate in formato Excel le serie storiche dei seguenti dati:

1) i flussi di attivazioni, cessazioni e trasformazioni per settore di attività economica e tipologia contrattuale (Comunicazioni obbligatorie, fornite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, rielaborate);

2) gli stock relativi alle posizioni lavorative dipendenti nelle imprese industriali e dei servizi di fonte Istat provenienti dalla rilevazione su Occupazione, retribuzioni, oneri sociali (Oros).

QUADRO D’INSIEME

Nel quarto trimestre 2018 si osserva una lieve diminuzione dell’occupazione rispetto al terzo trimestre; gli effetti di trascinamento degli incrementi pregressi consentono comunque di registrare ancora una crescita a livello tendenziale, seppur rallentata rispetto al recente passato .

Le dinamiche del mercato del lavoro risultano sostanzialmente allineate a quelle del Pil (Prodotto Interno Lordo), anche esse contraddistinte da un lieve calo congiunturale (-0,1% per il secondo trimestre consecutivo, dopo quattordici trimestri di espansione) e da una variazione nulla nei confronti del quarto trimestre del 2017.

L’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) registra una dinamica analoga a quella del Pil a livello congiunturale (-0,1%) e superiore al Pil su base tendenziale (+0,4%).

Il tasso di occupazione destagionalizzato risulta pari al 58,6%, stabile in confronto al trimestre precedente  a sintesi di un lieve aumento per le donne e di un calo per gli uomini. L’indicatore supera di oltre tre punti il valore minimo del terzo trimestre 2013 (55,4%) tornando ai livelli pre-crisi e sfiorando il livello massimo del secondo trimestre del 2008 (58,8%).

In questo contesto, l’insieme dei dati provenienti dalle diverse fonti consente di evidenziare i seguenti aspetti:

 Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,4%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+1,8%, Istat, Rilevazione Oros). Lo stesso andamento si riscontra nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate 1 (+358 mila posizioni lavorative nel quarto trimestre 2018 rispetto al quarto del 2017,  e nei dati dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+431 mila posizioni lavorative al 31 dicembre 2018 rispetto al 31 dicembre 2017). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti interessa tutte le classi dimensionali d’impresa.

1 Il trattamento delle Comunicazioni obbligatorie, introdotto per la Nota trimestrale congiunta, viene descritto nella nota metodologica.

 Per il lavoro indipendente, secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, prosegue la tendenza alla diminuzione congiunturale (-23 mila occupati, -0,4%) rallentando la crescita su base annua (+12 mila occupati, +0,2%).

 Le posizioni lavorative dipendenti presentano, nei dati destagionalizzati, un incremento congiunturale nei settori dei servizi e nell’industria. Nel quarto trimestre 2018, in base alle CO, le attivazioni sono state 2 milioni 476 mila e le cessazioni 2 milioni 396 mila, determinando un saldo positivo di 80 mila posizioni di lavoro dipendente. La crescita riguarda i servizi di mercato (+46 mila posizioni) e l’industria in senso stretto (+16 mila) mentre continua a ridursi l’agricoltura (-11 mila posizioni). Andamenti analoghi si riscontrano nelle posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo (Istat, Rilevazione Oros), dove la variazione congiunturale di +0,3% (+34 mila posizioni) è dovuta a un modesto aumento nei servizi (+0,3%, +27 mila posizioni) e nelle costruzioni  (+0,3%, +2 mila) e a un ancor più modesto incremento nell’industria in senso stretto (+0,1%, +5 mila).

 L’aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle CO riguarda le posizioni a tempo indeterminato (+80 mila) mentre quelle a tempo determinato hanno una variazione nulla. Se le prime continuano a crescere in virtù delle trasformazioni (+140 mila), le posizioni a termine sono ferme dopo la lieve riduzione (-8 mila) nel terzo trimestre 2018 e la crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2016 al secondo 2018. L’incidenza delle attivazioni a tempo determinato è pari all’80,1%, simile al trimestre precedente (80,0%) ma inferiore rispetto al massimo della serie raggiunto nel quarto trimestre del 2017 (81,1%).

 In termini di saldi tra attivazioni, cessazioni e trasformazioni, su base annua la dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta ancora positiva (+129 mila; Tavola 2), sebbene in progressivo rallentamento rispetto ai tre trimestri precedenti (+266 mila, +374 mila e +455 mila rispettivamente nel terzo, secondo e primo trimestre). Tale andamento si osserva anche nei dati Inps-Uniemens (+125 mila nel quarto trimestre 2018 rispetto a +240 mila, +369 mila e +501 mila) che comprendono anche il lavoro in somministrazione e a chiamata. Le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano un aumento nei dati delle CO (+230 mila) in accelerazione rispetto ai tre trimestri precedenti (+122 mila, +71 mila e +21 mila); del tutto analogo è l’andamento registrato dai dati Inps (+306 nel quarto 2018, +155 mila e +66 mila nel terzo e secondo trimestre).

 Secondo i dati Istat della Rilevazione sulle forze di lavoro prosegue, seppur a ritmi meno intensi, l’aumento tendenziale dell’occupazione (+87 mila unità; Tavola 4) a cui si associa una diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-105 mila) e degli inattivi (-100 mila). Tra i giovani di 15-34 anni torna a diminuire l’occupazione, in termini sia congiunturali sia tendenziali, e il relativo tasso cala rispetto al trimestre precedente e cresce lievemente in confronto a un anno prima. Significativo l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile.

 Nel quarto trimestre 2018 prosegue l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti sulla base dei dati Inps-Uniemens (+16 mila unità rispetto all’analogo trimestre del 2017), anche se rallenta ulteriormente il tasso di crescita (+7,1% nel quarto trimestre 2018 rispetto al +8,5%, +15,7% e +67,0% rispettivamente nel terzo, secondo e primo trimestre.

 Analogamente l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori in somministrazione si è notevolmente ridotto (+0,7%), dopo il massimo incremento raggiunto nel quarto trimestre 2017 (+27,2%) e il progressivo rallentamento nei successivi trimestri (+23,5%, +13,9% e +7,3%, rispettivamente nel primo, secondo e terzo trimestre del 2018).

 Il numero dei lavoratori impiegati con il Contratto di Prestazione Occasionale e quelli pagati con i titoli del Libretto Famiglia, le due nuove forme contrattuali di lavoro occasionale introdotte operativamente da luglio 2017 in sostituzione del lavoro accessorio (voucher), hanno raggiunto rispettivamente le 20 mila e le 8 mila unità nel quarto trimestre 2018.

 Gli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti e denunciati all'Inail nel quarto trimestre del 2018 sono stati 207 (di cui 139 in occasione di lavoro e 68 in itinere), 26 casi in più rispetto al quarto trimestre del 2017.

 Le malattie professionali denunciate all'Inail e protocollate nel quarto trimestre del 2018 sono state 15.575, in aumento (+4,8%, 708 casi in più) rispetto all'analogo trimestre dell'anno precedente.

Lavoro e economia

Dati ISTAT IV trimestre 2018 su occupati, disoccupati e inattivi per genere ed età

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