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Da Torre Annunziata al Senegal: al via il progetto “Usine des femmes”

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Iniziative umanitarie in Senegal: è stato formalizzato il progetto “Usine des femmes” dell’associazione “Ubuntu” di Torre Annunziata.

Torre Annunziata – L’associazione “Ubuntu”, che si batte per la tutela dei diritti umani, ha ricevuto un importante riconoscimento nell’ambito del concorso “Amico”, aggiudicandosi la possibilità di concretizzare la propria proposta progettuale. L’iniziativa, finanziata da “International Organization for Migration”, si concentra nella Regione di Louga del Nord Ovest in Senegal, tra le quattro più povere del Paese, ed in particolare nel villaggio di Yari Dakhar, la cui economia si basa per la maggior parte sulla coltivazione di cereali e legumi. Ed è proprio qui che “Ubuntu” avrà la possibilità di rilanciare l’agricoltura sostenibile attraverso la creazione di un orto come strumento per creare occupazione, trattenere o far ritornare le donne nei villaggi.

N

ella giornata di ieri, in un incontro tenutosi presso il Consolato del Senegal a Napoli, i rappresentanti della onlus “Ubuntu”, il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, l’assessore alle Politiche Sociali Stefano Mariano e la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Leopardi” di Torre Annunziata, Antonella D’Urzo, hanno formalizzato il progetto alla presenza del Console Idrissa Senè.

«Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa dell’associazione “Ubuntu” – spiega l’assessore Marianoche da anni si batte per il rispetto dei principi di uguaglianza, solidarietà e giustizia. Abbiamo concesso il nostro Patrocinio Morale perché l’Amministrazione Comunale sostiene e promuove tutte quelle progettualità indirizzate verso la tutela e la salvaguardia dei diritti umani, in particolare quando si tratta di donne e bambini. L’incontro  di questa mattina – prosegue – è stato particolarmente interessante, anche in virtù del fatto che esistono tantissime affinità tra il popolo senegalese e quello napoletano per usi, costumi e modo di intendere l’ospitalità. Nei prossimi mesi – conclude Mariano – verranno avviati altri progetti anche per la produzione di pasta e pomodori, prodotti particolarmente apprezzati anche in Senegal».

Al progetto parteciperanno anche la condotta “Slow Food Vesuvio”  e “l’Association des Jeunes” di Yari Dakhar.

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