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Polizia e Carabinieri insieme nei Quartieri Spagnoli di Napoli

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olizia e Carabinieri insieme stanno conducendo un’ampia e intensa attività di polizia giudiziaria per contrastare i gruppi criminali operanti nel centro cittadino, in particolare nella zona dei Quartieri Spagnoli.
Sin dalle prime luci dell’alba, le forze dell’ordine hanno avviato operazioni mirate volte a smantellare reti criminali, arrestare i responsabili e sequestrare beni illeciti. Queste azioni dimostrano l’impegno delle autorità italiane nel garantire la sicurezza e contrastare il crimine organizzato.

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 Polizia e Carabinieri insieme contro il crimine nei Quartieri Spagnoli di Napoli

In breve
Intensa attività di polizia giudiziaria a Napoli per contrastare i gruppi criminali nei Quartieri Spagnoli
La Polizia di Stato di Napoli e l’Arma dei Carabinieri hanno unito le forze per combattere il crimine nei Quartieri Spagnoli.
Questa zona, nota per la sua complessità e alta concentrazione di attività criminali, è diventata l’obiettivo principale di queste operazioni di polizia giudiziaria.
Le autorità hanno riconosciuto l’importanza di contrastare le organizzazioni criminali che operano in questa area, per garantire la sicurezza dei residenti e ripristinare l’ordine pubblico.

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Il caso

L’operazione contro il crimine nei Quartieri Spagnoli di Napoli è il risultato di indagini portate avanti da mesi dalla Polizia e dai Carabinieri.
Questa vasta operazione improvvisa ha sfruttato la sinergia tra le forze dell’ordine, che hanno unito le loro competenze e risorse per garantire un’azione rapida e incisiva contro il crimine organizzato.
Le prime luci dell’alba sono state il momento scelto per avviare queste operazioni, poiché le prime ore del mattino spesso offrono maggiori possibilità di catturare i sospettati senza incorrere in situazioni di pericolo per la popolazione circostante.
Gli agenti hanno condotto incursioni in varie aree dei Quartieri Spagnoli, monitorando le attività sospette e individuando i membri delle organizzazioni criminali al fine di effettuare arresti mirati.
Il focus dell’operazione è la lotta contro le organizzazioni criminali che operano nei Quartieri Spagnoli, una zona che da decenni è diventata un antro del crimine napoletano.
Le attività di polizia giudiziaria sono finalizzate alla confisca di beni illeciti e allo smantellamento delle attività illegali, in modo da garantire un ritorno alla legalità del quartiere.

L’azione

L’attività investigativa ha preso avvio dalle prime luci dell’alba, coinvolgendo un gran numero di agenti e forze speciali, che allo stesso tempo hanno effettuato perquisizioni, arresti e sequestri di beni.
L’operazione sta mobilitando risorse importanti e la collaborazione tra le varie forze dell’ordine è fondamentale per garantire un’azione coordinata e incisiva.
Gli sforzi delle forze dell’ordine si sono concentrati sulla disarticolazione delle reti criminali presenti nei Quartieri Spagnoli.
Attraverso l’uso di indagini approfondite e tecniche di intelligence, gli investigatori hanno individuato i principali responsabili delle attività illegali e hanno agito con tempestività per porre fine alle loro attività.
Sono stati effettuati arresti di spicco, sottoponendo i membri di queste organizzazioni a processi giudiziari al fine di consegnarli alla giustizia.

L’obiettivo

L’obiettivo di queste operazioni di polizia giudiziaria è non solo quello di arrestare i responsabili dei crimini, ma anche di sequestrare beni illeciti ottenuti dalle attività criminali.
I gruppi criminali spesso accumulano ricchezze attraverso attività illecite come il traffico di droga, l’estorsione e altre forme di criminalità organizzata. Le forze dell’ordine hanno l’obiettivo di privare questi gruppi dei loro profitti illeciti, colpendo le loro risorse finanziarie e indebolendo la loro capacità di operare.

ULTERIORI DETTAGLI DIRETTAMENTE DAL COMUNICATO dalle forze dell’ordine

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e della Compagnia Napoli Centro e la Polizia di Stato di Napoli su delega del Procuratore della Repubblica f.f. di Napoli, hanno eseguito, nella mattinata odierna, nella zona dei Quartieri Spagnoli del Capoluogo partenopeo, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta dei magistrati della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 53 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

Il provvedimento in parola compendia gli esiti di diverse indagini esperite dalla Squadra Mobile, dal Comando Provinciale di Napoli e dalla Compagnia Carabinieri Napoli Centro, tra il 2018 e il 2020, che hanno documentato l’esistenza e l’operatività di un’associazione di tipo mafioso, armata, strutturata in alcuni gruppi criminali operativi nella zona centrale del capoluogo e, in particolare, nei cosiddetti Quartieri Spagnoli di Napoli, avente rapporti di cooperazione con i più potenti sodalizi dei Mazzarella e dei Contini.

Il primo dei sodalizi investigati e colpiti dall’odierno provvedimento è quello capeggiato da Saltalamacchia Eduardo, Masiello Vincenzo ed Esposito Antonio, dedito ad attività estorsive, soprattutto ai danni di commercianti e gestori di piazze di spaccio, al controllo e alla gestione della vendita al dettaglio dello stupefacente, in particolar modo nelle zone denominate della Pignasecca, di Largo Baracche e della Speranzella, e ad ogni atra attività finalizzata al controllo del territorio.
In particolare Saltalamacchia Eduardo ha ripreso il controllo della zona della Pignasecca, unitamente ad Esposito Antonio e Masiello Vincenzo, operativi nelle zone della Speranzella e di Largo Baracche dopo la sua scarcerazione avvenuta nel dicembre 2019.

L’attività di indagine, ancora, ha documentato l’esistenza e l’operatività di un gruppo criminale facente capo al pregiudicato Furgiero Carmine, alias “o’pop”, e al figlio Luigi, dedito ad un fiorente traffico di stupefacenti nella zona di vico Canale a Taverna Penta, che da anni sovvenziona i clan malavitosi dei Quartieri, ricevendo all’occorrenza da questi ultimi sostegno ed ausilio.

Le indagini hanno ricostruito anche attraverso le immagini di sistemi di videosorveglianza la frenetica attività di vendita al dettaglio della droga posta in essere presso la famigerata piazza di spaccio della sposa, coincidente proprio con i luoghi nei quali insistono le abitazioni della famiglia Furgiero.
Ancora è stato dimostrato come lo stesso gruppo criminale si avvalesse di numerosi pusher che, a seguito di contatti telefonici, provvedevano a recapitare le dosi di stupefacente a domicilio, direttamente presso le abitazioni dei clienti o in luoghi convenuti con gli stessi.

Proprio in quel vico Taverna Penta, il 18.5.2020 gli spacciatori lì presenti furono raggiunti da colpi di arma da fuoco e risposero ad appartenenti ad un gruppo criminale contrapposto che intendeva affermare il predominio sull’area, imponendo il pagamento della tangente estorsiva.

Lo spessore criminale del sodalizio in parola è stato comprovato dalla ricostruzione del citato episodio in occasione del quale, a seguito di un diverbio, alcuni degli indagati, sostenuti dal gruppo criminale diretto da Saltalamcchia Eduardo, Esposito Antonio e Masiello Vincenzo, ingaggiarono uno scontro a fuoco con pistole e mitragliette, a seguito del quale alcuni di loro riportarono anche ferite.

Sono emersi, inoltre, rilevanti elementi indiziari in merito alla esistenza, nel cuore dei Quartieri Spagnoli, di un altro sodalizio facente capo alla famiglia Masiello, con al vertice Antonio, alias “o’nu”, e suo figlio Vincenzo, alias “o’cucù”, parimenti in grado di gestire una fiorente attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre ad avere la disponibilità di armi da fuoco.

La piazza era militarmente presidiata h24 da vedette, che si alternavano in base a turni prestabiliti. Lo stupefacente era detenuto e confezionato all’interno di un immobile sito in Vico Teatro nuovo.

Le cessioni avvenivano attraverso panieri calati dalle finestre o consentendo l’accesso all’acquirente accompagnato dal pusher: in quest’ultimo caso, essendo la porta di accesso chiusa dall’interno, le chiavi venivano lanciate all’esterno.

Inoltre, in caso di sequestro di stupefacente da parte delle FF.OO., il cliente, previa esibizione del verbale di sequestro e della conseguente contestazione amministrativa, otteneva a titolo gratuito una ulteriore dose di stupefacente: così operando, l’organizzazione comprava l’omertà dell’acquirente fidelizzandolo.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.


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