Confiscati beni per oltre 12 milioni al pluripregiudicato Mancini di Nettuno
La GDF confisca beni per oltre 12 milioni al pluripregiudicato Mancini di Nettuno
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oma- Un ingente patrimonio – del valore stimato di oltre 12 milioni di euro – è stato definitivamente confiscato dalla Corte d’Appello del Tribunale di Roma al pluripregiudicato Fernando MANCINI (classe 1961).
Il provvedimento – che conferma quello di primo grado emesso a giugno del 2019 – è frutto delle meticolose indagini economico-patrimoniali dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma, avviate nel 2015, che avevano consentito alla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino di disporre il sequestro anticipato dei beni riconducibili al MANCINI, già condannato per i reati di associazione a delinquere, evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, truffa, traffico di stupefacenti e riciclaggio.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, coordinate della Procura della Repubblica di Velletri, avevano evidenziato la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati al Fisco dal proposto e le ricchezze nella sua disponibilità, gran parte delle quali intestate fittiziamente a “prestanome” e familiari.
Il patrimonio, accumulato investendo i proventi delle attività illecite e costituito da conti correnti bancari, quote di maggioranza di alcune società, una lussuosa imbarcazione, una rivendita di tabacchi, 90 unità immobiliari (tra cui una stupenda villa di circa 400 metri quadrati con piscina, 41 appartamenti, 35 magazzini, garage, capannoni industriali e terreni) e dal rinomato stabilimento balneare “Belvedere”, situato sul litorale nettunense, passa definitivamente nella disponibilità dello Stato Oltre alla confisca, la Corte d’Appello ha disposto la riduzione da 5 a 3 anni della sorveglianza speciale di polizia, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
L’esecuzione del provvedimento ablativo riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività beni illecitamente acquisiti dalla criminalità.
Redazione Lazio/(Maria D’Auria)
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