(
Adnkronos) – Si fa sempre più concreta l’ipotesi di un ritorno in campo d
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Francesco Totti, e le parole dell'ex attaccante della Roma e della Nazionale avvalorano questa possibilità, con il tam-tam mediatico che colloca la bandiera giallorossa sulle rive del lago di Como, la cui società peraltro non fa mistero di puntare molto sul celebrity-marketing, ovvero sui benefici di una visibilità trasmessi al brand Como Calcio dalle star o dai personaggi famosi che ancora recentemente hanno occupato gli spalti del Sinigaglia: Hugh Grant, Andrew Garfield -l’attore di Spiderman- o la bellissima attrice Kate Beckinsale. Ma quanto potrebbe guadagnare il Pupone al Como? “I calciatori sono comunque lavoratori subordinati e devono sottostare quindi alle leggi statali in materia nonché a quelle federali della Federazione Italiana Gioco Calcio”, spiega all'Adnkronos Leone Zilio avvocato esperto di diritto Sportivo per lo studio legale e fiscale Rödl & Partner, che presta consulenza e assistenza, tra gli altri, a Federazioni sportive, società sportive professionistiche, società di sport-management e singoli sportivi in Italia e all’estero. “E’ evidente -continua l’avvocato Zilio- che l’età di un atleta sia un parametro di non poco conto nella fase di negoziazione di un contratto di prestazione sportiva e per il significativo rischio infortuni con tempi di recupero più lunghi rispetto a un giovane calciatore, e per il minutaggio limitato in campo che un giocatore ‘anziano’ può garantire”. Quindi ipotizzando a quali condizioni economiche Totti potrebbe decidersi di indossare ancora i tacchetti, si paventano due scenari: "Il primo -spiega l’esperto Rodl & Partner- che l’offerta del Club sia intesa come operazione di marketing. In tal caso sarebbe plausibile uno ‘stipendio a forfait’, anche rilevante perché commisurato al valore in termini d’immagine, marketing e visibilità che il giocatore apporterebbe al team, con conseguente riflesso positivo sulle casse della Società”. L’altra ipotesi è che l’offerta sia commisurata al contributo alla squadra del Totti-giocatore in campo e quindi strutturata su un ‘fisso’, magari anche al minimo salariale (in Serie A circa 2.500 euro netti al mese) più una parte ‘variabile’ legata alla performance sportiva in campo (minuti di gioco, presenze, gol, assist, ecc.). "Ovviamente in questa fase tutto è nelle mani della società professionistica e nei desiderata del calciatore che devono cercare di far incontrare i propri desiderata e quindi di farli confluire in un testo contrattuale", conclude l’avvocato di Rodl & Partner. Francesco Totti in campo, anche per qualche decina di minuti, darebbe anche un beneficio alla Lega di Serie A per l’eventuale miglioramento di ranking d’immagine a livello europeo e mondiale conferito alla nostra Serie A. “Tutto il clamore mediatico elevatosi, e non solo in Italia, in questa settimana è già una conferma che la Serie A è ‘calda’ per un ritorno di Totti in campo, Lega di Serie A -immagina Davide Ciliberti spin doctor del gruppo di comunicazione Purple & Noise PR all'Adnkronos-, campionato che peraltro, soffre di un deficit di ‘viralizzazione’ o, come si dice nel settore, di engagement rispetto a quello di Spagna e Inghilterra; lo dicono le rilevazioni social, che sono un ottimo indicatore (e che peraltro impattano sui listini pubblicitari), che piazzavano al primo posto Premier League, con circa 700milioni di interazioni social, la Liga (500milioni) e al terzo posto la Lega Serie A, ma distante dal punto di vista dell’engagement social con solo 100milioni di interazioni”. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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