(
Adnkronos) –
Nuova polemica per Zara, costretta a ritirare una campagna pubblicitaria dopo essere stata accusata di ”offendere i palestinesi” vittime dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza.A essere contestate dagli attivisti palestinesi, che avevano chiesto il boicottaggio dei capi di abbigliamento del marchio spagnolo, sono state alcune foto dove si vedono modelle tra le macerie e manichini senza arti avvolti in sacchi bianchi. ”Una scena morbosa”, avevano denunciato i contestatori, secondo i quali si faceva riferimento ai morti palestinesi nella Striscia di Gaza prendendoli in giro.
O comunque usando un ”simbolismo inaccettabile”. Zara, dal canto suo, si è difesa affermando che le foto in questione, per la campagna pubblicitaria ”The Jacket’, erano state scattate prima dell’attacco sferrato da Hamas contro Israele e della guerra che ne è conseguita.Il marchio di abbigliamento ha comunque deciso di rimuovere le fotografie dai social media. “La campagna, ideata a luglio e fotografata a settembre, presenta una serie di immagini di sculture non finite nello studio di uno scultore ed è stata creata con l’obiettivo di presentare capi di abbigliamento realizzati a mano in un contesto artistico.
Purtroppo alcuni clienti si sono sentiti offesi da queste immagini e vedevano in loro qualcosa di molto lontano da ciò che si intendeva”, si legge in una nota diffusa dalla casa di abbigliamento.Zara si rammarica di questa incomprensione e ”ribadisce il suo profondo rispetto per tutti”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)