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Schiaffo del Presidente messicano Nieto a Trump

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l Presidente messicano Nieto annulla l’incontro di martedì prossimo alla Casa Bianca. È la prima prova diplomatica per Donald Trump, che mercoledì ha firmato il decreto per iniziare la costruzione del muro lungo il confine con il Messico. «Se il Messico non è intenzionato a pagare per il muro che è proprio necessario – ha scritto il presidente americano – allora è inutile incontrarsi».

Salta il vertice Usa-Messico sul muro. “Se non pagano inutile incontrarsi”

Trump: barriera necessaria. E il presidente Peña Nieto cancella l’incontro alla Casa Bianca. Pronto un piano per tagliare del 40% i fondi alle Nazioni Unite se vanno contro Washington

NEW YORK – Salta il vertice tra Donald Trump e il collega messicano Nieto, mentre il capo della Casa Bianca considera di dimezzare i contributi Usa all’Onu. La linea muscolare scelta dal nuovo presidente americano comincia ad avere le prime conseguenze, e gli effetti portano subito allo scontro con il vicino, preso di mira dall’inizio della campagna elettorale.

Trump aveva annunciato la sua corsa alla Casa Bianca promettendo di costruire un muro lungo il confine col Messico, che «non ci manda i suoi migliori cittadini, ma killer, stupratori e narcotrafficanti». Poco prima del voto era andato ad incontrare Nieto, e subito dopo l’Inauguration aveva programmato un vertice a Washington per discutere i rapporti bilaterali. Nell’agenda del vertice previsto per martedì c’era soprattutto la rinegoziazione del Nafta, l’accordo per il libero commercio che secondo il nuovo presidente danneggia gli Usa. Mercoledì però Trump ha firmato il decreto per la costruzione del muro lungo il confine, ribadendo che il Messico lo pagherà, e così ha messo Nieto con le spalle al muro.

Le proteste sono subito esplose e Nieto allora si è rivolto alla sua nazione con un video messaggio: «Rimpiango e condanno la decisione degli Stati Uniti di continuare la costruzione di un muro che, da anni ormai, invece di unirci ci divide». Trump ha risposto che «se il Messico non vuole pagare per un muro molto necessario, allora sarebbe meglio cancellare l’appuntamento». Nieto ha replicato via Twitter: «Stamattina abbiamo informato la Casa Bianca che non parteciperemo alla riunione di lavoro programmata per il prossimo martedì». Il presidente Usa ha dichiarato che «ci siamo accordati per cancellare l’incontro. Se il Messico non è disposto a trattare gli Usa in maniera equa, con tutto il rispetto, questo incontro sarebbe infruttuoso, e io voglio andare in una direzione diversa».

La prima crisi internazionale della nuova amministrazione è arrivata anche prima del previsto. Washington naturalmente è più forte del vicino e può schiacciarlo, e infatti Trump pensa di imporre un dazio del 20% sulle importazioni. Ma così corre anche dei rischi. Il primo sta nel fatto che i suoi rapporti economici con il Messico sono comunque importanti, per tutte le fabbriche americane che operano nel Paese, che è il primo importatore mondiale di prodotti made in Usa. Il secondo nel rischio di instabilità. Nieto non è popolare, è a fine mandato, e non potrà ripresentarsi alle presidenziali dell’anno prossimo, dove il populista Andres Obrador sta diventando il favorito. L’implosione del Messico sarebbe per gli Usa un pericolo forse maggiore dell’attuale crisi dell’immigrazione illegale.

Nel frattempo Trump medita anche di andare allo scontro con l’Onu, riducendo fino al 40% i contributi americani, che costituiscono un quarto del bilancio. Un documento, non ancora approvato, suggerisce di tagliare i finanziamenti agli organismi del Palazzo di Vetro che danno pieno riconoscimento all’Autorità palestinese, sostengono programmi che favoriscono l’aborto, o attività che aggirano le sanzioni contro Iran e Corea del Nord, e sono controllati da Paesi sponsor del terrorismo. Il taglio riguarderebbe anche le missioni di pace. Belgio e Olanda hanno risposto che rimpiazzeranno loro i fondi tolti ai programmi per il controllo delle nascite, aprendo un nuovo fronte di contrasto con l’Europa.

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lastampa/Salta il vertice Usa-Messico sul muro. “Se non pagano inutile incontrarsi” PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

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