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Castellammare di Stabia

Incendio Pomezia: è disastro ambientale. La nube tossica si propaga a sud-est della penisola

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Roma- La nube tossica sprigionata dalla combustione della plastica presente nel sito di stoccaggio di Pomezia, in 24 ore si è propagata su quasi tutta Roma interessando almeno 21 comuni della Capitale: Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Genzano, Ariccia, Lanuvio, Albano laziale, Nemi, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca priora, Montecompatri, Castel Gandolfo, Monte Porzio Catone e Colonna. La colonna di fumo si sta spostando sui litorali romani arrivando a toccare l’agropontino e, a causa dei venti deboli, le particelle della nube si sono propagate in direzione sud-est della Penisola, sia al suolo che in quota, quindi principalmente verso litoranea e agropontino arrivando a toccare alcune coste della Campania.

Già ieri, in serata, il sindaco di Pomezia e l’ASL avevano diramato alcuni comunicati in cui si invitava a lavare bene frutta e verdura, tenersi lontano dal rogo, tenere chiuse porte e finestre. L’invito è stato esteso a tutti gli uffici e alle scuole. Oggi la sindaca Virginia Raggi ha rilanciato lo stesso appello a tutti i 21 Comuni dei Castelli romani invitando inoltre la popolazione “a limitare gli spostamenti se non strettamente necessari”.

Intanto l’ARPA Lazio sta effettuando un monitoraggio della situazione mentre Legambiente Lazio definisce il rogo di Pomezia come il “peggior incendio di rifiuti degli ultimi anni”. L’allarmismo tra  i residenti dei Comuni interessati  continua a diffondersi soprattutto dopo l’ultima notizia diffusa dall’Asl: dopo la nube tossica carica di diossina, ora c’è anche il rischio amianto. In un comunicato, infatti, l’Asl di Roma 6  sostiene che vi è la possibilità che i capannoni dell’impianto interessati  dal rogo, fossero coperti da cemento amianto. In attesa del campionamento ambientale richiesto all’ARPA Lazio,  il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, ha emesso un’ordinanza che dispone ai cittadini residenti nelle zone circostanti l’origine dell’incendio, per un raggio di 2 km, di “mantenere chiuse abitazioni, attività commerciali, industriali e di servizi, al fine di prevenire un possibile passaggio di inquinanti”.

Non sono ancora note  le cause dell’incendio, la Procura di Velletri ha aperto un’indagine per incendio colposo contro ignoti. I Vigili del Fuoco, potranno effettuare il sopralluogo per ricercare le cause del rogo solo dopo aver completamente domato l’incendio.

Come in tutti i disastri “all’italiana”, anche in questo caso sembra che il pericolo fosse stato già annunciato: oggi spunta una lettera del Comitato di quartiere Castagnetta Cinque Poderi di Pomezia risalente allo scorso novembre, indirizzata al  Sindaco di Pomezia e al comandante della Polizia Locale, nella quale si segnalava il rischio incendi per l’accumularsi di ingenti quantitativi di spazzatura con conseguenti miasmi maleodoranti nei piazzali dell’ azienda. La Procura dovrà indagare anche su questo.

A

d oggi l’aria in molti comuni è irrespirabile, si attendono ulteriori comunicazioni dall’ARPA Lazio.

Maria D’Auria

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