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Castellammare di Stabia

Sequestrati 32 milioni ad imprenditore del messinese

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Sequestrati beni a Pietro Nicola Mazzagatti, imprenditore di Santa Lucia del Mela, ritenuto appartenente al clan mafioso di Barcellona Pozzo di Gotto.

La Dia di Messina sta eseguendo un importante sequestro, su proposta del Direttore della DIA, Giuseppe Governale, e del procuratore Maurizio De Lucia, nei confronti di Pietro Nicola Mazzagatti, di Santa Lucia del Mela (Me), ritenuto appartenente al clan mafioso di Barcellona Pozzo di Gotto.

Mazzagatti – spiega un comunicato – detenuto nel carcere di Viterbo al 41 bis, è un imprenditore che, grazie ai suoi legami col con, nel tempo è riuscito ad acquisire il monopolio delle attività di ristorazione e di catering a Santa Lucia del Mela. Grazie ai capitali mafiosi avrebbe anche realizzato la sala ricevimenti “Villa Mont Valerie”, e il bar “Valerie Coffee and Pastry” a Milazzo.

Il provvedimento del Tribunale di Messina – Misure di Prevenzione ha portato alla confisca di ben 32 milioni di euro e costituito da 4 imprese comprensive di capitale sociale e compendio aziendale, 14 immobili, 19 terreni, numerosi mezzi personali ed aziendali nonché vari rapporti finanziari, anche intestati a soggetti terzi individuati, è stimato complessivamente in 32 milioni di euro.

Con il provvedimento di oggi – che scaturisce dal precedente sequestro di prevenzione eseguito a giugno 2018 sulla base delle investigazioni svolte dalla DIA di Messina – si è giunti così alla confisca del patrimonio che Mazzagatti è riuscito a costruire con l’appoggio della consorteria criminale di riferimento dei ‘barcellonesi’, comprensivo, tra l’altro, di importanti contesti imprenditoriali quali la prestigiosa struttura ricettiva e sala ricevimenti ‘Villa mont Valerie’, nonchè il bar/gelateria ‘Vale’rie coffee and pastry’ sito nella nota località turistica di Milazzo.

La carriera criminale di Mazzagatti ha inizio negli anni ’90 quando, a conclusione dell’operazione ‘Sistema’, viene condannato per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dei titolari della società CO.GE.MAR. s.r.l. di Barcellona Pozzo di Gotto, costretti a corrispondere il pizzo per i lavori di consolidamento effettuati a seguito di eventi calamitosi a Gualtieri Sicaminò (Me). Inoltre, nell’ambito dell’operazione ‘Catering’, Mazzagatti – sottoposto, per fatti risalenti al dicembre 2004, a misura cautelare e imputato anche per associazione di tipo mafioso – era stato condannato per la tentata estorsione ai danni di un cittadino iraniano, titolare di un’attività commerciale di tappeti persiani e di una struttura adibita a sala ricevimenti.

Inoltre nell’ambito di ‘Gotha VI’ – operazione che ha fatto luce su 18 omicidi consumati e 2 omicidi tentati, commessi tra i primi anni ’90 ed il 2012 – Mazzagatti è stato colpito da ordinanza di misura cautelare personale, in quanto ritenuto direttamente coinvolto in due omicidi, quello di Ficarra Fortunato, ucciso nel luglio del 1998 all’interno del bar Valerie di Santa Lucia del Mela, e quello di Tramontana Domenico, boss della zona di Terme Vigliatore per conto del clan dei barcellonesi, ucciso nel 2001 a Calderà di Barcellona Pozzo di Gotto. Per questi fatti, nel luglio scorso, la pubblica accusa ha chiesto la condanna alla pena dell’ergastolo.

A

dduso Sebastiano

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