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Castellammare di Stabia

Il Ministro per il Mezzogiorno annuncia investimenti per il SUD. 30 miliardi da Intesa

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In arrivo il Piano Sud. Il Ministro Peppe Provenzano: Investimenti dalle scuole alla viabilità “A lavoro con Conte per un piano Sud”.

“Alla Legge di Bilancio affiancheremo il Piano per il Sud. Da giorni con Conte siamo al lavoro. Il messaggio deve essere chiaro, basta con la contrapposizione, è anche interesse del centro-nord investire al sud, avviare il motore interno dello sviluppo”. A dichiararlo partecipando telefonicamente ad una tavola rotonda di Intesa Sanpaolo e gruppo Angel a Mola di Bari, è Giuseppe Luciano Calogero Provenzano, detto Peppe, Ministro per il Sud e la coesione territoriale del Governo Conte II.

“Gli ingredienti sono semplici, rilancio degli investimenti pubblici e privati. Rifinanziare il credito d’imposta per investimenti, avviare un fondo per la crescita dimensionale delle imprese e per il trasferimento tecnologico – aggiunge il MinistroI fondi ci sono. Abbiamo miliardi non spesi, da riprogrammare per infrastrutture ambientali e sociali. La sfida è far arrivare direttamente agli Enti locali, con procedure standardizzate, le risorse. La sfida è realizzarli prima che il Sud si sia svuotato dei suoi giovani”.

“Con il Presidente Conte siamo al lavoro sul Piano Sud, e lo presenteremo nei prossimi giorni, per rilanciare il Piano di investimenti per il Sud che è un piano per l’Italia”. E ancora continua Provenzano “Investire al Sud fa bene all’intero Paese, alle imprese del centro nord, è un capovolgimento del paradigma di questi anni, ma abbiamo il fattore tempo con cui fare i conti, l’investimento buono deve essere fatto nei tempi giusti e per il Mezzogiorno questo tempo era ieri. Questa urgenza ve la voglio trasmettere, perché non riguarda solo la politica, ma riguarda tutti noi. Dobbiamo fare un cambio di passo sugli investimenti”.

“La vera innovazione da compiere – ha concluso Il Ministro – è sul metodo, non basta solo mettere fondi in bilancio ma dobbiamo stabilire come cadono e a chi arrivano, su questo dobbiamo lavorare tantissimo. Il Piano Sud sarà soprattutto un metodo per rafforzare la capacità progettuale. Il Sud non è una causa persa”.

Nel dibattito è intervenuta anche Intesa San Paolo. Sono in arrivo 30 miliardi al Sud “Noi abbiamo immaginato di fare una proposta a questo territorio mettendo a disposizione 30 miliardi di euro nei prossimi 2 anni per investimenti”. È quanto ha detto il Consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, anch’egli a Mola di Bari all’iniziativa per presentare l’investimento nella start up di Matipay, per i pagamenti digitali nelle vending machine, nella quale il gruppo ha investito 7 milioni di euro.

Fare questo intervento – ha proseguito Messinasignifica finanziare le famiglie e le imprese che vogliono investire su questo territorio, quelle imprese che vogliono dedicarsi a investimenti infrastrutturali e questo, abbinato all’azione del Governo, può accelerare la crescita”.

“Negli ultimi 10 anni – ha detto ancora il Ceo di Intesa – si sono persi 23 miliardi di euro di investimenti al Sud, 70 miliardi nell’intero Paese. L’impegno di Intesa è mettere a disposizione molto più di quanto si è perso negli ultimi dieci anni. Noi vogliamo fare in modo in due anni, se esiste il potenziale di domanda da parte delle aziende, di aiutarle a ricostruire quello che si è perso. Se il Sud non accelera non è solo l’Italia a non accelerare, ma l’Europa”.

Da queste pagine si è sempre evidenziato come, senza infrastrutture moderne, viabilità che consenta comunicazioni rapide e dirette, il Sud e in particolare la Sicilia da cui si scrive, non potranno neanche mai liberarsi da certe maledette decennali oppressioni, quale la disoccupazione, l’emigrazione, il bisogno, il feudalesimo politico, il clientelismo, lo scambio di voto, l’assoggettamento esistenziale generale e infine dalla mafia.

Ci si era occupati negli ultimi tempi specialmente di una necessaria infrastruttura, declamata da quasi un decennio senza che, come tante altre nell’Isola, se ne sia vista neanche l’ombra. Si tratta dell’annosa realizzazione di uno svincolo sulla A/18 Messina-Catania tra Santa Teresa di Riva e Sant’Alessio Siculo che possa servire tutta la Vallata dell’Agrò posta a monte, costituita complessivamente da otto Comuni e con una popolazione di circa 20 mila abitanti che d’estate, sia per motivi residenziali (seconde case) che turistici, in particolare nei due paesi balneari prima citati, arriva pure a triplicarsi. In sostanza è urgente un collegamento diretto con l’autostrada attraverso uno svincolo, che liberi la zona dall’intasamento continuo e costante nel vecchio budello litoraneo costituito dalla Strada Statale 114, così pure al contempo si incrementerebbe l’economia agricola, turistica e comprensoriale mediante una viabilità diretta, veloce e ampia, con l’aeroporto Fontana Rossa, le varie città siciliane e ci sarebbero finalmente anche dei nuovi sbocchi occupazionali regolari e dignitosi. Questo svincolo è per di più l’unica opera all’orizzonte per la Vallata dell’Agrò, la quale non vede infrastrutture importanti dalla realizzazione nel 1969 dell’autostrada. Non solo, rappresenta l’unica via diretta di sbocco in un grande spazio, qual è la Vallata dell’Agrò, per l’A/18 in caso di necessitò logistiche.  La questione è stata affrontata da questa redazione regionale in diversi articoli: “2 Gennaio 2018 In prov. di Messina, uno svincolo autostradale per una Vallata”, “20 Settembre 2018 Svincolo A-18 a Santa Teresa di Riva (ME). Una farsa lunga sei anni”, “23 Febbraio 2019 Svincolo autostradale di Santa Teresa di Riva (ME). Per il Ministero nulla osta alla Convenzione con il CAS”, “5 Maggio 2019 Svincolo A/18-Santa Teresa (ME). Un annoso trasversale teatrino elettorale, europeo, nazionale e regionale”, “18 Giugno 2019 Per non intasare alcuni svincoli autostradali si rende gratuito il passaggio ai caselli”, “6 Settembre 2019 Un dibattito a Francavilla di Sicilia con due deputati regionali – punto 6”.

A

dduso Sebastiano

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