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Castellammare di Stabia

Una petizione per una legge che regoli il conflitto di interessi

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“Riparte il Futuro” ha proposto una petizione popolare online per “costringere” il Parlamento ad approvare una legge sul conflitto di interessi

Una petizione per una legge che regoli il conflitto di interessi

Giovedì 7 novembre, la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha convocato l’organizzazione “Riparte il Futuro”, per un’audizione in merito alla proposta di legge sul conflitto di interessi che ha ripreso a discutere.

U

na questione vecchia che ricompare in alcune fasi della vita politica italiana, poi riposta nei polverosi cassetti parlamentari; ripresa e fatta diventare oggetto di discussione ma subito oscurata, rimessa in agenda e poi cancella e così via.

E intanto prolifera la corruzione, prevalgono gli interessi personali a quelli collettivi, e continuiamo ad assistere a una normalizzazione dell’illegalità, a imbatterci in politici, parlamentari, consiglieri regionali, consiglieri comunali e così via per altre strutture pubbliche, che occupano ruoli con evidente conflitto con le loro attività personali, che canalizzano le loro azioni nelle istituzioni a favore di un parente o di un amico o ancora, a favore di pericolosi gruppi di potere.

Evidente è l’esigenza urgente che l’Italia, come hanno già fatto tante altre realtà europee, si doti di una legge che regoli in maniera chiara ed efficiente il conflitto di interessi.

L’organizzazione “Riparte il Futuro” insieme a The Good Lobby Italia, ha promosso una petizione, che conta già 13mila firme, per sollecitare l’approvazione di questa indispensabile norma. Petizione indirizzata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e al Presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati Giuseppe Brescia.

Riparte il Futuro è una un’organizzazione non-profit che si batte contro la corruzione promuovendo la trasparenza e la certezza del diritto, guidata da un team di giovani professionisti di campaigning digitale e comunicazione ed esperti di anticorruzione, trasparenza ed economia.

“The Good Lobby Italia, un’organizzazione non profit che aiuta i cittadini a incidere sui processi politici, a proteggere gli interessi della collettività e ad arginare il potere e l’influenza delle lobby che – troppo spesso – sono disposte a sacrificare il benessere della comunità per il guadagno di pochi. L’obiettivo di The Good Lobby è migliorare la democrazia, assieme ai cittadini pronti a mobilitarsi per difendere il bene comune, attraverso campagne di pressione e collaborazioni tra la società civile e professionisti – avvocati, consulenti, ricercatori ecc – disposti a donare tempo e competenze per una buona causa”.

Dalle notizie in nostro possesso sappiamo che sono state attualmente presentate due proposte di legge per appunto predisporre una norma complessiva a sanare questo grave problema italiano e che il presidente del Consiglio Conte l’ha inserito nella sua agenda.

Non sappiamo con quale priorità, ma pur dando per scontato la buona fede e le buone intenzioni, alla luce delle passate esperienze, condividiamo appieno la petizione promossa, credendo nel “potere” del popolo e dunque nelle possibili pressioni che aiutano a costringere i nostri parlamentari ad attivarsi in tal senso.

“Non affrontare questo tema – affermano i responsabili di Riparte il Futuro – significa compromettere sempre di più il legame fra individui e comunità, perché dietro un comportamento corruttivo c’è sempre un conflitto di interessi. Se non ci muoviamo il fenomeno della corruzione, si normalizzerà sempre di più. I cittadini continueranno a voltare le spalle alla politica, convinti che i funzionari pubblici facciano solo gli interessi di pochi”.

Una legge che detti dunque norme precise e che faccia riconoscere in maniera chiara e inequivocabile, e dunque in maniera preventiva, quali sono i possibili conflitti di interessi.
Così come deve obbligare a pubblicare online gli interessi personali di coloro che si accingono a ricoprire cariche pubbliche, impedire di assumere cariche pubbliche in presenza di conflitti di interessi, così come deve prevedere il trasferimento in altre strutture i funzionari pubblici che hanno palesi conflitti di interessi.

Altro aspetto che la petizione prevede, sanzioni reali “per chi dovesse fare dichiarazioni false, astenendosi dal rendere pubblici dati sui propri interessi privati (e di quelli dei congiunti), in potenziale contrasto con l’attività pubblica”.

In assenza di movimenti locali, pensiamo sia importante condividere detta petizione, perché come afferma il team di riparteilfuturo.it, “Solo con l’aiuto di tutti e solo unendo le forze riusciremo a fermare una volta per tutte il conflitto di interessi e a tenere la corruzione lontana dalle istituzioni”.
Giovanni Mura

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