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Arrestati 12 capi ultrà della Juve. Indagine nata da sua denuncia (VIDEO)

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Blitz della Polizia di Stato di Torino, coordinata dal Gruppo criminalità organizzata della procura, nei confronti delle frange ultrà della Juventus.

Arrestati 12 capi ultrà della Juve. Indagine nata da sua denuncia

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ell’ambito dell’operazione denominata “Last Banner”, la Digos di Torino ha eseguito 12 misure cautelari nei confronti dei capi e dei principali referenti dei “Drughi”, di “Tradizione-Antichi Valori”, dei “Viking”, del “Nucleo 1985” e di “Quelli.. di via Filadelfia”, indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata.

Compiute anche 39 perquisizioni con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella, nei riguardi di 37 fra i principali referenti dei gruppi ultrà in questione , indagati nell’ambito della stessa indagine.

Dopo che il procuratore di Torino, Paolo Borgna, ha ricordato che le indagini servono proprio a raccogliere prove a carico di precise persone da portare davanti a un giudice, il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, ha affermato che “questa è la prima volta che singoli reati vengono contestati a singole persone. Il quadro che è emerso da questa indagine” e “sicuramente non può essere un unicum che riguarda la Juventus”. “Si tratta di persone che sono state arrestate non perché commettevano reati fuori dallo stadio, ma all’interno, ai danni della Juventus” e penso che questa attività potrebbe essere replicata anche in altre realtà sul territorio nazionale perché la Juve non è l’unica squadra ad essere sotto ricatto degli ultrà.

Nel discusso entra anche il procuratore aggiunto Patrizia Caputo che, a sua volta, rende noto che:

“Gli arrestati sono persone che hanno fatto della violenza uno stile di vita”
“I simboli dell’estrema destra ritrovati sono un aspetto marginale. Siamo di fronte a persone con uno stile di vita violento. Il tifo è un pretesto. Si tratta di persone che sono state arrestate non perché commettevano reati fuori dallo stadio, ma all’interno, ai danni della Juventus”

Le estorsioni e le violenze si estendevano anche ai danni di altri tifosi in quanto, aggiunge Caputo, è stato evidenziato anche che “Ci sono persone che si sono viste allontanare dai posti regolarmente pagati, con spintoni e reazioni violente. Questi personaggi violenti non si fermavano neppure davanti alla presenza di bambini”.

Infine, il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo Lacquaniti, ha sottolineato che:

“Gli arresti sono il risultato di una brillante operazione della Polizia di Stato di Torino che ha potuto contare sulla denuncia fatta dalla società bianconera. Un aspetto, questo, che merita di essere sottolineato perché troppo spesso il rapporto tra certe frange del tifo e le società di calcio non è stato trasparente e corretto.
Crediamo che questa ulteriore indagine confermi ancora una volta che dietro gli estremisti del tifo calcistico si celino vere e proprie aggregazioni criminali e che debba essere definitivamente bandita ogni forma di tolleranza nei confronti di chi cerca di nascondersi come fenomeno di folclore. Ci sono ancora troppi segnali inquietanti nel mondo del calcio, come la faida che si sta consumando all’interno della curva nord dell’inter, così come l’omicidio del capo ultras della Lazio maturato in ambiti criminali.
Ribadiamo la necessità” conclude il portavoce dell’Anfp “che l’impianto normativo costruito in questi anni non arretri nelle misure a carico di certi professionisti del disordine e del malaffare e auspichiamo che anche la giustizia sportiva favorisca le forme di collaborazione tra le società e le forze dell’ordine al fine di eliminare quelle zone che non possiamo più definire d’ombra ma che sono terra di conquista per vere e proprie forme di criminalità organizzata”.

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