Il futuro turistico di Castellammare: a breve nuovo Museo – VIDEO

Dibattito ‘Il futuro turistico di Castellammare - Nascita del Museo Civico dell’Arte e della Storia di Castellammare di Stabia’ presso l’I.S.S. ‘M.P. Vitruvio’. VIDEO

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“Il futuro turistico di Castellammare – Nascita del Museo Civico dell’Arte e della Storia di
Castellammare di Stabia” dibattito presso l’I.S.S. “M.P. Vitruvio”. Inaugurato a breve un
secondo museo presso la Reggia di Quisisana.

Il futuro turistico di Castellammare: a breve un nuovo Museo

    • Col progetto “A Scuola di Opencoesione” sinergia tra Scuola e Territorio per un turismo sostenibile.

dibattito il futuro turistico di castellammare 14Grande interesse e partecipazione al dibattito “Il futuro turistico di Castellammare – Nascita del Museo Civico dell’Arte e della Storia di Castellammare di Stabia” svoltosi ieri mattina, 29 marzo, presso l’Aula Video dell’Istituto d’Istruzione Superiore “M.P. Vitruvio”.

Tra i presenti, l’Arch. Clara Forino, Coordinatore Ufficio Programma Integrato Città sostenibile (PICS) e Fondi Strutturali del Comune di Castellammare di Stabia, Johnny De Meo, presidente dell’Ascom di Castellammare di Stabia, Massimo Santaniello, presidente dell’Archeoclub d’Italia, sede di Castellammare.

dibattito il futuro turistico di castellammare 6Hanno preso parte all’incontro anche la dott.ssa Giovanna Del Gaudio, referente degli Albergatori stabiesi, Gino Coppola presidente della Proloco di Castellammare, la prof.ssa Carmen Matarazzo, presidente dell’associazione Certamen Plinianum, la dott.ssa Lina Sorrentino, guida turistica, e Anna Aruta, rappresentante del Rotaract Club di Castellammare.

Da remoto, è intervenuto Francesco Di Crescenzo del centro Informazione Europe Direct (ED) del Comune di Napoli. A salutare le personalità intervenute, la Dirigente dell’Istituto, prof.ssa Angela Cioff

L’evento ha rappresentato un’occasione per riflettere su questa ed altre importanti iniziative culturali e sociali promosse dall’Amministrazione comunale, che saranno inaugurate a breve, e su quanto c’è ancora da fare affinché Castellammare di Stabia possa diventare una delle mete turistiche più ambite ed ospitali.

Il dibattito è stato organizzato dagli alunni della 4A Turismo dell’Istituto che, coordinati dalle docenti di Economia, di Arte e Territorio e di Sostegno della classe, hanno monitorato l’utilizzo dei fondi pubblici per la nascita del Museo civico dell’Arte e della Storia di Castellammare di Stabia, che sarà realizzato al secondo piano della Reggia di Quisisana.

Il Team Resilienza Stabiese 4AT ha effettuato la ricerca nell’ambito del progetto “A Scuola di Opencoesione” (ASOC), un’attività didattica innovativa che ha lo scopo di promuovere nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva, attraverso la ricerca e il monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali.

Il percorso ha consentito agli alunni di sviluppare competenze digitali, statistiche e di educazione civica, con l’ausilio di tecniche giornalistiche, come le politiche pubbliche, in particolare le politiche di coesione.

Come ha rilevato la Dirigente dell’Istituto, prof.ssa Angela Cioffi, si tratta di “un percorso in cui i nostri studenti con “l’apprendimento in situazione” – in contesti di realtà – sono sollecitati a mettersi in gioco, sperimentando quello che potranno fare “da grandi”, inserendosi nelle attività produttive del nostro territorio per vivere una cittadinanza aperta e responsabile”.

L’Arch. Clara Forino, Coordinatore Ufficio Programma Integrato Città Sostenibile (PICS) e Fondi Strutturali del Comune di Castellammare di Stabia, ha con orgoglio parlato della realizzazione di questo nuovo museo nella Reggia di Quisisana, i cui lavori dovrebbero terminare a settembre, totalmente finanziato con i Fondi POR Campania FESR 2014-2020.

“Il progetto nasce già da molto tempo con l’obiettivo di raccontare la città di Castellammare in tutte le sue forme – ha sottolineato la dott.ssa Forino – per generare un senso di appartenenza a questo territorio ricco, che ha tantissime potenzialità”.

Un progetto innovativo realizzato dall’Arch. Toscano Lorenzo Greppi, ha rilevato la Coordinatrice del PICS, con l’auspicio “che tanti ragazzi andranno a visitarlo, perché è “un museo un po’ diverso, di tipo sensoriale ma anche di tipo digitale, con filmati e sonori, che vuole attirare proprio le persone più giovani”.

Altri interventi previsti per il polo museale, oltre all’allestimento del Museo Civico, il restauro della torre, la realizzazione di un’area di ristoro all’interno del parco e il trasferimento a Quisisana dell’Archivio Storico di Castellammare, nei locali al piano terra.

Quest’ultima iniziativa rappresenta, come ha rilevato la dott.ssa Forino, un ulteriore arricchimento per il territorio, la possibilità per tutti coloro che vogliano approfondire la storia della città di accedere ad un servizio attualmente precluso.

Il progetto di rilancio turistico della città coinvolge non solo l’amministrazione comunale ma anche la società civile, con la partecipazione di tutti, che lavorano in sinergia, ma molto c’è ancora da fare.

Dai vari interventi emerge l’immagine di una città dai tanti fermenti culturali, dove il turismo, soprattutto archeologico, è in netta ascesa (quasi 15mila presenze nei siti archeologici della città negli ultimi tre mesi).

Tanti i progetti in fase di realizzazione, come quelli della Proloco: l’apertura di un punto informativo in Villa Comunale, un meeting sul turismo, l’apertura di una zona per il parcheggio dei pullman nei pressi di Via Alcide De Gasperi, miranti ad offrire un’accoglienza turistica più adeguata.

Nodi cruciali rimangono viabilità e parcheggi, ma anche la richiesta di nuove strutture ricettive, di personale qualificato, di una maggiore attenzione alla sicurezza, problemi di cui c’è una maggiore consapevolezza e si ricercano soluzioni sostenibili.

Altra lodevole iniziativa la richiesta di restituzione con una rogatoria internazionale del “Doriforo di Stabia”, la più preziosa copia romana del celebre originale greco perduto, rubato negli anni ’70 ed esposto negli Usa al Minneapolis Institute of Art. Castellammare, con le testimonianze della sua storia millenaria che emergono ad ogni scavo, una storia antica oltre 3.000 anni che poche città possono vantare, potrebbe essere un museo a cielo aperto.

È quanto ha affermato Massimo Santaniello, presidente dell’Archeoclub:

“A Castellammare, lungo le linee ferroviarie della Circumvesuviana, sono state scoperte diverse ville, l’ultima proprio a ridosso della collina di Varano. È dall’inizio del Novecento che continuano ad emergere testimonianze storiche. L’intero territorio potrebbe diventare, secondo noi, un museo a cielo aperto, nel senso che ovunque emergano queste testimonianze, potrebbero essere lasciate a vista”.

“Il polo museale che sta nascendo – ha continuato il dott. Santaniello – potrebbe essere di livello internazionale, perché il Museo Archeologico “Libero D’Orsi”, per la qualità dei reperti esposti, è uno dei musei più belli al mondo. Questo importantissimo polo museale non deve essere un’isola in un deserto”.

Di qui la necessità della valorizzazione dei boschi di Quisisana, con il ripristino delle piante e del manto stradale, e la rivalutazione dei tre antichi acquedotti: borbonico, farnese e romano presenti sui boschi di Quisisana, che consentirebbe di realizzare una rete col polo museale della Reggia.

Tanti gli scambi di idee e le informazioni emerse durante il dibattito, anche grazie alle abili domande poste da alcune alunne del Team Resilienza Stabiese 4AT dell’Istituto “M.P. Vitruvio”, che hanno presentato l’attività di ricerca e monitoraggio svolta, coadiuvate dalla prof.ssa Carmela Somma, e hanno mostrato il bellissimo video promozionale della città realizzato dalla classe, a riprova di quanto un piccolo seme, piantato in un terreno fertile, possa dare grande frutto.

Un plauso alla lodevole iniziativa che, oltre a rappresentare un’occasione di arricchimento dal punto di vista umano e culturale, ha avuto il merito di favorire l’incontro di tutte le forze che operano sul territorio per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città.

Adelaide Cesarano

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