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Savona: arrestati altri 3 operatori socio-sanitari della RSA di Varazze

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Guardia di Finanza di Savona: arrestati altri 3 operatori socio-sanitari, rispettivamente di 38, 46 e 50 anni, della RSA di Varazze.

Savona: arrestati altri 3 operatori socio-sanitari della RSA di Varazze.

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seguito dell’esecuzione delle Ordinanze di custodia cautelare, di qualche giorno fa, da parte dei militari del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Savona, sono emersi ulteriori elementi investigativi, che hanno portato all’arresto di ulteriori 3 operatori socio-sanitari, anch’essi in servizio presso la R.S.A. di Varazze.

Nelle prime ore della mattinata, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Savona hanno infatti dato esecuzione ad altre tre Ordinanze di applicazione di misure cautelari (anche in questo caso arresti domiciliari), emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Savona, nei confronti di altri tre dipendenti della residenza sanitaria in questione.

Ai tre, due donne ed un uomo, tutti italiani, rispettivamente di 38, 46 e 50 anni, vengono contestati gli stessi reati che hanno portato agli arresti domiciliari le loro colleghe, in data 25 gennaio u.s., e si riferiscono ad altri episodi di violenza e maltrattamenti, perpetrati nei confronti degli ospiti della struttura.

I provvedimenti restrittivi sono stati disposti su richiesta della Procura della Repubblica di Savona – PM D.ssa Chiara Venturi, alla luce di nuovi elementi emersi nel corso delle indagini, che hanno consentito di identificare gli odierni arrestati ed acquisire altre prove sui maltrattamenti che si verificavano all’interno della residenza protetta. Alla base dei provvedimenti restrittivi vi è la pretestuosità dei motivi delle aggressioni, che ha rivelato la pericolosità degli indagati ed il rischio di reiterazione del reato.

Sono in corso perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati in Genova, Stella (SV) ed Albisola Superiore(SV).

I tre operatori socio-sanitari, arrestati nella mattinata odierna, erano soliti insultare, minacciare e strattonare gli anziani degenti, impossibilitati a difendersi e costretti a subire le angherie di quelle persone, che sfogavano la loro frustrazione facendo esplodere la rabbia, violenza ed umiliazione su individui cagionevoli, che pagano per un servizio di assistenza di tutt’altro genere.

L’attività investigativa degli inquirenti prosegue nel più stretto riserbo, anche alla luce dei nuovi elementi acquisiti nel corso delle perquisizioni eseguite nei locali della residenza per anziani e presso le abitazioni degli arrestati.

Cristina Adriana Botis /  

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