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Castellammare di Stabia

Al Circolo Ufficiali dell’Esercito ‘I tesori della fede’

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Adnkronos) – C’è la scultura in legno di un bambinello realizzata da Girolamo Bagnasco nel diciannovesimo secolo, ma anche quattro paliotti mobili del diciassettesimo secolo.E ancora, una culla in legno intagliato e dorato del 1826 con raggiera e Angeli in legno dorato.

Sono soltanto alcuni degli oggetti esposti al Circolo ufficiali dell’Esercito di Palermo della mostra ‘I tesori della fede’, inaugurata oggi.L’allestimeno è a cura di Giuseppe D’Anna, Luigi Dibilio ed Enzo Nuccio.

Mentre il comitato promotore è della Parrocchia di san Francesco di Paola, del Comando militare Esercito Sicilia e dell’Università di Palermo.La mostra è a cura di Lina Bellanca, Rita Cedrini e Maria Oliveri, mentre il Comitato organizzatore è composto da Lina Bellanca, Maria Immordino e Rita Cedrini.

La mostra, che resterà aperta fino al prossimo 6 gennaio, è stata presentata presso il circolo unificato di presidio dell’Esercito di Palermo.Sono intervenuti il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante militare dell’Esercito in Sicilia, il professor Silvestre Buscemi, delegato del magnifico Rettore dell’ Università di Palermo Massimo Midiri, padre Francesco Carmelita, Corettore provinciale dei frati Minimi. Presenti anche l’assessore regionale ai beni culturali e identità siciliana, Francesco Scarpinato, e l’assessore comunale ai rapporti con le confessioni religiose, Antonella Tirrito.

Un particolare ringraziamento è andato a padre Serge Ocumu Kieyele, amministratore della Parrocchia di San Francesco di Paola e alla professoressa Rita Cedrini, che ha fortemente voluto e curato la mostra, dedicata a una parte importante del patrimonio artistico e librario conservato nella Chiesa. “Abbiamo potuto attingere al massimo alle eccellenze- dice il generale Scardino – Si tratta di capolavori di valore inestimabile, sia dal punto di vista dell’arte che della fede.Per questo ringrazio Padre Carmelita e Don Serge”. “È stata una visione fortemente lungimirante – aggiunge – la gente ha bisogno di sapere quali sono le nostre radici”. “I nostri veterani faranno da custodi e sorveglianti”, spiega.

Ecco perché la mostra resterà chiusa il 24. 25 e 26 dicembre e il 31 dicembre.  Per Silvio Buscemi, delegato del rettore agli affari generali, una delle missioni dell’Università “è la trasmissione della conoscenza alla comunità”. “Dobbiamo trasmettere le nostre conoscenze perché questa università è un luogo aperto.Ecco perché la nostra presenza qui”. “La fede può crescere li’ dove c’è l’espressione di Dio.

Che questa mostra posso farci recuperare sempre più il bisogno di Dio”, dice padre Carmelita.L’assessore Scarpinato ribadisce che “questa mostra sposa un pieno la mission dei Beni culturali.

E’ un esempio importante della fruizione dei beni.Grazie a chi ha organizzato tutto”.

E ha voluto ringraziare soprattutto il generale Scardino, “perché è semplice tenere i portoni chiusi di una istituzione come l’Esercito ma il generale Scardino ha una visione illuminata e grande sensibilità per l’arte e la cultura.Questa mostra ci da l’opportunità di riflettere”.

E Rita Cedrini ribadisce che “si è aperto uno scrigno legato a un convento di clausura”. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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