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Sanremo 2021 prima serata: le pagelle di (Luna Infantino)

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Sanremo 2021 prima serata: I voti di concorrenti, ospiti, conduttori e artisti non in gara nella prima serata della settantunesima edizione del festival più celebrato d’Italia.

Diodato: 6.5

Mostra tante insicurezze vocali sul suo cavallo di battaglia, “Fai Rumore”, lasciandosi sopraffare dall’emozione e portando sul palco un’esibizione mediocre. Si riprende bene però nel secondo intervento, controllando quell’emozione che inizialmente era stata una sua debolezza e canalizzandola per trasmetterla al pubblico.

Arisa: 7,5

Arisa è ormai una colonna della musica italiana, una vera e propria icona. Il brano che presenta non è eseguito in maniera tecnicamente impeccabile ma è comunque un pugno allo stomaco che arriva paradossalmente in modo delicato. La scrittura di Gigi D’Alessio è quasi sorprendente e per essere il brano d’apertura della gara segna un ottimo inizio di serata.

Colapesce Dimartino: 7

Radici siciliane, un’accoppiata che funziona ed una canzone che funziona che però non è nulla di speciale. Nota di merito inoltre per la ballerina.

Aiello: 6,5

Con il singolo di debutto al Festival Aiello presenta delle sonorità interessanti e sfrutta la sua particolare vocalità. Tuttavia, avrebbe potuto fare molto meglio a livello tecnico: il fiato corto e i toni quasi aggressivi in alcuni punti hanno segnato la sua performance e nonostante l’emozione sia perfettamente comprensibile non può permettersi di essere così penalizzante.

Francesca Michelin e Fedez: 9 e 7

In memoria dei vecchi tempi, quelli di “Magnifico” e “Cigno Nero”, i due portano una canzone che entra facilmente in testa e che sicuramente canteremo per molto tempo. Problemi legati alla visibile commozione di Fedez che però viene subito tranquillizzato dallo sguardo quasi fraterno della sua compagna.

Max Gazzè: 7

Nella sua genialità l’artista fa della follia il suo punto di forza: la canzone è tradizionale, nulla di nuovo, per questo non colpisce più. Il personaggio tuttavia è sempre sul pezzo, Max Gazzè sa osare e lo sa fare sempre in maniera intelligente.

Noemi: 8

Il timbro di Noemi è uno dei più riconoscibili all’interno della scena musicale italiana: non sbaglia mai un colpo. Anche questa volta riesce a portare un brano che non dispiace quasi a nessuno. La sua grande esperienza e la sua determinazione la aiutano notevolmente: tecnicamente una tra le migliori.

Loredana Bertè: 8,5

Se non fosse per il playback il voto sarebbe stato ancora più alto. E’ proprio vero, o si ama o si odia ma è impossibile non riconoscere il fatto che sia una delle più forti identità artistiche che l’Italia abbia mai avuto. Si esibisce ancora con la sicurezza che la caratterizza e diventa “signora” del palcoscenico. Da ieri siamo tutti ufficialmente figli di Loredana.

Achille Lauro: 9,5

“Sessualmente tutto, genericamente niente”. Achille è un artista poliedrico: padroneggia il palco, riesce a rapire l’attenzione e il cuore dei telespettatori raccontando una storia a parole e a gesti, con enigmaticità e mistero ma lanciando un messaggio chiaro: essere è la maggior forma di libertà.

Zlatan Ibrahimovic: 6

Il celeberrimo campione costruisce lo stereotipo di se stesso: intimidatorio, arrogante e quasi intrattabile. Sarebbe stato più bello vedere un lato più umano, artistico, sorridente e leggero del calciatore ma d’altronde è la sua prima esperienza da co-presentatore ed ha dimostrato di poter condurre con sicurezza, senza la vergogna delle telecamere e nonostante il personaggio che ha costruito e che potrebbe non piacere fa un buon lavoro.

Matilde De Angelis: 8,5

Giovane, solare, bella e talentuosa: ecco cosa serve alla televisione italiana! Matilde conduce con dimestichezza e disinvoltura e fa un’interessante digressione sul bacio, diventando sicuramente una protagonista di questa prima Serata.

Madame: 9

Madame è uno dei volti più freschi tra i partecipanti: appena diciottenne, in una delle sue prime esperienza televisive, è una tra le più professionali e mature. Ingiustamente undicesima, è la prima nella storia del festival a cantare dell’amore tra due donne.

Måneskin: 8

Originali, pieni di talento, fuori dagli schemi, coraggiosi. Sicuramente tra i migliori, si mostrano coesi e consapevoli nonostante la giovane età. Essendo i più internazionali farebbero un ottimo lavoro anche all’Eurovision.

Amadeus: 8

Amadeus si riconferma un grande presentatore, un infaticabile lavoratore che vuole portare il meglio al suo pubblico. Compie determinate scelte che conciliano il passato, il presente con uno sguardo anche al futuro. Riesce a portare leggerezza pur parlando della pandemia, lanciando un messaggio di speranza.

Fiorello: 5,5

Non fraintendetemi, Fiorello è un grande intrattenitore, anzi, uno dei migliori; è molto difficile riuscire a far ridere delle poltrone vuote ma ho trovato ripetitivi e troppo macchinosi i suoi interventi, a mio avviso la sua comicità sta proprio nella naturalezza. Pur riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico è inevitabile pensare che una mente come la sua avrebbe potuto sicuramente svolgere un lavoro migliore.

Ghemon: 5

Musica accattivante ma esecuzione decisamente sottotono. Molto meglio nella versione studio ma rimane comunque insufficiente.

Come Cose: 7,5

Sguardi complici, timidi, magnetici ma che celano una profonda dolcezza e un enorme talento gestito con umiltà. Si poteva fare sicuramente di più ma i ragazzi portano comunque a casa un’esibizione allegra, positiva e che mette di buon umore il pubblico.

Meritavano una posizione più alta in classifica anche per l’originalità del genere portato, l’indie.

Annalisa: 8

Elegante, raffinata, eterea. Nali ritorna al festival con sicurezza portando un brano che seppur non spicca tra i suoi precedenti lavori, spicca tra gli altri in gara. E’ ormai un palco che conosce bene e si vede: l’emozione c’è ma non penalizza l’artista che anche a livello vocale dimostra quella sicurezza che può conferire solo il connubio tra bravura ed esperienza.

Francesco Renga: 4

Ormai aggrappato alla sua immagine storica, incapace di evoluzione verso nuovi schemi musicali, porta una canzone mediocre e banale. Rimane se stesso e forse è proprio questo il problema.

Fasma: 7

Come per molti in questa edizione è la prima volta che Fasma canta sul palco dell’Ariston ma riesce comunque a fare un buon lavoro e ad ottenere un ottimo risultato in classifica. Il cantante ha sicuramente una voce riconoscibile ed il brano è coerente con le sue precedenti produzioni: è orecchiabile e scritto bene ma nulla di originale rispetto a ciò che c’è già nel panorama italiano.

Giuria demoscopica: 4

La statistica è una scienza che non sbaglia mai ma il gusto è sempre discutibile. Amadeus ha fatto una scelta artistica: più spazio ai giovani, ai nuovi generi, alle nuove sonorità, ai nuovi volti. Messaggio non recepito dalla giuria demoscopica che, pur assegnando le due prime posizioni in maniera intelligente, nel resto della classifica mostra di voler rimanere ancorata a quelle canzoni tradizionali e alle personalità già note senza guardare ai talenti del futuro.

Banda Musicale dell’Arma Dei Carabinieri: 10

E’ sempre commovente dare spazio ad alcuni degli eroi di tutti i giorni che non vengono apprezzati mai abbastanza. La disciplina, il dovere ed il rigore morale che li contraddistinguono vengono portati anche in musica e la Banda dona un’esibizione piacevole da guardare e da ascoltare. L’orario della loro esibizione è tuttavia discutibile, avrebbero meritato più esposizione.

Orchestra e direttori d’orchestra: 10 e lode

Impeccabili, precisi, padroni dei loro strumenti. Insomma: perfetti. Suonare con le mascherine, dare il proprio meglio senza mai sbagliare e riuscire sempre a sorridere con i soli occhi è indice di quella professionalità che spesso nel mondo della musica manca, in nome del principio di “genio e sregolatezza”. Fonte degli unici veri applausi, siamo tutti sicuri che non ci deluderanno.

 

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