La trasmissione di Raitre ha dovuto cambiare il suo ordine di messa in onda a causa della preoccupazione che un argomento come l’educazione sessuale fosse affrontato in fascia protetta
span style="font-family: Arial, 'Helvetica Neue', Helvetica, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 21px;">Presa Diretta, trasmissione di approfondimento giornalistico di Riccardo Iacona, è incappata in un caso di ‘eccessiva prudenza’. Il servizio intitolato “Il Tabù del sesso”, proprio sulle difficoltà che incontra l’insegnamento dell’educazione sessuale, è stato spostato dalla Rai dalla prima fascia alle 22, per la preoccupazione che potesse turbare il pubblico della prima serata.
E’ stato Iacona stesso a comunicarlo in uno scambio ironico con Luciana Littizzetto, collegandosi a Che Tempo che Fa, e poi rivolgendosi al pubblico in apertura di trasmissione: “La Rai, per rispettare la fascia protetta, mi ha chiesto di posticipare un po’ più avanti il bellissimo racconto di Giulia Bosetti. Una decisione che non condivido perché a mio modestissimo parere questo è un reportage che andrebbe visto da tutti, genitori e figli insieme, talmente è pedagogico. E poi giudicherete voi quando lo manderemo in onda. Ma è una decisione che devo rispettare e so che avrete l’amore e la pazienza di aspettare una manciata di minuti prima di vedere questo bellissimo reportage”.
Concetto che Riccardo Iacona ci ha ribadito al telefono: “Ho trovato esagerata la preoccupazione della Rai riguardo alla messa in onda del primo blocco della trasmissione. Il servizio era stato pensato e confezionato proprio perché potesse andare in prima serata, non c’era nulla, in nessun passaggio del nostro servizio, che potesse essere giudicato inappropriato. Mentre lo vedevo andare in onda, alle 22, mi veniva da ridere, perché non c’era nessun riferimento al sesso che non fosse stato ponderato in funzione della trasmissione in quella fascia”.
Una preoccupazione, quella della Rai, osserviamo, che di fatto ha impedito ai più giovani di poterla vedere, visto che la trasmissione si è conclusa poi alle 23:30: “Penso che i ragazzi l’abbiano vista lo stesso – continua Iacona – ma io sono contrario al principio per cui è stata presa la decisione, ovvero che non si possa parlare di sesso in prima serata, neppure con un intento chiaramente pedagogico, come era quello con il quale era stato pensato e confezionato il nostro servizio”.
Dopo la messa in onda, come sempre, il dibattito sull’argomento si è spostato sui social network, dove Iacona ha postato i documenti e gli studi utilizzati per il servizio. Un’ampia documentazione che dimostra come l’educazione sessuale sia un ottimo deterrente per il bullismo e i casi di violenza sessuale.
La preoccupazione della Rai si innesta in un panorama televisivo decisamente più ‘libertino’. Basti pensare alla messa in onda lo scorso lunedì in prima serata su Canale 5 del film “50 sfumature di grigio”, vietato ai minori di 14 anni ma decisamente erotico. E mentre la Rai si preoccupava di spostare il servizio di Presa Diretta, Real Time, canale molto amato dalla fasce più giovani della platea televisiva, unico nel panorama dei broadcaster, si schierava apertamente a favore delle famiglie omosessuali mettendo in onda alle 21:10 il documentario “Di fatto, famiglie”, basato sulle storie di sei famiglie arcobaleno italiane.
*larepubblica
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